Pietro Mennea

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Pietro Mennea
Pietro Mennea nel 1972
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 180 cm
Peso 73 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Termine carriera 28 settembre 1988
Record
100 m 10"01 (1979)
200 m 19"72 Record europeo (1979)
300 m 32"23 (1979)
400 m 45"87 (1977)
4×100 m 38"37 (1983)
4×200 m 1'21"10 Record nazionale (1983)
4×400 m 3'01"44 (1984)
Carriera
Società
1967-1972 AVIS Barletta
1973Aeronautica Militare
1974-1976 Alco Atalanta Rieti
1977 Fiat Carrelli Elevatori Bari
1978-1980 Fiat Iveco Torino
1984 Capannelle Roma
1984 AC Bergamo
Nazionale
1971-1988Bandiera dell'Italia Italia52
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 2
Mondiali 0 1 1
Europei 3 2 1
Europei indoor 1 0 0
Universiadi 5 0 2
Giochi del Mediterraneo 8 2 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 
Pietro Paolo Mennea

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 1999 –
5 maggio 2004
LegislaturaV
Gruppo
parlamentare
ELDR (1999-2002)
PPE (2002-2003)
Gruppo misto (2003-2004)
Incarichi parlamentari
  • Vicepresidente della Delegazione per le relazioni con i Paesi del Mashrak e degli Stati del Golfo (1999-2002)
  • Membro della Commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport (1999-2004)
  • Membro sostituto della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori (1999-2004)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLista I Democratici

20-07-1999 / 13-06-2000 : I Democratici (Italia)

14-06-2000 / 03-02-2002 : Italia dei Valori - Lista Di Pietro (Italia)

04-02-2002 / 07-07-2003 : Forza Italia (Italia)

08-07-2003 / 26-10-2003 : - (Italia)

27-10-2003 / 19-07-2004 : Liberali Democratici Europei (Italia)

Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza, Scienze politiche, Lettere, Scienze motorie
UniversitàUniversità di Bari
ProfessioneAvvocato, Dottore Commercialista

Pietro Paolo Mennea (Barletta, 28 giugno 1952Roma, 21 marzo 2013) è stato un velocista e politico italiano.

Campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, è stato il primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72, che costituisce tuttora il record europeo. Ha detenuto inoltre, dal 1979 al 2018, il record italiano dei 100 metri piani con il tempo di 10"01 (record europeo fino al 1984).

Soprannominato La Freccia del Sud[1] (nomignolo analogo a quello di un famoso treno espresso che collegava Milano con la Sicilia), è l'unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive: dal 1972 al 1984. In virtù della sua carriera sportiva è stato insignito dell'ordine olimpico nel 1997 e introdotto nella Hall of Fame della FIDAL.

Laureatosi quattro volte, dopo la carriera agonistica svolse attività politica e scrisse molti saggi su vari argomenti, esercitando le professioni di avvocato e commercialista.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Mennea nacque in una modesta famiglia di Barletta. Il padre era sarto e la mamma casalinga; aveva tre fratelli e una sorella. Dopo le medie si iscrisse a ragioneria, ottenendo il titolo nel 1971. Un curioso aneddoto racconta che all'età di 15 anni, su uno stradone di Barletta, sfidò in velocità una Porsche e un'Alfa Romeo 1750 sui 50 metri, battendo entrambe e guadagnando le 500 lire per pagarsi un biglietto d'ingresso al cinema o un panino.[3] Successivamente proseguì gli studi all'ISEF di Cassino (FR), allora succursale della sede aquilana, ottenendo il titolo presso la sede di Napoli nel 1975.

Si laureò a Bari una prima volta in scienze politiche,[4] su consiglio di Aldo Moro, allora ministro degli Esteri. Conseguì poi anche le lauree in giurisprudenza (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), scienze motorie e sportive (Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara, convertendo il suo diploma ISEF) e lettere (Università degli Studi di Salerno). Era sposato dal 1996 con Manuela Olivieri, avvocata e giornalista; non ebbero figli.

Nel 2000 il nome di Mennea tornò agli onori delle cronache quando l'Università degli Studi dell'Aquila, presso cui aveva partecipato a un concorso per la cattedra di sistematica, regolamentazione e organizzazione dell'attività agonistica presso la facoltà di scienze motorie, gli propose l'assunzione, dato che si era classificato primo in graduatoria; ma, giudicando la posizione di professore a contratto incompatibile con la carica di membro del Parlamento europeo, gli chiese le dimissioni da deputato. La vicenda provocò polemiche e interrogazioni parlamentari.[5] Tuttavia il Governo Amato II, rappresentato dall'allora Sottosegretario di Stato per l'Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica Luciano Guerzoni, diede ragione all'Università.

Mennea è stato poi docente a contratto di Legislazione europea delle attività motorie e sportive presso la facoltà di scienze dell'educazione motoria dell'Università "Gabriele d'Annunzio".[2]

Nel 2006 diede vita, insieme con la moglie, alla "Fondazione Pietro Mennea", onlus di carattere filantropico che, attraverso progetti specifici, effettua donazioni e assistenza sociale ad enti caritatevoli o di ricerca medico-scientifica, associazioni culturali e sportive. Lo scopo secondario è di carattere culturale e consiste nel diffondere lo sport e i suoi valori, nonché promuovere la lotta al doping.

Oltre alla carriera sportiva, operò come insegnante di educazione fisica, avvocato, curatore fallimentare, eurodeputato (a Bruxelles dal 1999 al 2004) e commercialista.[2] Fu, per alcuni mesi, anche direttore generale della squadra di calcio della Salernitana nell'annata 1998-1999.[6]

Nel 2010, insieme con la consorte (avevano uno studio a Roma, ubicato vicino al Tribunale Civile), si occupò di class action negli Stati Uniti per difendere alcuni risparmiatori italiani finiti nel crac della Lehman Brothers.

Morì il 21 marzo 2013, tre mesi prima del suo sessantunesimo compleanno, in una clinica di Roma, per un tumore al pancreas.[7] Dopo la camera ardente aperta nella sede del CONI, il funerale nella basilica di Santa Sabina. È sepolto nel cimitero Flaminio a Roma.

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Tesserato per l'AVIS Barletta, iniziò l'attività agonistica nelle competizioni nazionali nel 1968 quando ad ottobre prese parte al trofeo "Vele dello Sport", organizzato dal Corriere dello Sport a Termoli.[8] Trasferitosi a Formia, dove era allenato dal marchigiano Carlo Vittori, Mennea iniziò una lunga carriera atletica internazionale nel 1971 quando debuttò ai campionati europei con un terzo posto nella staffetta 4×100 metri e un sesto nei 200 metri piani.

La sua olimpiade di debutto fu quella del 1972 a Monaco di Baviera, nella quale fu bronzo nei 200 metri dietro al sovietico Borzov e allo statunitense Black. Fu la prima di quattro finali olimpiche nella stessa specialità[9].

L'arrivo vittorioso di Mennea nei 200 m agli Europei di Roma 1974

Ai campionati europei del 1974 Mennea vinse l'oro nei 200 davanti al pubblico di casa di Roma e si piazzò secondo nei 100 m (dietro a Borzov, suo rivale storico) e nella staffetta veloce. Nel 1975 a Nizza vinse i 200 m in Coppa Europa.

Dopo alcune prestazioni deludenti, nel 1976 Mennea decise di saltare i Giochi olimpici, ma il pubblico italiano protestò e Mennea andò a Montréal. Riuscì a qualificarsi per la finale dei 200 m, ma vide l'oro finire nelle mani del giamaicano Don Quarrie, mentre lui finì ai piedi del podio, quarto.[9] Lo stesso risultato, mancando di poco il bronzo, venne raggiunto nella staffetta 4×100 metri. Nel 1978, a Praga, difese con successo il suo titolo europeo dei 200 m, ma mostrò le sue doti anche sulla distanza più breve, ugualmente vinta. In quell'anno si aggiudicò anche l'oro nei 400 metri piani agli Europei indoor.

Nel 1979 Mennea, studente di scienze politiche, prese parte alle Universiadi che si disputavano sulla pista di Città del Messico. Il tempo di 19"72 con cui vinse i 200 metri piani costituì il nuovo record mondiale: esso resistette per quasi 17 anni, fino ai trials statunitensi per i Giochi olimpici del 1996, quando Michael Johnson fermò il cronometro sul tempo di 19"66. In Messico ottenne pure il record europeo dei 100 metri con 10"01, tempo che ha rappresentato il record italiano fino al 22 giugno 2018 quando venne migliorato da Filippo Tortu.[10] Mennea detenne anche la miglior prestazione mondiale a livello del mare dal 1980 al 1983, con 19"96, tempo stabilito nella sua città natale, Barletta. Sempre nel 1979 a Torino vinse i 100 m in Coppa Europa.

In quanto detentore del primato mondiale, Mennea era senz'altro uno dei favoriti per l'oro olimpico a Mosca nei Giochi olimpici del 1980, ai quali il barlettano poté partecipare poiché non faceva parte di alcun corpo militare. Nella finale dei 200 m, Mennea affrontò, tra gli altri, il campione uscente Don Quarrie e il campione dei 100 m Allan Wells. Wells, in settima corsia, sorpassò subito Mennea, che gli correva a fianco in ottava corsia, e sembrò dirigersi verso una vittoria netta ma Mennea lo rimontò sul rettilineo e lo sopravanzò negli ultimi metri, aggiudicandosi l'oro per 2 centesimi di secondo; il barlettano vinse anche il bronzo con la staffetta 4×400 metri.[9]

Nel 1981 annunciò il suo ritiro concedendosi più tempo per lo studio. Successivamente ritornò sui suoi passi e l'anno dopo prese parte agli Europei, gareggiando però solo nella 4×100 m in cui arrivò quarto.

Il 22 marzo 1983 stabilì la miglior prestazione mondiale (manuale) dei 150 metri piani, con 14"8 sulla pista dello stadio di Cassino:[11] questo primato è ancora imbattuto, in quanto il tempo di 14"35, stabilito il 17 maggio 2009 da Usain Bolt a Manchester, è stato ottenuto su pista rettilinea.

Pietro Mennea a Viareggio nel 1972

Successivamente partecipò alla prima edizione dei campionati mondiali che si svolse ad Helsinki, dove vinse la medaglia di bronzo nei 200 m e quella d'argento con la staffetta 4×100 m. Un anno dopo, scese in pista nella sua quarta finale olimpica consecutiva dei 200 m piani, primo atleta al mondo a compiere tale impresa. In quest'occasione terminò al settimo posto[9] e, a fine stagione, si ritirò dalle competizioni per la seconda volta.

Ancora una volta, Mennea fece il suo ritorno alle gare e gareggiò nelle sue quinte Olimpiadi a Seul nel 1988, sempre nei 200 metri, dove si ritirò dopo aver superato il primo turno delle batterie.[9] In quest'edizione dei Giochi fu alfiere portabandiera della squadra azzurra durante la cerimonia d'apertura.

In un'intervista al quotidiano italiano La Repubblica del 1987[12] ha detto che nel 1984, durante i Giochi olimpici di Los Angeles 1984, un fisioterapista americano, il professor Kerr, gli propose un trattamento di doping. Tornato in Italia si sottopose a due iniezioni di ormone della crescita umana (somatotropina), ma la crisi di coscienza che ne scaturì fu tale da indurlo a ritirarsi dall'attività agonistica: «Ho capito che nella mia vita stavo cercando tutto tranne che quello». Anche se l'uso di tale sostanza è vietato nelle competizioni odierne, non lo era all'epoca per i regolamenti della IAAF.

Dal punto di vista tecnico Mennea (come in seguito Carl Lewis) aveva una partenza dai blocchi relativamente lenta ma progressivamente accelerava riuscendo a raggiungere velocità di punta superiori a qualunque atleta. Questa partenza lenta ha relativamente penalizzato le sue prestazioni sui 100 metri (dove comunque ha primeggiato a livello europeo), mentre le gare sui 200 si concludevano spesso con rimonte ai limiti del prodigioso (come la finale dei Giochi olimpici di Mosca). Sempre grazie alla sua eccezionale velocità di punta le ultime frazioni e le relative rimonte di Mennea nella 4×100 m (nelle quali partiva lanciato) erano impressionanti per la superiorità sugli altri atleti. Da sottolineare, in particolare, l'unicità di Mennea, che con l'impresa del record mondiale dei 200 metri piani del 1979 (tempo: 19"72) portò tale distanza ad essere la più veloce tra le gare di atletica leggera, primato generalmente appannaggio della distanza breve dei 100 metri piani. Tale particolarità durò fino al nuovo record sulla distanza breve stabilito da Leroy Burrell (tempo: 9"85) nel 1994.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni europee del 1999 fu eletto deputato europeo nella lista I Democratici nella circoscrizione Sud e aderì al Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori.

Alle elezioni politiche del 2001 si presentò come candidato al Senato della Repubblica nel collegio di Barletta-Trani con l'Italia dei Valori ma non fu eletto. Nel 2002, candidatosi a sindaco di Barletta con Forza Italia, fu sconfitto al primo turno.[13]

Il 4 febbraio 2002 aderì al Gruppo del Partito Popolare Europeo e dal 7 luglio 2003 al Gruppo misto; alle elezioni europee del 2004 si ricandidò nella lista PRI-Liberal Sgarbi ma non fu eletto.[14]

Mennea nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

La popolarità di Mennea in Italia negli anni in cui gareggiava era tale che fu citato in numerosi film dell'epoca e pure dopo:[15] Brutti, sporchi e cattivi (1976), Febbre da cavallo (1976), I padroni della città (1976), Travolto dagli affetti familiari (1978), Il diavolo e l'acquasanta (1983), L'uomo in più (2001), Un'estate ai Caraibi (2009).

Nel brano di Samuele Bersani del 2002 Che vita! Pietro Mennea è citato insieme ad un'altra celebre atleta italiana sua contemporanea, Sara Simeoni, in due versi del ritornello:

«Che vita!
Pietro Mennea e Sara Simeoni
son rivali alle elezioni.»

Nel marzo del 2012 Londra, nell'ambito delle iniziative connesse ai Giochi olimpici di Londra 2012, dedicò al barlettano una stazione della metropolitana cittadina (High Street Kensington).[16]

Il 14 febbraio 2013 il cantautore romano Daniele Silvestri, in contemporanea alla partecipazione alla 63ª edizione del Festival di Sanremo, pubblica l'EP Che nemmeno Mennea, contenente il brano Il bisogno di te (ricatto d'onor); tale brano cita nel testo il velocista ("quando chiami io corro da te, che nemmeno Mennea", versi che danno il titolo all'EP), che sarebbe scomparso circa un mese dopo.

Il 21 marzo 2013, nello stesso giorno della sua scomparsa, le Ferrovie dello Stato gli hanno intitolato il primo esemplare del treno ad alta velocità Frecciarossa 1000.[17][18] In occasione dei Mondiali di atletica dello stesso anno, tutti gli atleti azzurri hanno indossato divise di gara con stampato il cognome del velocista barlettano.

Dal 2013, ogni 12 settembre l'atletica leggera italiana celebra il Pietro Mennea Day, in ricordo del record mondiale dei 200 metri piani del 1979. La FIDAL, attraverso i suoi comitati provinciali, organizza gare di 200 m su tutto il territorio italiano aperte anche ai non tesserati alla federazione e destina il ricavato delle iscrizioni alla Fondazione Pietro Mennea Onlus.[19]

Dal 12 settembre 2013 a Pietro Mennea è stato intitolato lo stadio dei Marmi di Roma;[20] nello stesso anno il comune di Caserta, in collaborazione con la FIDAL, rinnova la pista di atletica leggera sita nello stadio Alberto Pinto, dedicandola al velocista italiano. Risale invece all'ottobre 2016 l'intitolazione a Mennea del nuovo stadio-arena di Ariano Irpino, una cittadina situata nel settore montano della Campania.[21]

La Rai ha dedicato a Pietro Mennea una miniserie televisiva in due puntate intitolata Pietro Mennea - La freccia del Sud, diretta da Ricky Tognazzi, con Michele Riondino e Luca Barbareschi, andata in onda il 29 e 30 marzo 2015; nel 2023 ha realizzato il documentario Ma chi sei, Mennea? a cura di Luca Di Bella.

La città di Termoli, dove Mennea corse le prime gare giovanili, gli ha dedicato una via nei pressi dello stadio Gino Cannarsa e un murale.

Nel gennaio 2022, la compagnia aerea di bandiera italiana ITA Airways gli intitola il secondo velivolo verniciato con la nuova livrea azzurra di compagnia, l'Airbus A319 con marche EI-IMN.[22]

Record nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Seniores

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1970 Europei U20 Bandiera della Francia Parigi 200 m piani 22"44
4×100 m 41"60
1971 Europei Bandiera della Finlandia Helsinki 200 m piani 20"88
4×100 m   Bronzo 39"78
Giochi del
Mediterraneo
Bandiera della Turchia Smirne 200 m piani   Oro 20"7 Record dei Giochi
4×100 m   Oro 39"7 Record dei Giochi
1972 Giochi olimpici Bandiera della Germania Ovest Monaco 200 m piani   Bronzo 20"30
4×100 m 39"14
1973 Universiadi Bandiera dell'Unione Sovietica Mosca 100 m piani   Bronzo 10"48
200 m piani   Oro 20"56
4×100 m   Bronzo 39"55
1974 Europei Bandiera dell'Italia Roma 100 m piani   Argento 10"34
200 m piani   Oro 20"60
4×100 m   Argento 38"88
1975 Giochi del
Mediterraneo
Bandiera dell'Algeria Algeri 100 m piani   Oro 10"43
200 m piani   Oro 20"52 Record dei Giochi
4×100 m   Argento 39"56
Universiadi Bandiera dell'Italia Roma 100 m piani   Oro 10"28
200 m piani   Oro 20"28
1976 Giochi olimpici Bandiera del Canada Montréal 200 m piani 20"54
4×100 m 39"08
1978 Europei indoor Bandiera dell'Italia Milano 400 m piani   Oro 46"51
Europei Bandiera della Cecoslovacchia Praga 100 m piani   Oro 10"27
200 m piani   Oro 20"16 Record dei campionati
4×100 m 39"11
4×400 m 3'06"7
1979 Universiadi Bandiera del Messico Città del Messico 200 m piani   Oro 19"72 Record mondiale
4×100 m   Oro 38"42 Record europeo
Giochi del
Mediterraneo
Bandiera della Jugoslavia Spalato 100 m piani   Oro 10"24 Record dei Giochi
4×100 m   Oro 39"27 Record dei Giochi
1980 Giochi olimpici Bandiera dell'Unione Sovietica Mosca 100 m piani Semifinale 10"58
200 m piani   Oro 20"19
4×400 m   Bronzo 3'04"54
1982 Europei Bandiera della Grecia Atene 4×400 m 3'03"21
1983 Mondiali Bandiera della Finlandia Helsinki 200 m piani   Bronzo 20"51
4×100 m   Argento 38"37 Record nazionale
Giochi del
Mediterraneo
Bandiera del Marocco Casablanca 200 m piani   Oro 20"30 w
4×100 m   Oro 38"76 Record dei Giochi
4×400 m   Argento 3'04"54
1984 Giochi olimpici Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles 200 m piani 20"55
4×100 m 38"87
4×400 m 3'01"44
1988 Giochi olimpici Bandiera della Corea del Sud Seul 200 m piani Quarti di finale dns

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1971
1972
1973
1974
  •   Oro ai campionati italiani assoluti (Roma), 100 m piani - 10"35
  •   Oro ai campionati italiani assoluti (Roma), 200 m piani - 20"53
  •   Oro ai campionati italiani assoluti (Roma), 4×100 m - 40"3
1976
1977
1978
1979
1980
1983
1984

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1977

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 27 settembre 1979[23]
Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 11 settembre 1980[24]
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione olimpico 1980 - Alla memoria»
— 2018[25]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Paolo Mennea, 19"72. Il record di un altro tempo, Roma, Delta 3 Edizioni, 2008, ISBN 9788895568454.
  • Pietro Paolo Mennea, La corsa non finisce mai. Con Daniele Menarini, 3ª ed., Milano, Lìmina (numero 201 della collana "Storie e miti"), 2013, ISBN 9788860410184.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mennea, la Freccia del Sud che 30 anni fa stupì il mondo, su sky.it, 10 settembre 2009. URL consultato il 4 giugno 2015.
  2. ^ a b c Curriculum di Pietro Mennea, su fondazionepietromennea.it. URL consultato il 16 novembre 2018.
  3. ^ Bianca Stancanelli, Panorama, 29 aprile 2010 pagine 85/86
  4. ^ Pietro Mennea, su fidal.it. URL consultato l'11 luglio 2011.
  5. ^ Interrogazione parlamentare sul caso Pietro Mennea - Università dell'Aquila, su camera.it, 12 dicembre 2000. URL consultato il 28 giugno 2012.
  6. ^ (EN) Pietro runs a new show, su independent.co.uk, 12 settembre 1998. URL consultato il 18 luglio 2013.
  7. ^ Addio a Pietro Mennea, il re dei 200, su corriere.it, 21 marzo 2013. URL consultato il 21 marzo 2013.
  8. ^ Stefano Savella, Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta, prefazione di Luca Cordero di Montezemolo, postfazione di Franco Bragagna, Bari, Stilo, 2013, pp. 27-41.
  9. ^ a b c d e (EN) Pietro Mennea, su olympedia.org. URL consultato il 29 giugno 2022.
  10. ^ Filippo Tortu, nuovo record nei 100: corre in 9"99 e cancella dopo 39 anni il primato di Mennea, su corriere.it, 22 giugno 2018. URL consultato il 22 giugno 2018.
  11. ^ Domenica a Cassino i Ciociaria Games 2022, su fidal.it, 28 maggio 2022. URL consultato il 29 giugno 2022.
  12. ^ Gianni Minà, Finalmente corro per me, su repubblica.it, 11 agosto 1987. URL consultato il 18 luglio 2013.
  13. ^ Pietro Mennea sconfitto nella sua Barletta, su corriere.it, 28 maggio 2002. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2013).
  14. ^ Gli eletti al Parlamento europeo, su corriere.it. URL consultato il 21 marzo 2013.
  15. ^ articolo di Il Sole 24 ore
  16. ^ Gino Martina, Londra dedica a Mennea una stazione del metrò, su corriere.it, 29 marzo 2012. URL consultato il 3 aprile 2012.
  17. ^ Pietro Mennea sarà un Frecciarossa: la dedica più bella, su gazzetta.it, 21 marzo 2013. URL consultato il 17 settembre 2019.
  18. ^ Milano-Roma: ecco Frecciarossa 1000. Viaggio debutto col capo dello Stato, su corriere.it, 25 aprile 2015. URL consultato il 17 settembre 2019.
  19. ^ Mennea Day in 37 città, su fidal.it, 9 settembre 2014. URL consultato il 9 settembre 2014.
  20. ^ Valerio Piccioni, Mennea day, al grande Pietro intitolato lo Stadio dei Marmi, su gazzetta.it, 12 settembre 2013. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  21. ^ Arena "Pietro Mennea", su comune.ariano-irpino.av.it. URL consultato il 29 agosto 2017.
  22. ^ Cresce la flotta di Ita Airways: arriva l'aereo intitolato a Mennea, su rainews.it, 12 gennaio 2022. URL consultato il 12 gennaio 2022.
  23. ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Pietro Mennea, su quirinale.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
  24. ^ Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Pietro Mennea, su quirinale.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
  25. ^ Consegnati i Collari d'Oro 2018. Malagò: orgoglioso dei risultati e di una storia di successo, su coni.it, 19 dicembre 2018. URL consultato il 21 dicembre 2018.
  26. ^ Museo, su fondazionepietromennea.it. URL consultato il 10 luglio 2011.
  27. ^ a b c Pietro Mennea, su coni.it. URL consultato il 29 giugno 2022.
  28. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it, 7 maggio 2015. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  29. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it, 20 dicembre 2017.
  30. ^ Pietro Mennea. Diciannove e Settantadue, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 30 luglio 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Alfiere dell'Italia ai Giochi olimpici estivi Successore
Sara Simeoni Seul 1988 Giuseppe Abbagnale
Controllo di autoritàVIAF (EN249786649 · ISNI (EN0000 0003 7050 8996 · SBN CFIV051781 · LCCN (ENno2012070646 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012070646