Papa Innocenzo V

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Pierre de Tarentaise)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Papa Innocenzo V
Tommaso da Modena, Papa Innocenzo V
(anni 1350, Chiesa di San Nicolò di Treviso)
185º papa della Chiesa cattolica
Elezione21 gennaio 1276
Insediamento2 febbraio 1276
Fine pontificato22 giugno 1276
(0 anni e 153 giorni)
Cardinali creatinessuno
Predecessorepapa Gregorio X
Successorepapa Adriano V
 
NomePierre de Tarentaise
NascitaChampagny-en-Vanoise o La Salle, 1224 o 1225
Ordinazione sacerdotale1259 circa
Nomina ad arcivescovo6 giugno 1272 da papa Gregorio X
Consacrazione ad arcivescovoin data sconosciuta
Creazione a cardinale3 giugno 1273 da papa Gregorio X
MorteRoma, 22 giugno 1276
SepolturaBasilica di San Giovanni in Laterano
Beato Innocenzo V
Ritratto di papa Innocenzo V.
 

Papa

 
Nascita1224 o 1225 a Champagny-en-Vanoise o La Salle
Morte22 giugno 1276 a Roma
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione14 marzo 1898 da papa Leone XIII
Ricorrenza22 giugno
AttributiTriregno, abiti pontificali

Innocenzo V, nato Pierre de Tarentaise, italianizzato in Pietro di Tarantasia (Champagny-en-Vanoise o La Salle, 1224 o 1225Roma, 22 giugno 1276), è stato il 185º papa della Chiesa cattolica dal 21 gennaio 1276 alla morte. Fu il primo pontefice appartenente all'Ordine domenicano ed è stato beatificato da papa Leone XIII nel 1898.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Teologo domenicano[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Pietro di Tarantasia in abito domenicano e cappello cardinalizio.

Nacque tra il 1224 ed il 1225, probabilmente nel villaggio di Champagny-en-Vanoise, presso Moûtiers, nella valle della Tarantasia, in Savoia; peraltro, secondo una suggestiva ipotesi segnalata anche da storici francesi, potrebbe essere nato sul versante italiano delle Alpi, nel villaggio di Écours, appartenente al comune valdostano di La Salle[1]. Entrò nell'Ordine domenicano intorno al 1240 nel convento di Lione, che era frequentato dai più noti religiosi del tempo. Nel 1255 fu mandato presso lo Studium del Convento di S. Giacomo a Parigi, dove conseguì il titolo di magister in teologia nel 1259, anno in cui, insieme a confratelli del calibro di Tommaso d'Aquino ed Alberto Magno, curò la riorganizzazione delle università dell'Ordine domenicano[2].

Sempre nel 1259 gli fu affidata, presso l'Università di Parigi, la celebre «Cattedra dei francesi» che gli diede grande notorietà, tanto da fargli guadagnare il titolo di Doctor famosissimus. Nel 1268, dietro espressa richiesta di Clemente IV, predicò la crociata con grande passione. Due volte provinciale dei domenicani di Francia nel 1264-1267 e 1269-1272, proprio nel 1272 papa Gregorio X, che lo aveva conosciuto molti anni prima nell'ateneo parigino e che aveva con lui rapporti di stima e di amicizia, lo fece eleggere arcivescovo di Lione e l'anno successivo lo creò cardinale vescovo con titolo di Ostia e Velletri[3]. Ebbe un importante ruolo nel corso del secondo Concilio di Lione, convocato da Gregorio X nel 1274, anche in ragione del suo incarico di arcivescovo della città lionese; proprio in funzione di questa carica fu Pietro a tenere l'elogio funebre di Bonaventura da Bagnoregio, morto improvvisamente durante il concilio. Terminati i lavori nel luglio 1274, Pietro fu molto vicino a papa Gregorio nei mesi successivi, quando il papa incontrò Alfonso X di Castiglia (Beaucaire, maggio 1275) e Rodolfo I d'Asburgo (Losanna, ottobre 1275); così, alla morte di Gregorio X ad Arezzo nel gennaio 1276, i cardinali riuniti nella chiesa di San Domenico celebrarono il conclave secondo le regole della costituzione apostolica Ubi Periculum, ed elessero papa al primo scrutinio il teologo domenicano, che scelse il nome pontificale di Innocenzo V (21 gennaio 1276).

Pontificato[modifica | modifica wikitesto]

Mentre si recava a Roma, il nuovo pontefice ebbe un lungo incontro a Viterbo tra il 7 ed il 12 febbraio con Carlo d'Angiò[4], che nei giorni successivi confermò nelle cariche di Senatore di Roma (ovvero governatore dell'Urbe) e vicario di Toscana[5], mentre, su consiglio del sovrano angioino, rinviò l'incoronazione di Rodolfo d'Asburgo, in attesa della restituzione delle Romagne[6]. Uomo di notevole sapienza e religiosità, modesto e buono, non aveva grande esperienza di politica e diplomazia e si lasciò consigliare dall'Angiò, anche se si impegnò per pacificare l'Italia dai molti conflitti che la attraversavano.

L'idea che comunque dominò il suo breve pontificato fu, nella scia del suo predecessore, quella della crociata per liberare la Terrasanta, come indica chiaramente il suo documento programmatico Fundamentum aliud[7]; in questa ottica vanno visti i suoi sforzi finalizzati alla riunificazione con la Chiesa di Bisanzio ed i contatti con Michele VIII Paleologo, in prosecuzione di quanto fatto da papa Gregorio X durante il secondo Concilio di Lione. Mentre però si faceva sempre più serrata la pressione angioina sul pontefice, questi morì, abbastanza all'improvviso, a Roma il 22 giugno 1276, dopo soli cinque mesi di regno. Qualche tempo più tardi, durante il pontificato di Giovanni XXI, i suoi resti furono sepolti nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Purtroppo il sepolcro venne distrutto ed i resti furono dispersi in occasione di un grave terremoto che colpì la Basilica nel XVIII secolo. Papa Innocenzo V, nel corso del suo pontificato, non creò alcun cardinale.[8]

Papa Innocenzo V fu beatificato da papa Leone XIII il 14 marzo 1898, per conferma del culto ab immemorabili; la sua memoria religiosa cade il 22 giugno.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di papa Innocenzo V nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

Teologo di notevole spessore, fu un autore molto fertile e scrisse, tra l'altro, anche opere di filosofia, diritto canonico, etica, che lo fecero chiamare Doctor famosissimus. Molti suoi lavori sono andati perduti; tra quelli ancora reperibili vanno ricordati:

  • Commento alle Sentenze di Pier Lombardo, del 1257-1259;
  • Postilla Dedi te in lucem gentium, sulle Lettere di Paolo, anteriore al 1264;
  • Quaestio de lege et praeceptis, del 1268;
  • 37 Quaestiones quodlibetales, scritte tra il 1268 ed il 1269;
  • Diversi sermoni di varie epoche.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il conclave che elesse papa Innocenzo V fu quello col maggior numero di futuri papi, ben cinque su 13 cardinali (38,5%)[9]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Prieur, Hyacinte Vulliez: Saints et saintes de Savoie, Edit. Le Vieil, Annecy, 1999, pp. 87-88. In relazione a questa ipotesi, una via di Aosta è intitolata a Innocenzo V Papa.
  2. ^ Paolo Vian: Innocenzo V, beato, in Enciclopedia dei Papi, Ist. Encicl. Ital. Treccani, Roma, 2000, vol. II, pp. 423 e segg.
  3. ^ (EN) Salvador Miranda, TARENTAISE, O.P., Pierre de, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 25 febbraio 2018.
  4. ^ P.Vian, op. cit., p. 324.
  5. ^ Cesare Pinzi, Storia della Città di Viterbo, Roma, tip. Camera dei deputati, 1889, lib,VII, p. 330
  6. ^ Ferdinand Gregorovius: Storia della Città di Roma nel Medioevo, Torino, Einaudi, 1973, p. 1371.
  7. ^ P. Vian, op.cit., p. 325.
  8. ^ (EN) Salvador Miranda, Innocent V, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
  9. ^ Il Conclave aretino dei 5 Papi aprì la storia dell'evento: tanti i cardinali di 7 secoli fa che sarebbero diventati Pontefici - La Nazione - Arezzo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Vian, Innocenzo V, beato in Enciclopedia dei Papi, Treccani.it on-line, 2000.
  • Ferdinand Gregorovius, Storia della Città di Roma nel Medioevo, 1973, Torino, Einaudi.
  • Cesare Pinzi, Storia della Città di Viterbo, 1887-1889, Roma, Tip. Camera dei Deputati.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Papa della Chiesa cattolica Successore
Papa Gregorio X 21 gennaio 1276 – 22 giugno 1276 Papa Adriano V
Predecessore Arcivescovo metropolita di Lione Successore
Guy de Mello
(arcivescovo eletto)
6 giugno 1272 – 3 giugno 1273 Aymar de Roussillon, O.S.B.
Predecessore Primate delle Gallie Successore
Guy de Mello
(primate eletto)
6 giugno 1272 – 3 giugno 1273 Aymar de Roussillon, O.S.B.
Predecessore Cardinale vescovo di Ostia e Velletri Successore
Enrico da Susa 3 giugno 1273 – 21 gennaio 1276 Latino Malabranca Orsini, O.P.
Controllo di autoritàVIAF (EN79150891 · ISNI (EN0000 0001 1862 4274 · SBN SBLV131985 · BAV 495/46695 · CERL cnp00887592 · ULAN (EN500355737 · LCCN (ENnr96036497 · GND (DE100948111 · BNE (ESXX1389492 (data) · BNF (FRcb13517867t (data) · J9U (ENHE987007291932305171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96036497