Pierre Fresnay
Pierre Fresnay, pseudonimo di Pierre Jules Louis Laudenbach (Parigi, 4 aprile 1897 – Neuilly-sur-Seine, 9 gennaio 1975), è stato un attore francese.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Il debutto[modifica | modifica wikitesto]
Figlio dell'insegnante Jean Henri Laudenbach e di Désirée Claire Dietz, fece la sua prima apparizione sulle scene teatrali all'età di 14 anni, grazie all'influenza dello zio materno Claude Garry, un famoso attore dell'epoca che gli procurò un piccolo ruolo nella pièce L'aigrette, messa in scena al Théâtre Réjane.
Nel 1914 fu ammesso al Conservatoire National de Musique et de Déclamation, studiando con Paul Mounet e Georges Berr. Un anno più tardi, nel 1915, entrò alla prestigiosa Comédie-Française, ottenendo subito un primo ruolo importante in Le jeu de l'amour et du hasard. Nello stesso anno debuttò nel cinema muto con France d'abord di Henri Pouctal, apparendo solo saltuariamente sul grande schermo durante gli anni venti, periodo in cui si affermò invece sul palcoscenico francese come uno dei più grandi interpreti teatrali del suo tempo.
I grandi ruoli nel cinema[modifica | modifica wikitesto]
Ottenne il suo primo grande successo cinematografico in uno dei primi film sonori francesi, Marius (1931), diretto da Alexander Korda, il primo della celebre trilogia marsigliese creata da Marcel Pagnol. Fresnay interpreterà il ruolo di Marius Olivier anche nei due episodi successivi, Fanny (1932) e César (1936).
Nel 1934 interpretò il ruolo di Armand Duval ne La signora dalle camelie di Abel Gance e Fernand Rivers, accanto all'attrice Yvonne Printemps, sua compagna d'arte e di vita dal 1932. Il loro sodalizio artistico fu riproposto a più riprese sul grande schermo, in particolare in Tre valzer (1938) di Ludwig Berger, adattamento dell'operetta musicata da Oscar Straus.
L'abilità tecnica di interprete e la perfetta dizione, affinate da anni di esperienza teatrale, consentirono a Fresnay di affrontare i ruoli più disparati in film di qualità: nel 1934 recitò in Inghilterra per Alfred Hitchcock nella prima versione de L'uomo che sapeva troppo, nella parte del misterioso agente francese Louis Bernard; l'anno successivo impersonò il marchese in miseria ne Il romanzo di un giovane povero (1935) di Abel Gance.
Nel 1937 interpretò il fiero ufficiale De Boëldieu, il nostalgico aristocratico che viene catturato dai tedeschi durante la prima guerra mondiale ne La grande illusione, capolavoro diretto da Jean Renoir, entrato nella storia del cinema per le sue tematiche di antimilitarismo. Nel 1941 vestì i panni del commissario Wenceslaw Wens nel poliziesco L'ultimo dei sei, ruolo che riprese l'anno successivo in L'assassino abita al 21 (1942) di Henri-Georges Clouzot.
Lo stesso Clouzot lo diresse due anni più tardi in un altro dei capolavori del cinema francese, Il corvo (1943). Nella parte del dottor Rémy Germain, tormentato medico di una cittadina di provincia francese, che resta vittima di inquietanti accuse di provenienza anonima, Fresnay toccò l'apice della propria carriera cinematografica.
Il secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]
Subito dopo la Liberazione, Fresnay trascorse un periodo di difficoltà, stante l'iscrizione su una lista nera di artisti che nei precedenti anni dell'Occupazione avevano lavorato in opere realizzate dalla Continental-Films, una casa di produzione cinematografica finanziata da capitali tedeschi. Dopo un periodo di detenzione di alcune settimane con l'accusa di collaborazionismo, fu prosciolto per l'inconsistenza delle prove a suo carico, e poté riprendere con successo la propria attività artistica.
La sua consumata versatilità gli consentì di ampliare una vasta gamma di ruoli, tra cui quello dell'uomo di chiesa in Monsieur Vincent (1947), che gli valse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile del sacerdote filantropo Vincenzo de' Paoli al Festival del Cinema di Venezia. Ruoli analoghi furono quelli in Dio ha bisogno degli uomini (1950) e in Lo spretato (1954), mentre ne Gli aristocratici (1955), l'attore interpretò il marchese De Maubrun, un aristocratico fallito, patriarca di una famiglia ingrata e in disfacimento. Nel 1954 pubblicò inoltre la propria autobiografia, dal titolo Je suis comédien.
Verso la fine degli anni cinquanta, in coincidenza con il passaggio dal cinema tradizionale alla Nouvelle Vague, ritornò a recitare a tempo pieno sul palcoscenico, attività che di fatto non aveva mai abbandonato. Per il grande schermo interpretò ancora due ruoli di registro comico in Les affreux (1959) e in Allegri veterani (1960) accanto a Jean Gabin, riconsacrando quindi il proprio talento al teatro con grandi pièces quali La chienne aux yeux de femme, Cyrano de Bergerac, Marius, Jean III.
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1917 Fresnay sposò Rachel Berendt, sua compagna di studi al Conservatoire, dalla quale divorziò nel 1920. Nel 1923 si risposò con l'attrice belga Berthe Bovy, da cui si separò nel 1929.
Nel 1932 incontrò l'attrice Yvonne Printemps, con la quale formò una coppia di successo sulle scene come nella vita: i due attori non si sposarono mai, ma rimasero affettivamente legati fino alla morte dell'attore, avvenuta il 9 gennaio 1975, all'età di 77 anni.
Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
- I misteri di Parigi (Les Mystères de Paris) (serial), regia di Charles Burguet (1922)
- Marius, regia di Alexander Korda (1931)
- Fanny, regia di Marc Allégret (1932)
- L'uomo che sapeva troppo (The Man Who Knew Too Much), regia di Alfred Hitchcock (1934)
- La signora dalle camelie (La Dame aux camélias), regia di Abel Gance e Fernand Rivers (1934)
- Il romanzo di un giovane povero (Le Roman d'un jeune homme pauvre), regia di Abel Gance (1935)
- Koenigsmark, regia di Maurice Tourneur (1935)
- César, regia di Marcel Pagnol (1936)
- Mademoiselle Docteur, regia di Georg Wilhelm Pabst (1937)
- La grande illusione (La Grande illusion), regia di Jean Renoir (1937)
- Alerte en Méditerranée, regia di Léo Joannon (1938)
- Adriana Lecouvreur, regia di Marcel L'Herbier (1938)
- Il sacrificio del sangue (Le Puritain), regia di Jeff Musso (1938)
- Chéri-Bibi, regia di Leon Mathot (1938)
- Il carro fantasma (La Charrette fantôme), regia di Julien Duvivier (1939)
- Tre valzer (Les Trois valses), regia di Ludwig Berger (1939)
- L'ultimo dei sei (Le Dernier des six), regia di Georges Lacombe (1941)
- Le journal tombe à cinq heures, regia di Georges Lacombe (1942)
- L'assassino abita al 21 (L'Assassin habite...au 21), regia di Henri-Georges Clouzot (1942)
- La mano del diavolo (La Main du diable), regia di Maurice Tourneur (1943)
- Il corvo (Le Corbeau), regia di Henri-Georges Clouzot (1943)
- Io sono con te (Je suis avec toi), regia di Henri Decoin (1943)
- Monsieur Vincent, regia di Maurice Cloche (1947)
- Barry - La fiaccola della vita (Barry), regia di Richard Pottier (1949)
- Dio ha bisogno degli uomini (Dieu a besoin des hommes), regia di Jean Delannoy (1950)
- Il valzer di Parigi (La Valse de Paris), regia di Marcel Achard (1950)
- La vita di Jean Henri Fabre (Monsieur Fabre), regia di Henri Diamant-Berger (1951)
- La grande rivale (Un grand patron), regia di Yves Ciampi (1951)
- È mezzanotte, dottor Schweitzer (Il est minuit, docteur Schweitzer), regia di André Haguet (1952)
- Lo spretato (Le Défroqué), regia di Léo Joannon (1953)
- Gli evasi (Les Évadés), regia di Jean-Paul Le Chanois (1954)
- Gli aristocratici (Les Aristocrates), regia di Denys De La Patellière (1955)
- I fanatici (Les Fanatiques), regia di Alex Joffé (1957)
- L'uomo dalle chiavi d'oro (L'Homme aux clefs d'or), regia di Léo Joannon (1957)
- Le insaziabili (Tant d'amour perdu), regia di Léo Joannon (1958)
- Les Affreux, regia di Marc Allégret (1959)
- Allegri veterani (Lex Vieux de la vieille), regia di Gilles Grangier (1960)
Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]
- Giulio Panicali in Mademoiselle Docteur, La grande illusione, L'assassino abita al 21
- Emilio Cigoli in Il corvo (ridoppiaggio)
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Festival del cinema di Venezia[modifica | modifica wikitesto]
- 1947: - Medaglia d'oro per Monsieur Vincent
Nastro d'argento[modifica | modifica wikitesto]
- 1951: - Migliore attore straniero per Dio ha bisogno degli uomini (Dieu a besoin des hommes)
BAFTA[modifica | modifica wikitesto]
- 1953: - Candidatura a miglior attore straniero per Dio ha bisogno degli uomini (Dieu a besoin des hommes)
- 1957: - Candidatura a miglior attore straniero per Lo spretato (Le defroqué)
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Pierre Fresnay, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Pierre Fresnay, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Pierre Fresnay, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Pierre Fresnay, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Pierre Fresnay, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Pierre Fresnay, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Pierre Fresnay, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Pierre Fresnay, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 74037549 · ISNI (EN) 0000 0001 2139 668X · BAV 495/330081 · LCCN (EN) n81081108 · GND (DE) 120889498 · BNE (ES) XX1540074 (data) · BNF (FR) cb13894159q (data) · J9U (EN, HE) 987007439344105171 (topic) · CONOR.SI (SL) 230312035 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81081108 |
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