Piccolomini
Stemma della famiglia Piccolomini | |
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Blasonatura | |
D'argento, alla croce d'azzurro, caricata di cinque crescenti d'oro. |
Piccolomini è il nome di una famiglia nobile toscana, influente a Siena a partire dal XIII secolo (di parte guelfa) e nel governo della Chiesa, tanto che tra i suoi membri annovera due papi: Pio II e Pio III. Un membro della famiglia, trasferitosi per matrimonio a Napoli nel corso del XV secolo, diede vita ad un ramo dei Piccolomini che ebbe particolare fortuna nel Mezzogiorno, tanto da diventare una delle sette grandi casate[1] del Regno di Napoli[2].
Storia della famiglia
Le sue origini sono molto antiche: un Martino di Piccolomo dichiarava di vivere sotto la legge longobarda in un atto del 1098; un Piccolomo di Montone fu console nel 1165. Nel 1220, Engelberto d'Ugo Piccolomini ricevette il feudo di Montertari in Val d'Orcia dall'imperatore Federico II come premio per i servizi resi. La famiglia acquisì palazzi e torri a Siena e vari castelli nel territorio della Repubblica, come Montone e Castiglione, poi venduti al comune nel 1321.
I Piccolomini ottennero grandi ricchezze tramite il commercio e stabilirono uffici contabili a Genova, Venezia, Aquileia, Trieste e in varie città francesi e tedesche.
Sostenitori della causa Guelfa, furono cacciati dalla città e le loro case demolite. Dopo la vittoria angioina tornarono in trionfo, ma furono nuovamente cacciati durante il breve regno di Corradino, per poi tornare con l'aiuto di Carlo I d'Angiò.
A causa della loro attività politica i Piccolomini persero la loro influenza commerciale, anche se rimasero in possesso delle loro proprietà.
Membri illustri
Molti membri della famiglia furono ecclesiastici, generali e statisti. Due di loro divennero papi:
- Enea Silvio Piccolomini, divenuto papa con il nome di Pio II;
- Francesco Todeschini Piccolomini, divenuto papa con il nome di Pio III.
Fra gli altri membri importanti:
- Alessandro Piccolomini, astronomo, scrittore, filosofo, e drammaturgo.
- Alfonso Piccolomini, governatore di Siena dal 1528 al 1530 e dal 1531 al 1541.
- Ambrogio Maria Piccolomini, arcivescovo di Otranto.
- Antonio Todeschini Piccolomini, nobile che ha fatto costruire il castello di Celano.
- Antonio Piccolomini, nobile (barone) che ha fatto costruire il castello di Balsorano.
- Celio Piccolomini, (Siena, 1609 – Siena, 1681) cardinale italiano.
- Francesco Piccolomini, (Siena, 1523 - Siena, 1607) filosofo aristotelico
- Francesco Piccolomini, (Siena, 1582 - Roma, 1651) divenne Generale dell'Ordine dei Gesuiti.
- Giacomo Piccolomini, (Siena, 1795 – Siena, 1861) cardinale e arcivescovo di Siena.
- Gioacchino Piccolomini, frate dei Servi di Maria e beato (memoria il 3 febbraio).
- Giovanni Piccolomini, (Siena, 1475 – Siena, 1537) cardinale e arcivescovo di Siena.
- Marietta Piccolomini, (Siena, 15 marzo 1834 - Siena, 23 dicembre 1899) soprano.
- Niccolò Piccolomini, (Siena, ... – Siena, 1467) arcivescovo di Benevento.
- Ottavio Piccolomini, (Pisa, 1600 - Vienna, 1656) condottiero della cavalleria imperiale durante la Guerra dei trent'anni, duca di Amalfi.
Note
- ^ Le "Serenissime Sette Grandi Case del Regno di Napoli" comprendevano: Acquaviva, Celano, Evoli, Marzano, Molise, Ruffo, Sanseverino; estintesi le famiglie d'Evoli, Marzano e Molise, queste furono sostituite da quelle dei d'Aquino, del Balzo e Piccolomini (in merito si vedano: Archivio di Stato di Napoli scheda famiglia Sanseverino; B. Filangieri di Candida Gonzaga, op.cit, ad voces; Spreti, op.cit, ad voces).
- ^ Nobili napoletani
Bibliografia
- (DE) Richter, Die Piccolomini (Berlino, 1874)
- A. Lisini e A. Liberati, Albero della famiglia Piccolomini (Siena, 1899)
- Articoli di A. Lisini nella Miscellanea storica senese, terza serie 12, e quarta serie, 17 e 189.
Voci correlate
- Palazzo Piccolomini (Siena)
- Palazzo Piccolomini (Pienza)
- Castello Piccolomini (Celano)
- Castello Piccolomini (Balsorano)
- Castello Piccolomini (Capestrano)
- Villa Lancellotti
- Genealogia dei Piccolomini
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