Piccole figlie di San Giuseppe (Verona)

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Le Piccole Figlie di San Giuseppe sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla P.F.S.G.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

San Giuseppe, dipinto di Guido Reni

Nel 1888 il sacerdote Giuseppe Baldo aprì a Ronco all'Adige, centro dove svolgeva il ministero parrocchiale, un ricovero per anziani, poi un asilo infantile e, infine, una mensa per bambini denutriti e pellagrosi. Inizialmente chiamò a gestire l'opera le Sorelle della Misericordia di Verona, ma poi pensò di creare una nuova congregazione (21 novembre 1894): il 24 giugno del 1896 le prime dieci postulanti ricevettero l'abito religioso dal cardinale Luigi di Canossa, vescovo di Verona. La prima superiora dell'istituto fu Clementina Forante (1864-1928), ritenuta cofondatrice dell'istituto.[2]

La congregazione, detta delle Piccole Figlie di San Giuseppe, venne approvata come istituto di diritto diocesano il 3 maggio 1895: ottenne il pontificio decreto di lode il 10 febbraio 1913 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 3 aprile 1940.[2]

Don Baldo è stato beatificato nella Basilica di San Pietro in Vaticano da papa Giovanni Paolo II il 31 ottobre 1989.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le Piccole Figlie di San Giuseppe prestano la loro opera presso scuole dell'infanzia gestite da loro e in case di cura e di riposo per anziani e invalidi.

Oltre che in Italia, sono presenti in Brasile, Georgia, Kenya, Ruanda:[4] la sede generalizia è a Verona.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 405 religiose in 68 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1703.
  2. ^ a b DIP, vol. VI (1980), coll. 1611-1612, voce a cura di G. Rocca.
  3. ^ Tabella riassuntiva delle beatificazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato il 16-10-2009.
  4. ^ Le sedi filiali della congregazione, su piccolefigliesangiuseppe.it. URL consultato il 16-10-2009 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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