Pestèda

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pestèda
Pesteda nel mortaio di Arpifood
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
DiffusioneValtellina
Zona di produzioneGrosio
Dettagli
Categoriacondimento
Ingredienti principali

La pestèda (letteralmente, in dialetto valtellinese, "pestata") è un insaporitore aromatico originario di Grosio e divenuto tipico della cucina valtellinese. Si tratta di un battuto di aglio, sale, pepe, foglie di achillea nana (girupina) e timo serpillo (peverel).[1][2]

Uso[modifica | modifica wikitesto]

Dal sapore intenso e leggermente piccante è largamente utilizzato come condimento aromatico principalmente per i piatti tipici della tradizione valtellinese, come ad esempio pizzoccheri, manfrigole, gnocchetti di Chiavenna, chisciöi o il riso alla valtellinese e si sposa anche con i primi piatti della tradizione alpina, ma si sposa anche con patate lessate, lardo, carni e verdure.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della pestèda sono legate all'importazione del pepe in Valtellina dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel XVII secolo. Le famiglie di Grosio continuano a preparare la pestèda secondo antichi metodi segreti, tramandati solo all'interno dei nuclei familiari che divergono per tempi di marceratura, nelle quantità od anche negli ingredienti che la diversificano tra diverse varianti[3].

Il suo nome pestèda indica in particolare la sua metodologia di produzione, infatti viene tradizionalmente prodotta in piccole quantità pestando gli ingredienti nel mortaio, utilizzato per ridurre in polvere gli ingredienti sia per mescolarli insieme.


Ingredienti[modifica | modifica wikitesto]

Gli ingredienti della pestèda di Grosio sono i seguenti:

La combinazione degli stessi può essere variabile. Esistono varianti con l'aggiunta di ginepro, grappa o Sassella[1][4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pestèda - Scheda prodotto, su gentedelfud.it. URL consultato il 12 gennaio 2018.
  2. ^ Pesteda di Grosio, su Valtellina Turismo Mobile. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2018).
  3. ^ La Pesteda Valtellina - l'originale, su Arpi Food. URL consultato il 15 ottobre 2022.
  4. ^ La pesteda grosina, su Al cibo commestibile. URL consultato il 12 gennaio 2018.