Penaeus japonicus

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Penaeus japonicus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Arthropoda
Subphylum Crustacea
Classe Malacostraca
Sottoclasse Eumalacostraca
Superordine Eucarida
Ordine Decapoda
Sottordine Dendrobranchiata
Superfamiglia Penaeoidea
Famiglia Penaeidae
Genere Penaeus
Specie P. japonicus
Nomenclatura binomiale
Penaeus japonicus
Spence Bate, 1888
Sinonimi

Marsupenaeus japonicus (sinonimo WoRMS)
Spence Bate, 1888
Penaeus japonicus (sinonimo SeaLifeBase)
Spence Bate, 1888 Penaeus canaliculatus japonicus
Spence Bate, 1888

La mazzancolla giapponese[1] (Penaeus japonicus[2] (nome valido per WoRMS) (Marsupenaeus japonicus[3] (nome valido SeaLifeBase) Spence Bate 1888) è un crostaceo decapode appartenente alla famiglia Penaeidae che proviene dall'Indo-Pacifico[2]. È uno dei simboli della Prefettura di Kumamoto[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo ha una lunghezza totale di 19 cm nei maschi, che può arrivare fino a un massimo di 22,5 per le femmine; in queste ultime la massima lunghezza del carapace è di 6,6 cm[5]. La colorazione è composta da striature marroni scure su uno sfondo pallido, bianco-giallastro[6]. Anche gli arti hanno una colorazione pallida, ma non presentano le striature e possono sfumare all'azzurro[6]. Le prime tre paia di zampe sono dotate di piccole chele. Vivono mediamente 2,5 anni[6].

Nel Mediterraneo è stato in passato confuso con Penaeus canaliculatus[6].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie prevalentemente notturna[6].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

È preda di diverse specie di pesci[7] come lo squalo Triakis scyllium[8].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione avviene tra aprile e novembre[6] tramite una spermatofora trasferita dal maschio alla femmina, la quale può deporre fino a 700000 uova[9]. Di solito si riproducono in acque profonde.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Ha un areale molto ampio, che si estende dalla costa est dell'Africa all'Indonesia[5]. Si trova lungo le coste di Figi, Australia (Golfo di Carpentaria), Arcipelago malese, Corea, Giappone, Nuova Zelanda, Riunione, India, Mauritius, Sudafrica (False Bay) Kenya, Somalia, Natal, Madagascar, Mozambico, Eritrea e Tanzania[2].

Il suo areale include anche il mar Rosso, dal quale è migrato nel mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez[6]. È stato avvistato la prima volta nel 1924 in Egitto[7], poi si è diffuso sulle coste di Israele, Siria, Turchia e Grecia[6]. L'areale si è espanso ulteriormente e la specie ha raggiunto mar Ionio, mar Egeo, poi anche Francia, Spagna e mar Nero[2].

È probabile che la sua espansione non sia dovuta soltanto alle migrazioni, ma anche ad esemplari fuggiti da allevamenti; questa specie è infatti diffusa nell'acquacoltura[6].

Nuota fino a 90 m di profondità, di solito in zone con fondali molli, fangosi[6].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è importante non solo per l'acquacoltura, ma viene pescata anche frequentemente[5]: nella sua famiglia è tra le più comuni in commercio ed è quindi importante economicamente[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 18 aprile 2018.
  2. ^ a b c d (EN) Fransen, C.; De Grave, S. (2014), Penaeus japonicus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ (EN) Marsupenaeus japonicus, kuruma prawn  : fisheries, su sealifebase.org. URL consultato il 18 aprile 2018.
  4. ^ (JA) Simboli della Prefettura di Kumamoto, su pref.kumamoto.jp. URL consultato il 14 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2014).
  5. ^ a b c (EN) Penaeus japonicus (Bate, 1888), su FAO Species fact sheets. URL consultato il 2 giugno 2014.
  6. ^ a b c d e f g h i j (EN) Marsupenaeus japonicus (Bate, 1888), su Atlas of Exotic Species in the Mediterranean, CIESM - Mediterranean Science Commission. URL consultato il 6/1/2016.
  7. ^ a b (EN) B. S. Galil, Marsupenaeus japonicus (PDF), su Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe, 2006. URL consultato il 2 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2011).
  8. ^ (EN) Predatori, su SeaLifeBase. URL consultato il 2 giugno 2014.
  9. ^ a b (EN) Shunsuke Koshio, Marsupenaeus japonicus (kuruma shrimp), su Invasive Species Compendium, CAB International. URL consultato il 2 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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