Pena di morte in Cina

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La Repubblica Popolare Cinese è uno dei paesi in cui è applicata la pena di morte come sanzione prevista dal codice penale, anche se da qualche anno si è aperto un dibattito sulla sua abolizione.

Difficoltà nel reperimento dei dati[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Amnesty International[1], sebbene in mancanza di dati oggettivi che, secondo la stessa Ong, il paese ha più volte rifiutato di diffondere, la Cina è il paese col maggior numero (migliaia) di esecuzioni capitali, seguita dall'Iran.

È stato di contro sostenuto che una piena conoscenza del fenomeno è impossibile, sia a causa del forte controllo governativo sull'informazione, sia a causa della struttura non centralizzata (almeno a questi fini) del sistema giudiziario nazionale, essendo le pene capitali irrogate autonomamente da tribunali la cui giurisdizione è paragonabile per estensione e abitanti ad una media regione italiana. La maggior parte delle informazioni derivano infatti da studi di organizzazioni non governative come Amnesty o Nessuno tocchi Caino e i dati sono assai differenti tra i rapporti pubblicati dalle varie organizzazioni.

Applicazione della pena di morte[modifica | modifica wikitesto]

Queste sono le esecuzioni rese pubbliche dai tribunali cinesi o dal partito e pubblicate da Amnesty International:

  • 1993: 3.760 condanne, di cui 1.831 eseguite
  • 1994: 2.496 condanne, di cui 1.791 eseguite
  • 1995: 3.612 condanne, di cui 2.535 eseguite
  • 1996: 6.101 condanne, di cui 4.367 eseguite
  • 1997: 3.152 condanne, di cui 1.876 eseguite
  • 1998: 2.701 condanne, di cui 1.769 eseguite
  • 1999: 2.088 condanne, di cui 1.236 eseguite
  • 2000: 1.939 condanne, di cui 1.356 eseguite
  • 2001: 4.015 condanne, di cui 2.468 eseguite
  • 2002: 1.921 condanne, di cui 1.020 eseguite
  • 2003: 1.639 condanne, di cui 726 eseguite
  • 2004: 6.000 condanne, di cui 3.500 eseguite

Questi dati sono incompleti, perché in Cina la pena di morte è un segreto di Stato e i tribunali pubblicano solo parte delle sentenze. Il numero di esecuzioni riferito da Chen Zhonglin (delegato del Congresso nazionale del popolo nel marzo 2004) è di circa 10.000 all'anno e dal 1998 al 2001, durante la campagna "colpire duro" erano state giustiziate 60.000 persone, ovvero 15.000 all'anno. Successivamente sono trapelate altre notizie: il 27 febbraio 2006 viene riferito che avvengono 8.000 esecuzioni all'anno; il 15 marzo 2007 Liu Jiachen, ex parlamentare, dice che il numero di condanne a morte nel 2006 in Cina è il più basso degli ultimi 10 anni; il 7 giugno 2007 John Kamm, presidente della fondazione Dui Hua annuncia che le esecuzioni negli ultimi anni sono diminuite del 40% circa (probabilmente dal 2001, quando Pechino è stata decisa sede delle Olimpiadi) per un totale di circa 7.500 all'anno (evitando, di conseguenza, l'uccisione di 25.000 persone), mentre rispetto a 10 anni prima sono diminuite addirittura del 50% (erano dunque 15.000 all'anno); il giorno seguente il presidente della Corte suprema del popolo cinese rende noto che le esecuzioni nei primi 5 mesi dell'anno sono state inferiori del 10% rispetto agli stessi del 2006; il 28 marzo 2008 la fondazione Dui Hua riferisce che le persone giustiziate nel 2007 sono state circa 6.000, ovvero il 25/30% in meno rispetto al 2006.

Reati punibili con la pena capitale[modifica | modifica wikitesto]

Il codice penale cinese prevede un numero elevato di reati punibili con la pena capitale; secondo alcune ricostruzioni[2], una settantina nel codice penale del 1997 rispetto ai 28 di quello del 1979. Sarebbero puniti i seguenti reati:

Violenza[modifica | modifica wikitesto]

Reati finanziari[modifica | modifica wikitesto]

Reati contro lo Stato[modifica | modifica wikitesto]

  • colludere con stati stranieri per minare lo Stato (art. 102)
  • tentare di separare lo stato (art. 103)
  • rivolta armata contro lo stato (art. 104)
  • defezione al nemico (art. 108)
  • spionaggio (art. 110)
  • rivelare, acquistare o rubare segreti di Stato (art. 111)
  • provvedere al nemico armi o equipaggiamento militare in tempo di guerra (art. 112)
  • fare parte di associazioni segrete a fine sovversivo
  • sovversione

Reati contro la proprietà[modifica | modifica wikitesto]

  • rapina (art. 263)
  • furto di ingenti proprietà (ma il 28 settembre 1998 c'è stata un'esecuzione per furto di 60 yuan [7,85 euro]) (art. 264)
  • furto abituale
  • usare linee telefoniche o mezzi pubblici con l'evidenza che sono rubati
  • furto di linee di comunicazione per profitto
  • riproduzione di codici telefonici per profitto
  • furto con scasso o violazione di domicilio

Altri reati[modifica | modifica wikitesto]

  • causare distruzione di proprietà pubbliche o private (art. 115)
  • evasione dal carcere (art. 317)
  • spargere veleno (art. 115)
  • vendita o fabbricazione di cibo nocivo o falso, di alcol tossico o di false medicine con gravi conseguenze sui consumatori (art. 141)
  • vendita o fabbricazione di prodotti falsi o nocivi (aggiunto nel 2003)
  • produzione o esposizione di materiale pornografico (non censurato o senza autorizzazione statale)
  • causare esplosioni (art. 115)
  • possesso, vendita o fabbricazione di armi, munizioni o esplosivi (art. 125)
  • gioco d'azzardo (nonostante nella regione amministrativa speciale di Macao sia legale)
  • bigamia
  • intralcio all'ordine pubblico
  • disturbo della vita dei cittadini
  • usare metodi pericolosi che causino morte o gravi lesioni (art. 115)
  • incendio doloso (art. 115)
  • lenocinio, ovvero organizzazione, forzamento, induzione, introduzione, protezione o sfruttamento della prostituzione (aggiunto da Corte Suprema del Popolo nel luglio 1990, confermato dal codice penale del 1997 con l'articolo 358)
  • teppismo (presumibilmente reintrodotto)
  • caccia di specie protette
  • uscita da quarantena mentre si ha la SARS o diffusione del virus
  • rivelazione o furto di segreti di Stato via internet (aggiunto in gennaio 2001)
  • pirateria informatica
  • reati legati alla droga (art. 347)

Procedure e tipi di sanzione[modifica | modifica wikitesto]

In Cina esistono due tipi di condanne a morte:

  • immediata: prevede che dopo la condanna capitale si abbiano da 3 a 10 giorni per ottenere l'eventuale grazia, l'esecuzione avviene al massimo dopo una settimana dall'eventuale rigetto dell'istanza. In genere le esecuzioni avvengono alle ore 10. Questo tipo di condanna è il più applicato.
  • con sospensione condizionale per due anni: prevede che l'esecuzione venga sospesa per due anni: se il condannato, in questo periodo di tempo, non commette altri crimini, la condanna è commutata in ergastolo o altra pena detentiva.

Riguardo alle modalità esecutive, ne esistono due: la fucilazione, che è la più applicata, e l'iniezione letale. La fucilazione è spesso collettiva, nel senso che più condannati vengono fucilati contemporaneamente.

L'iniezione letale è stata introdotta nel codice penale del 1997 perché considerata più umana e meno brutale della fucilazione. Oggi il numero delle esecuzioni tramite iniezione letale sta quasi per eguagliare quello delle fucilazioni. Alcuni resoconti giornalistici hanno segnalato che vi sarebbe una camera della morte allestita su un furgone appositamente attrezzato prodotto dagli stabilimenti cinesi della Iveco, che viaggiando nel territorio nazionale consentirebbe di eseguire le condanne usando una struttura mobile, con notevole risparmio di costi (particolare riportato dal programma Report di Rai 3)

Metodi antichi[modifica | modifica wikitesto]

In passato vi erano - secondo Wang JanCheng, docente di giurisprudenza presso l'Università di Pechino - cinque modalità di esecuzioni capitali, alcuni dei quali assai crudeli, come l'asportazione della pelle o lo squartamento (il corpo veniva legato a quattro cavalli fatti partire improvvisamente in diverse direzioni). In epoca Zhou, oltre a quest'ultimo, sono attestati la decapitazione e lo zhan.

Il codice penale[modifica | modifica wikitesto]

Il codice penale cinese del 2005 è liberamente consultabile: Humanrights

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Amnesty International, Rapporto sulla pena di morte nel 2009, su amnesty.org. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2012).
  2. ^ RAI - Segretariato Sociale, su segretariatosociale.rai.it. URL consultato il 9 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]