Pelargonium
Pelargonium | |
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Pelargonium cucullatum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi II |
Ordine | Geraniales |
Famiglia | Geraniaceae |
Genere | Pelargonium L'Hér., 1789 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Geraniales |
Famiglia | Geraniaceae |
Genere | Pelargonium |
Nomi comuni | |
Geranio africano o Pelargonio | |
Specie | |
Pelargonium (L'Hér., 1789) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Geraniaceae, originario dell'Africa meridionale[1].
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Specie[modifica | modifica wikitesto]
Il genere Pelargonium include al suo interno oltre 280 specie. Le più conosciute e comunemente coltivate sono Pelargonium zonale o geranio comune dal fogliame peloso e cuoriforme caratterizzato da un anello scuro; Pelargonium peltatum o geranio edera con foglie peltate lucide e carnose, fusti ricadenti; Pelargonium grandiflorum o geranio a farfalla dagli eleganti fiori con cinque macchie bruno-rossastre e foglie profondamente lobate; Pelargonium odoratissimum o geranio odoroso con piccole foglie frastagliate e aromatiche, fiori piccoli bianchi o rosei dal caratteristico profumo di mela; Pelargonium graveolens dal profumo di rosa; Pelargonium radens dal profumo di limone.
I gerani maggiormente coltivati sono quelli zonali e edera: ne sono state selezionate numerose varietà dalle diverse colorazioni dei fiori, che variano dal rosso, al rosa, al violetto, al fucsia, all'arancione e al bianco.
Usi[modifica | modifica wikitesto]
Nell'aromaterapia viene utilizzato per la sua proprietà riequilibratrice del sistema nervoso, antidepressiva, antinfiammatoria, lenitiva, astringente e antisettica. Tra le sue funzioni vi è anche quella di stimolatore del sistema linfatico, di tonificante per il fegato e per i reni.[2]
Tra i suoi principali utilizzi vi è la cura di acne, bruciature, vesciche, eczema, artrite, nevralgia, mal di gola.
Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]
Ama le posizioni soleggiate, anche se vive abbastanza bene in mezz'ombra: durante l'estate, infatti, una prolungata esposizione al sole può deteriorare la pianta. Le innaffiature devono essere regolari per tutta la stagione riproduttiva: in primavera si annaffia circa tre volte alla settimana, a seconda delle condizioni climatiche locali, mentre d'estate anche tutti i giorni; tuttavia, non bisogna eccedere, perché troppa acqua potrebbe apportare dei marciumi alla pianta; inoltre, bisogna aver cura di non bagnare le foglie. Necessarie per ottenere una splendida fioritura sono le concimazioni, che vanno effettuate ogni 2 settimane circa. Quando i fiori cominciano a seccare è necessario cimarli, tagliando fino alla base del rametto fiorifero: in questo modo, la pianta continuerà a rifiorire[3].
La moltiplicazione avviene per talea nel periodo tardo primaverile.
Avversità[modifica | modifica wikitesto]
- Danni alle parti aeree per le larve di Mamestra brassicae, Plusia gamma, Pyrausta nubilalis e dai bruchi di Cacyreus marshalli
- Danni alle radici causate da larve di Melolontha melolontha e Agriotes lineatus nonché adulti di Gryllotalpa gryllotalpa
- Afidi: adulti di Macrosiphum pelargonii e Aphis pelargonii
- Cocciniglie: adulti di Diaspis pentagona
- Acari adulti della specie Tetranychus telarius
- Nematodi dei generi Heterodera e Tylenchus
- Molluschi dei generi Helix e Limax
- Muffa grigia causata da Botrytis cinerea
- Annerimento batterico del fusto dovuto a Xanthomonas pelargonii
- Mosaico anulare causato da virus
- E inoltre Fusarium pelargonii, Gleosporium pelargonii, Capnodium salicinum e recentemente introdotto in Italia Puccinia pelargonii
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Pelargonium L'Hér. ex Aiton | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 15 febbraio 2021.
- ^ "Aromaterapia", di Sheila Lavery, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997, pag.32-33
- ^ Patrizia, Geranio (Pelargonium): Consigli, Coltivazione e Cura, su L'eden di Fiori e Piante, 1º luglio 2018. URL consultato il 31 ottobre 2020.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Cavallotti Felicioni, Coltivazione della malvarosa o geranio da profumeria nell'oasi di Tripoli, in Bollettino d'informazioni, 1921, n° 9-10.
- Rampinini Giorgio, Piante fiorite da vaso: la coltivazione di geranio, impatiens, crisantemo e petunia da talea, Arese, Pentagono, 2006.
- Salis Edina, La ruggine del geranio in Sardegna, Sassari, Gallizzi, 1967.
- Vagliasindi Gustavo, Il geranio da profumeria, Casale, Tip. Ditta C. Cassone, 1912.
- Zanutto Igidio, Il geranio re dei balconi, Bologna, Edagricole, 1984.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pelargonium
Wikispecies contiene informazioni su Pelargonium
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Pelargonium, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Pelargonium, su Fossilworks.org.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 56744 · NDL (EN, JA) 00834471 |
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