Pauli Arbarei

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Pauli Arbarei
comune
Pauli Arbarei – Stemma
Pauli Arbarei – Bandiera
Pauli Arbarei – Veduta
Pauli Arbarei – Veduta
Localizzazione
StatoItalia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoAntonio Sanna (lista civica) dall'11-10-2021
Territorio
Coordinate39°39′39.54″N 8°55′18.63″E / 39.660982°N 8.921843°E39.660982; 8.921843 (Pauli Arbarei)
Altitudine140 m s.l.m.
Superficie15,14 km²
Abitanti575[1] (31-7-2021)
Densità37,98 ab./km²
Comuni confinantiLas Plassas, Lunamatrona, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar
Altre informazioni
Cod. postale09020
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111053
Cod. catastaleG382
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) paulesi
(SC) paulesus
Patronosan Vincenzo
Giorno festivo22 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pauli Arbarei
Pauli Arbarei
Pauli Arbarei – Mappa
Pauli Arbarei – Mappa
Posizione del comune di Pauli Arbarei
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Pauli Arbarei è un comune italiano di 575 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna, nella subregione storica della Marmilla.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato sorge a 140 metri sopra il livello del mare, ma il territorio di Pauli risulta compreso tra i 113 e i 239 metri, con un'escursione altimetrica complessiva di 126 metri.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo compare nella dizione dialettale con “paui sizanus”, che riflette la denominazione più antica “Pauli Sizzanos”, specificazione che allude al nome di un villaggio distrutto da tempo, e che rimase deserto nel 1728. Secondo qualche studioso, l’aggiunta “Arbarei” è dovuta ai molti alberi da cui era circondato l’abitato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La zona era abitata già in epoca nuragica, per la presenza di alcuni nuraghi.

Chiesa di S. Vincenzo

In epoca medioevale appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Marmilla. Alla caduta del giudicato (1410) entrò a far parte del Marchesato di Oristano. In seguito al fallimento della rivolta antiaragonese di Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano, dopo la battaglia di Macomer (1478) tutta l'area passò sotto il dominio aragonese. In epoca aragonese fece parte dell'Incontrada di Parte Montis, appartenente alla contea di Quirra, feudo dei Carroz. Nel 1603 la contea divenne un marchesato, feudo dei Centelles. In periodo sabaudo, nel 1798, passò agli Osorio de la Cueva, in possesso dei quali rimase fino al 1839 quando fu riscattato in seguito alla soppressione del sistema feudale.

L'esistenza del borgo è attestata nei documenti fino alla seconda metà del Settecento. La palude venne prosciugata alla fine dell'Ottocento, a iniziativa dei nobili Francesco Maria ed Emanuele Paderi, che l’acquistarono dal demanio.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pauli Arbarei sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 2001.[3]

«Stemma troncato: nel primo, d'azzurro, ai tre fenicotteri d'argento, uno accanto all'altro, con le zampe attraversanti la campagna paludosa di verde, con erbe palustri attraversanti sull'azzurro, in atto di pescare nella campagna stessa; nel secondo, di rosso, alle tre pecore d'oro, una accanto all'altra, pascolanti nella campagna di verde, con la testa e le zampe attraversanti. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e d'azzurro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Pauli Arbarei è il campidanese occidentale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Le attività occupazionali principali sono l'agricoltura e la pastorizia. Risultano insistere sul territorio del comune un'attività industriale con 3 addetti, pari al 2,46% della forza lavoro occupata, 10 attività di servizio, con il 21,31% della forza lavoro occupata, altre 17 attività di servizio con 53 addetti, pari al 43,44% della forza lavoro occupata e 9 attività amministrative con 40 addetti, pari al 32,79% della forza lavoro occupata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Pauli Arbarei, decreto 2001-01-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 luglio 2022.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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