Vai al contenuto

Patañjali (filosofo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Statua moderna di Patañjali presso Yog Peeth, Haridwar

Patañjali (... – II secolo a.C.) è stato un filosofo indiano.

Tradizionalmente Patañjali (devanagari: पतञ्जलि) è collocato nel II secolo a.C., essendo stato erroneamente identificato con l'omonimo grammatico, vissuto in quell'epoca e commentatore del grammatico Pāṇini.[1] Oltre le leggende, nulla si conosce della sua vita se non l'unica opera a lui attribuita, gli Yoga Sūtra, testo fondamentale dello Yoga darśana, e che contiene riferimenti alle scuole del Grande Veicolo del Buddhismo: con ogni probabilità la sua stesura finale va dunque collocata fra il V e il VI secolo d.C. Non è però da escludere che il testo si sia sviluppato a partire da frammenti o testi ben precedenti, e l'accademico Gavin Flood colloca fra il I secolo a.C. e il V secolo d.C. il periodo in cui il testo è stato iniziato e concluso, intervallo di tempo nel quale Patañjali è più realisticamente vissuto.[2]

Si può pertanto ritenere che Patañjali abbia compilato insegnamenti che fino ad allora erano stati tramandati oralmente, come spesso è avvenuto presso le scuole hindu. Egli fu il primo a metterli per iscritto, e per questo viene considerato il fondatore del Raja Yoga, la disciplina mistica alla base dello Yoga classico (Yoga darśana), sistema filosofico-religioso dell'induismo ortodosso. Così si esprime lo storico delle religioni Mircea Eliade:

«Grazie a Patañjali lo Yoga, da tradizione "mistica", si è trasformato in "sistema filosofico".»

Il suo insegnamento, contenuto nei 196 aforismi (sūtra) che costituiscono gli Yoga Sūtra, spiegano come arrivare, con il controllo di sé e la padronanza della mente e della sua attività (vritti), all'intima unione con la Divinità interiore.

Lo stesso argomento in dettaglio: Yoga Sūtra.
  1. ^ G. Tucci, Storia della filosofia indiana, Op. cit., p. 72. Va precisato che non tutti gli studiosi concordano sul ritenere i due personaggi differenti, si veda a proposito Patañjali.
  2. ^ G. Flood, L'induismo, Op. cit., p. 131.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN22151776730718010639 · ISNI (EN0000 0001 0903 7983 · CERL cnp00405791 · LCCN (ENn80044780 · GND (DE119387077 · BNE (ESXX1005240 (data) · BNF (FRcb121635181 (data) · J9U (ENHE987007266470805171