Partito Liberale dell'Honduras

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Partito Liberale dell'Honduras
Partido Liberal de Honduras
PresidenteLuis Orlando Zelaya Medrano
StatoBandiera dell'Honduras Honduras
AbbreviazionePLH
Fondazione1891[1]
IdeologiaLiberalismo
Riformismo[2]
CollocazioneCentro-destra[3]
Affiliazione internazionaleInternazionale Liberale[1]
Seggi
22 / 128
(2021)
Sito webpartidoliberal.hn
Bandiera del partito

Il Partito Liberale dell'Honduras (in spagnolo Partido Liberal de Honduras, PLH) è un partito politico honduregno di centro-destra[3], fondato il 5 febbraio del 1891 da Céleo Arias[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Honduras nel corso della sua storia repubblicana, ha condiviso un sistema bipartitico fino agli inizi del XXI secolo, con il Partito Liberale politicamente dominante insieme al Partito Nazionale (PNH)[2]. Nel 1986 il PLH aderì all'Internazionale Liberale[1].

Alle elezioni generali del 2005, il PLH ottenne 62 seggi su 128 nel Congresso Nazional e il candidato del PLH Manuel Zelaya fu eletto presidente (49,90% dei consensi). Durante la presidenza, da liberale Zelaya si spostò radicalmente verso la sinistra, avvicinandosi all'Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA), organizzazione intergovernativa fondata da Hugo Chávez d'ispirazione socialista e anti-statunitense[2][4][5], nonostante un'opposizione interna in seno al PLH[4]. Nel 2009, in seguito a un colpo di Stato militare, Zelaya fu estromesso dal potere ed costretto all'esilio in Costa Rica[2][5]. Il Congresso Nazionale nominò come suo successore Roberto Micheletti, figlio di immigrati italiani originari della Lombardia (Bergamo)[6], anch'egli membro del Partito Liberale ma oppositore della svolta a sinistra di Zelaya[7].

Alle elezioni generali del 2009, successive al golpe, il Partito Liberale fu sconfitto dal Partito Nazionale. I sostenitori di Zelaya fondarono il movimento d'opposizione al golpe Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), poi costituitosi in partito nel 2011 col nome di Libertà e Rifondazione (LIBRE).

Simbologia[modifica | modifica wikitesto]

Il PLH è identificato con il colore rosso e bianco, come la bandiera che il generale Francisco Morazán utilizzò nella maggior parte delle sue campagne militari durante il tempo della Repubblica federale centroamericana, le Province Unite dell'America Centrale[senza fonte].

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2005 7 746 806 44,84
62 / 128
Parlamentari 2009 4 937 995 30,78
45 / 128
Parlamentari 2013 4 670 157 16,97
27 / 128
Parlamentari 2017
26 / 128
Parlamentari 2021 961 559 7,97
23 / 128

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Latin America, su liberal-international.org, Liberal International. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato il 20 ottobre 2021).
    «The party was founded in 1891 by Céleo Arias and joined Liberal International in 1986 at the Hamburg Congress»
  2. ^ a b c d Honduras, in Atlante geopolitico, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
    «La recente creazione di Libre e del Partito anti-corruzione ha spezzato la cornice bipartitica che aveva caratterizzato la vita politica del paese sin dall’indipendenza. La competizione si è sempre svolta, infatti, tra due partiti principali: il Partido Liberal de Honduras (Plh), tendenzialmente riformista, e il Partido Nacional de Honduras (Pnh), di stampo conservatore […] Durante il mandato di Zelaya, il paese era divenuto uno stretto alleato del Venezuela di Hugo Chávez, il quale ne aveva promosso l’ingresso nel progetto anti-statunitense di Alternativa bolivariana (Alba). Uno dei primi atti del nuovo Congresso, all’indomani della deposizione del presidente, fu portare l’Honduras fuori dall’Alba e ribadire la sua alleanza con gli Stati Uniti»
  3. ^ a b (EN) Cedric H. Grant e R. Mark Kirton (a cura di), Military Intervention and the Question of Democratization and Inter-Ethnic Peace, in Governance, Conflict Analysis and Conflict Resolution, Ian Randle Publishers, 2007, p. 252, ISBN 978-976-637-259-0.
  4. ^ a b (EN) President Zelaya voted in as Liberal turned into ally of Chavez’ ALBA, in MercoPress, 29 giugno 2009. URL consultato il 31 gennaio 2022.
  5. ^ a b Gianni Beretta, Sorpresa Honduras, Xiomara a valanga verso la presidenza, in il manifesto, 30 novembre 2021. URL consultato il 31 gennaio 2022.
    «[…] Manuel Zelaya, vittima di un golpe che lo rovesciò dopo che da liberale quale era aveva aderito al chavismo bolivariano. I militari la notte di quel 28 giugno lo prelevarono letteralmente in pigiama dal palazzo presidenziale e lo scaricarono in Costa Rica»
  6. ^ Honduras, il golpista che viene da Bergamo, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 16 giugno 2014.
  7. ^ (EN) Freddy Cuevas e Will Weissert, Honduran military sends president into exile, in Toronto Star, 28 giugno 2009. URL consultato il 31 gennaio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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