Partito Azione Nazionale

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Partito Azione Nazionale
PresidenteMarko Cortés Mendoza
SegretarioHéctor Larios Córdova
StatoBandiera del Messico Messico
SedeAv. Coyoacán #1546 Col. Del Valle Delegazione Benito Juárez Città del Messico, Distretto Federale Messicano
Fondazione16 settembre 1939
IdeologiaCristianesimo democratico[1]
Conservatorismo sociale[2][3][4][5]
Conservatorismo liberale[6]
CollocazioneCentro-destra[7][8][9]/Destra[10][11][12]
Affiliazione internazionaleInternazionale Democratica Centrista (OCDA)
Seggi Camera
111 / 500
(2021)
Seggi Senato
24 / 128
(2018)
Seggi Governatorati
10 / 32
Sito webwww.pan.org.mx/

Il Partito Azione Nazionale (in spagnolo: Partido Acción Nacional, PAN) è un partito politico messicano di orientamento conservatore e cristiano democratico fondato il 16 settembre 1939. Si tratta di una delle principali forze politiche del Paese: dal 2000 al 2012 il Presidente del Messico è stato sempre un esponente di questo partito, sebbene esso non abbia la maggioranza al Congresso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito di Azione Nazionale (PAN) fu fondato nel settembre 1939 da Manuel Gómez Morín. Il motto del PAN "Per una patria ordinata e generosa, e una vita migliore e più dignitosa per tutti" è stato adottato.

Il PAN originariamente riuniva l'élite socio-economica messicana che si opponeva alle riforme del presidente Lázaro Cárdenas. In particolare, si opponeva al suo progetto di istruzione laica gratuita, alla nazionalizzazione del petrolio e alla riforma agraria. Il partito, che all'epoca includeva figure filofasciste, sosteneva la neutralità del Messico durante la seconda guerra mondiale.[13]

Nelle elezioni del 2000, il Partito d'Azione Nazionale ha nominato il suo candidato, l'ex dirigente della Coca-Cola, Vicente Fox, alla presidenza, spodestando il PRI per la prima volta. Il nuovo governo, che aveva promesso durante la campagna elettorale di aprire gli archivi di stato su certi atti criminali attribuiti al PRI, ha finalmente fatto un patto con quest'ultimo. Il PRI ha negoziato il suo sostegno a certe riforme in cambio dell'impunità. Il PAN ha mantenuto il potere nel 2006 con l'elezione di Felipe Calderón.

Il partito ha presentato la candidatura di Ricardo Anaya Cortés per le elezioni presidenziali del 2018, ma è stato coinvolto in casi di appropriazione indebita e non è riuscito a radunare il partito intorno a sé. In particolare, non ha convinto quelli vicini all'ex presidente Felipe Calderón, la cui moglie, Margarita Ester Zavala Gómez del Campo, ha corso come indipendente, prima di rinunciare.[14]

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

La "Azione Nazionale"[modifica | modifica wikitesto]

Il PAN è stato associato ad istanze conservatrici sin dagli inizi, ma il partito si considera conservatore soprattutto sui temi etico/sociali, come l'aborto, l'eutanasia ed i matrimoni omosessuali.

Questa teoria si inserisce in un forte contesto cattolico romano e deriva dall'ideologia cristiano-democratica. Fu sviluppata soprattutto da Gómez Morín, da Efraín González Luna Morfín e dai loro collaboratori. Alcuni osservatori, comunque, sostengono che questo tipo di politica sia stata indebolita dalla predominanza di elementi conservatori nella pratica politica del PAN.

Conservatorismo[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, il PAN occupa il lato destro dell'arco politico messicano, invocando la libera impresa, le privatizzazioni, la riduzione delle tasse, riforme in senso liberale, e l'opposizione alle unioni omosessuali e all'aborto. Le sue posizioni sono in parte simili a quelle del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, o del Partito Conservatore del Canada, ma soprattutto con i partiti cristiano-democratici europei. Molti dei suoi membri si ispirano alla dottrina della Chiesa cattolica nell'azione politica. Il PAN è membro dell'Organizzazione dei Cristiano Democratici Americani, (CDOA).

A livello economico è social conservatore, date le sue posizioni a favore del libero mercato, dell'iniziativa privata, collocandosi nei concetti di conservatorismo fiscale e di liberismo. È inoltre fautore del corporativismo sociale e dell'intervento dello Stato in economia sul piano del protezionismo, dei servizi pubblici(trasporti, sanità, scuola, energia...), di sostegno al reddito e al salario.

Presidenti del partito[modifica | modifica wikitesto]

Candidati alla Presidenza del Messico[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Soledad Loaeza, The National Action Party (PAN): From the Fringes of Political System to the Heart of Change, Christian Democracy in Latin America: Electoral Competition and Regime Conflicts, Stanford University Press, 2003, p. 196.
  2. ^ David A. Shirk, Mexico's New Politics: The PAN and Democratic Change, Lynne Rienner Publishers, 2005, p. 57.
  3. ^ Gavin O'Toole, Politics Latin America, Pearson Education, 2007, p. 383.
  4. ^ Susan M. Gauss, Made in Mexico, Penn State Press, 2010, p. 70.
  5. ^ Rhodes Cook, The Presidential Nominating Process: A Place for Us?, Rowman & Littlefield, 2004, pp. 118–, ISBN 978-0-7425-2594-8. URL consultato il 19 agosto 2012.
  6. ^ David A. Shirk, Mexico's New Politics: The PAN and Democratic Change, Lynne Rienner Publishers, 2005, p. 54.
  7. ^ Graciela Bensusán e Kevin J. Middlebrook, Organized Labor and Politics in Mexico, The Oxford Handbook of Mexican Politics, Oxford University Press, 2012, p. 347.
  8. ^ Evren Çelik Wiltse, Globalization and Mexico, Globalization: Universal trends, regional implications, University Press of New England, 2007, p. 214.
  9. ^ Wayne A. Cornelius, Mexicans Would Not Be Bought, Coerced, The Mexico Reader: History, Culture, Politics, Duke University Press, 2002, p. 684.
  10. ^ Larissa Adler-Lomnitz, Rodrigo Salazar-Elena e Ilya Adler, Symbolism and Ritual in a One-Party Regime: Unveiling Mexico's Political Culture, University of Arizona Press, 2010, p. 293.
  11. ^ Jacqueline Mazza, Don't Disturb the Neighbors: The United States and Democracy in Mexico, 1980-1995, Routledge, 2001, p. 9.
  12. ^ Martin C. Needler, Mexican Politics: The Containment of Conflict, 3rd, Praeger Publishers, 1995, p. 61.
  13. ^ (ES) El legado de la derecha en Chihuahua, su Jacobin América Latina, 17 febbraio 2021.
  14. ^ (ES) « En México, la tentación de la esperanza », su mondiplo.com.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN146694794 · ISNI (EN0000 0001 2179 5963 · GND (DE5179045-2 · BNF (FRcb13778146r (data) · J9U (ENHE987007439170805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n90607105