Vasti in esilio fuori le mura di Susa

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Vasti in esilio fuori le mura di Susa
AutoreFilippino Lippi
Data1480 circa
Tecnicatempera su tavola
Dimensioni55×49,5 cm
UbicazioneMuseo Horne, Firenze

Vasti in esilio fuori le mura di Susa è un dipinto a tempera su tavola (55x49,5 cm) di Filippino Lippi, databile al 1480 circa e conservato nel Museo Horne di Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dipinta forse per casa Torrigiani, l'opera fa parte di un complesso di sei pannelli (due scene principali e quattro laterali) che decoravano due cassoni nuziali. Si tratta di una produzione allora molto in voga, con altri esempi noti dell'artista e del suo maestro Botticelli.

In origine il pannello era unito ad altre due scene, più piccole, che decoravano i lati brevi del cassone: l'Arrivo di Ester davanti alle mura di Susa (National Gallery of Canada, Ottawa) e Ester scelta da Assuero (Museo Condé, Chantilly). Un secondo cassone mostrava la Disperazione di Mardocheo (già chiamato "la Derelitta" e attribuito a Botticelli, Galleria Pallavicini-Rospigliosi, Roma), lo Svenimento di Ester (al centro, Louvre, Parigi) e il Trionfo di Mardocheo (National Gallery of Canada, Ottawa).

Molto probabile è una qualche partecipazione di Botticelli nell'ideazione delle scene, che alcuni riferiscono in parte anche alla pittura, soprattutto nel secondo cassone.

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

La scena ha come tema le vicende del Libro di Ester, con la punizione della regina Vasti, sposa disubbidiente, e il trionfo di Ester e suo zio Mardocheo grazie alla loro influenza sul sovrano.

La scena mostra le mura della città con un'angolazione e una luce opposta a quella della scena dell'Arrivo di Ester davanti alle mura di Susa. La purezza delle linee dell'architettura rimanda a opere del primo Quattrocento, sullo sfondo di un paesaggio che si perde in lontananza, di ascendenza umbro-fiorentina. Vasti, sontuosamente vestita, si appresta a lasciare la città a testa bassa.

Sebbene il disegno sia stato talvolta riferito a Botticelli, l'esecuzione richiama caratteristiche di Filippino: le figure allungate e intrise di luce, la maggiore delicatezza cromatica, ecc. L'ombra obliqua della luce sui torrioni sembra accompagnare dolcemente la regina verso il suo esilio.

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