Paolo Comotto

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Paolo Comotto (Bianzè, 14 ottobre 1824Roma, 14 luglio 1897) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Comotto nacque a Bianzè, vicino a Vercelli, da Giuseppe Comotto e Margherita Magistrello.[1][2] Studiò archittettura e ingegneria a Torino, ove si laureò. A Torino fu allievo di Carlo Promis.[1]

A partire dal 1847, completò diversi lavori in Piemonte, principalmente a Torino, inclusa la casa di Cobasso e Bonesco in viale del Re a Torino; e, sempre a Torino, l'edificio di conte Carpanetto in via Carrozza. Contribuì alla costruzione della prima aula del primo Parlamento italiano (completata in 110 giorni tra il 27 ottobre 1860 e il 17 marzo 1861).[1] Comotto contribuì all'aula principalmente con le decorazioni.[1] Nel 1871 contribuì alla costruzione degli edifici dell'Amministrazione centrale di Roma. Fu nominato direttore dei lavori e progettò un'aula provvisoria e una biblioteca a Montecitorio.[1][3] La struttura in legno di quest'aula risultò pericolosa e nel 1879 fu bandito un concorso per una nuova aula a muratura, a cui Comotto partecipò. Il bando del 1879 fu poi annullato. Nel 1881 fu bandito un nuovo concorso per dei progetti di massima a Roma, in cui Comotto si piazzo secondo.[1][4]

Dopo il terremoto che colpì gravemente Ischia nel luglio 1883, Comotto fece parte della commissione per le prescrizioni edilizie dell'isola flegrea, istituita proprio dopo il terremoto.[1]

Comotto morì a Roma il 14 luglio 1897.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Francesco Quinterio, COMOTTO, Paolo, su treccani.it, Treccani.
  2. ^ Costanza Roggero Bardelli e Sandra Poletto, Le residenze sabaude dizionario dei personaggi, Regione Piemonte, 2008, pp. 244-245, ISBN 9788890319716.
  3. ^ L'aula, su raicultura.it, RAI.
  4. ^ Mirtide Gavelli, Seggio parlamentare di Marco Minghetti, su storiaememoriadibologna.it.

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