Pallade Atena (Klimt)

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Pallade Atena
AutoreGustav Klimt
Data1898
Tecnicaolio su tela
Dimensioni75×75 cm
UbicazioneWien Museum, Vienna

Pallade Atena (Pallas Athene) è un dipinto di Gustav Klimt (75 × 75 cm) realizzato nel 1898 e situato nel Wien Museum (Vienna).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'opera venne mostrata durante la seconda Secessione viennese del 1898,[1] dove fu fortemente criticata dal pubblico. Nonostante ciò, venne difesa ed elogiata da Ludwig Hevesi che dichiarò:[2]

«... quanto è bella!... la striscia color oro, tagliando il pallore della carnagione è una soluzione artistica notevole... Klimt... ha creato la sua Pallas chiaramente pensando alla donna tipica della Secessione. O almeno immaginando una dea o demonessa secessionista...»

Pallade Atena raffigura il busto frontale dell'omonima divinità, qui indossante un elmo greco con paranaso ed sopra la veste rossa un'egida a scaglie su cui è ritratto il volto arcaico e mostruoso della gorgone Medusa. Il soggetto è ripreso mentre regge la lancia con la mano sinistra e un globo con sopra una piccola Nike nuda con la destra. Molto originale la composizione non accademica, che "taglia" bruscamente la figura e la colloca in modo asimmetrico sul lato sinistro, spostata verso la cornice quadrata. I colori spaziano dall'oro dell'armatura (sfumata inoltre di viola e azzurro),[2] ai toni scuri dello sfondo, mentre il contrasto cromatico fra il volto pallido e l'elmo, scurito da chiazze d'ombra, è molto fine. L'opera, che esprime rigidità e cupezza arcaica, sembra concentrarsi sul volto vagamente androgino della dea, reso inquietante dai suoi occhi grigi e fissi e dall'espressione imperturbabile. La cornice dorata con la scritta " Pallas Athenae" venne realizzata, su progetto di Klimt, dal fratello Georg.[1]

La Medusa sul pettorale di Atena e le decorazioni sullo sfondo vennero ripresi rispettivamente da una metopa e dal mito di Ercole in lotta con il dio Acheloo, sotto lo sguardo vigile di Atena, come è raffigurato in antichi vasi greci a figure nere. La posa è ispirata a quella del soggetto ritratto in Pallade Atena di Franz von Stuck (ca. 1898).[3] Il modello della Nike sorretta dalla dea venne più tardi riutilizzato in altre opere del pittore, quali Nuda Veritas (1898).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Patrick Bade, Gustav Klimt, Parkstone International, 2011, p. 76.
  2. ^ a b Otto Breicha, Gustav Klimt, Mazzotta, 1981, pp. 50-52.
  3. ^ The Stanford Gallery - Franz von Stuck - Pallas Athena, su thestanfordgallery.tumblr.com. URL consultato il 18 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Serge Sabarsky, Gustav Klimt, Artificio, 1995, pp. 88-90.
  • Maria Grazia Messina, Le muse d'oltremare. Esotismo e primitivismo dell'arte contemporanea, Einaudi 1994, pp. 72-82.

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