Palazzo del Parlamento (La Valletta)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo del Parlamento
Localizzazione
StatoBandiera di Malta Malta
LocalitàLa Valletta
Coordinate35°53′46″N 14°30′35″E / 35.896111°N 14.509722°E35.896111; 14.509722
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione2011-2015
Inaugurazione4 maggio 2015
Stilebrutalismo
UsoParlamento di Malta
Piani3
Area calpestabile23 000 m² (250 000 ft²)
Realizzazione
Costo90 000 000 €
ArchitettoRenzo Piano
ProprietarioGoverno di Malta

Il palazzo del Parlamento (in maltese Dar il-Parlament, in inglese Parliament House) è la sede del Parlamento di Malta situato a La Valletta, a Malta.[1][2]

L'edificio è stato costruito tra il 2011 e il 2015 su progetto di Renzo Piano nell'ambito del City Gate Project, che comprendeva anche la costruzione di una nuova City Gate e la trasformazione delle rovine del Teatro Reale in un teatro all'aperto. La costruzione del Parlamento ha generato notevoli controversie, principalmente a causa dell'aspetto moderno e del costo di costruzione, che ammontava a circa 90 milioni di euro.

Dal 1921 al 1976 la sede del Parlamento di Malta era stata la Camera degli arazzi del Palazzo del Gran Maestro, sempre alla Valletta. Nel 1976, l'ex armeria dello stesso palazzo fu convertita in un nuovo parlamento e vi si tennero riunioni fino all'apertura della sede del parlamento appositamente costruita il 4 maggio 2015.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vecchia stazione ferroviaria di La Valletta, 1880
Freedom Square nel 2005

Il palazzo del Parlamento si trova in Republic Street vicino alla City Gate, l'ingresso della Valletta. L'edificio si trova adiacente al Cavaliere di San Giacomo e alle rovine del Teatro Reale, di fronte al centro commerciale City Gate e al palazzo Ferreria. Il sito del palazzo del Parlamento era originariamente occupato da abitazioni e successivamente dalla stazione di La Valletta della ferrovia di Malta.[3] L'area fu bombardata durante la seconda guerra mondiale e la stazione e gli edifici circostanti furono demoliti negli anni '60 come parte di un progetto di riqualificazione dell'ingresso alla Valletta.[4] L'area fu convertita in uno spazio aperto noto come Freedom Square (in maltese Misraħ il-Ħelsien), che era circondato da una galleria di negozi.[5] La piazza era in origine piuttosto semplice ed era comunemente usata come parcheggio.[6]

Sebbene la maggior parte della piazza sia stata edificata, parte di essa è ancora ufficialmente detta piazza della Libertà ed è ora in forma rettangolare. La piazza ora copre dall'angolo di palazzo Ferreria fino alla prima colonna del parlamento e fino ai gradini spagnoli vicino alla City Gate.[7]

Progetto e costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Pianificazione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio della sede del parlamento faceva parte del progetto City Gate, che aveva lo scopo di riqualificare l'ingresso della Valletta. Il progetto consisteva nella demolizione della quarta City Gate di Alziro Bergonzo e del Freedom Square Arcade, e nella costruzione della quinta City Gate e del palazzo del Parlamento. Inoltre, le rovine del Teatro Reale sono state convertite in un teatro all'aperto noto come pjazza Teatru Rjal. Il progetto è stato realizzato dall'architetto italiano Renzo Piano e i piani sono stati rivelati il 27 giugno 2009.[8] La Grand Harbour Regeneration Corporation ha pagato a Piano € 6,6 milioni per il suo lavoro sul progetto.[9]

Costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo del Parlamento in costruzione, con la struttura in acciaio e la facciata in pietra calcarea visibili

La demolizione dei portici di Freedom Square è iniziata nell'ottobre 2010.[5] I lavori di scavo per le fondamenta della sede del parlamento sono iniziati subito dopo il completamento della demolizione.[10] All'inizio del 2011, il piano originale è stato modificato con il trasferimento di una scalinata, l'estensione di uno dei blocchi e le modifiche al design delle feritoie sulla facciata.[11] La costruzione iniziò più tardi quell'anno[12] e il telaio in acciaio della struttura fu completato all'inizio del 2012. A questo punto, cominciò il lavoro di rivestimento con pietra calcarea estratta a Gozo e tagliata in forme specifiche in Italia, prima di essere rispedita a Malta.[13] Ogni giorno c'erano in cantiere tra 120 e 150 operai[14] con un costo totale di oltre 90 milioni di euro.

La data di completamento del progetto è stata inizialmente indicata come novembre 2012[10] o all'inizio del 2013.[5] La data prevista per il completamento è stata prorogata a settembre 2013,[14] e successivamente a settembre 2014. Gli appaltatori non hanno rispettato le scadenze e l'edificio non era ancora completo entro la fine del 2014.[15] Alla fine è stato completato nel 2015.[16]

Inaugurazione[modifica | modifica wikitesto]

La sede del parlamento è stata ufficialmente inaugurata dalla presidente Marie Louise Coleiro Preca il 4 maggio 2015. Membri del Parlamento e altri ospiti si radunarono nella vecchia camera del Grandmaster's Palace e si diressero verso il nuovo edificio accompagnati dalla banda delle forze di polizia. Coleiro Preca ha definito l'inaugurazione della sede del parlamento "una pietra miliare nella storia parlamentare di Malta", poiché si tratta del primo edificio del parlamento appositamente costruito a Malta. La prima seduta si è tenuta più tardi lo stesso giorno.[16]

La maggior parte dell'edificio è chiuso per motivi di sicurezza,[17] ma un'esposizione permanente al piano terra è aperta al pubblico.[18]

Il 1º agosto 2015, Renzo Piano ha visitato il Parlamento per la prima volta dalla sua inaugurazione.[19]

Ricezione critica[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione della sede del parlamento, insieme al resto del City Gate Project, fu controversa.[20][21] I critici lo considerarono un progetto inutile, proponendo piuttosto di restaurare Forte Sant'Elmo o uno dei grandi palazzi fatiscenti della città e di convertirlo in un palazzo del parlamento, per una frazione del costo di costruzione di un nuovo edificio.[22] Alcuni hanno sostenuto che la piazza non avrebbe dovuto essere edificata in quanto era uno dei pochi spazi aperti alla Valletta. Altri hanno attaccato il design moderno della struttura stessa,[23] tra cui il parlamentare laburista Carmelo Abela, che ha definito la sede del parlamento "un brutto edificio costruito su palafitte".[24]

Il progetto dell'edificio, e in particolare il rivestimento esterno,[25] stato paragonato a una colombaia (Barumbara tal-ħamiem)[26] o ad una grattugia[27] dal grande pubblico. Il rivestimento doveva rappresentare effettivamente i favi poiché il nome antico di Malta, Melita, significa miele.[28] Il design ultramoderno che contrasta molto con il resto di La Valletta è arrivato fino all'UNESCO, mettendo in discussione il titolo della città come Patrimonio dell'Umanità.[29][30][31] Nel 2015, l'edificio è stato incluso nella lista del Telegraph dei "migliori (e peggiori) nuovi edifici al mondo", sebbene il giornale non abbia chiarito in quale categoria rientrasse l'edificio.[32][33]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La sede del parlamento è composta da due blocchi collegati tra loro da ponti, uno dei quali ospita la camera del parlamento. I due blocchi sono separati per non oscurare la vista del Cavaliere di San Giacomo da Republic Street. Ogni blocco ha tre piani.[14] La struttura è costituita da un telaio in acciaio rivestito in pietra calcarea di Gozo.[13][34] Le lastre di pietra sono scolpite in modo tale da sembrare erose dalla natura.[35]

Il palazzo del Parlamento è un edificio a zero emissioni poiché l'energia termica viene recuperata o emessa dalla massa di roccia sottostante. Ciò è usato per riscaldare e raffreddare l'edificio, evitando eventuali torri di raffreddamento o caldaie.[36]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ARTE it Srl, A Malta per Valletta Capitale Europea della Cultura 2018 - Mondo - Arte.it, su arte.it. URL consultato il 24 maggio 2019.
  2. ^ A. cura di Benedetto Marzullo, La Valletta di Renzo Piano - LivingCorriere, su Living, 1º febbraio 2016. URL consultato il 24 maggio 2019.
  3. ^ Valletta Station, su maltarailway.com (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  4. ^ Chris Attard, The gate triumphant, in Times of Malta, 24 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ a b c Demolition of Freedom Square arcade starts...and stops, in Times of Malta, 4 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  6. ^ 2010 Revisions to the Grand Harbour Local Plan of 2002 (Valletta), Marsa, MEPA, marzo 2010, pp. 5–6, ISBN 978-99957-26-05-8. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2015).
  7. ^ Kordin Road named after Dom Mintoff; Gaddafi 'loses' gardens in Paola – The Malta Independent, su independent.com.mt.
  8. ^ Revealed: the new face of Valletta, in Times of Malta, 27 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  9. ^ Matthew Vella, Renzo Piano's designs for Valletta cost €6.6 million, in Malta Today, 14 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ a b Fiona Galea Debono, Freedom Square arcades come crumbling down, in Times of Malta, 6 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ Changes to new Parliament House approved, in Times of Malta, 14 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ The road to the new parliament building – in pictures, in Times of Malta, 4 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ a b Fiona Galea Debono, Maltese stone, 'Spanish' steps, in Times of Malta, 6 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ a b c Miriam Dalli, Sneak preview of new Parliament building, in Malta Today, 10 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  15. ^ Parliament House project delayed, Speaker says MPs have no choice but to continue to meet in old chamber, in Times of Malta, 1º ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  16. ^ a b Parliament House inaugurated, holds first sitting: 'A milestone in Malta's parliamentary history' – President, in Times of Malta, 4 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  17. ^ New Parliament building to be closed off for security reasons, police 'not happy' by proximity of 'monti', in Times of Malta, 27 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  18. ^ Keith Micallef, Police may allow limited access to certain parts of new Parliament building, in Times of Malta, 28 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  19. ^ Renzo Piano visits his masterpiece, in Times of Malta, 1º agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  20. ^ Robert Maitland, Tourism in National Capitals and Global Change, Routledge, 2014, pp. 135–142, ISBN 978-1-317-85007-6.
  21. ^ Martin Galea, Plans for Valletta's City Gate, su Din l-Art Ħelwa, 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2016).
  22. ^ Vincent Galea, Parliament at St Elmo, in Times of Malta, 11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
  23. ^ Bernard Vassallo, Renzo Piano's plans are a flop, in Times of Malta, 11 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  24. ^ Nick Squires, Maltese anger at plans to rebuild Valletta, in The Telegraph, 8 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2015).
  25. ^ Edward Said, More Heritage Threatened (PDF), su The Architect, ottobre 2009, p. 14 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2015).
  26. ^ Raphael Vassallo, The cost of 'culture', in Malta Today, 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
  27. ^ Kenneth Zammit Tabona, Cheese graters, pharaohs, in Times of Malta, 13 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2016).
  28. ^ Godwin Vella, Valletta 1566: Melita Renascens, Heritage Malta, 2016, p. 99, ISBN 978-99932-57-38-7.
  29. ^ Juliet Rix, Malta and Gozo, Bradt Travel Guides, 2015, p. 118, ISBN 978-1-78477-025-9.
  30. ^ Patrick Cooke, Unesco to probe City Gate project, in Times of Malta, 22 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  31. ^ Uwe Jens Rudolf, Historical Dictionary of Malta, 2018, p. 276, ISBN 978-1-5381-1918-1.
  32. ^ The world's best (and worst) new buildings of 2015, in The Telegraph, 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2016).
  33. ^ New parliament among Telegraph's best and worst buildings of 2015, in Times of Malta, 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2015).
  34. ^ Valletta City Gate – La Valletta (M) (PDF), su Casabella, gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2016).
  35. ^ Claudia Calleja, Louvers for new Parliament building, in Times of Malta, 15 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  36. ^ Parliament, a green Building, su City of Valletta (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]