Palazzo Visconti di Modrone (Firenze)

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Palazzo Visconti di Modrone
Palazzo Visconti di Modrone
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia de' Rustici 4-6
Coordinate43°46′06.95″N 11°15′32.66″E / 43.768597°N 11.259072°E43.768597; 11.259072
Informazioni generali
CondizioniIn uso

Palazzo Visconti di Modrone si trova a Firenze in via de' Rustici 4-6, con un affaccio restrostante su via del Canto Rivolto.

Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Stemma sulla facciata

Il grande edificio nasce dalla ristrutturazione di quattro diverse case corti mercantili di età medievale, già proprietà dei Peruzzi, unificate anche con la saturazione della strada che rappresentava la logica prosecuzione dell'attuale via Vinegia in direzione di via delle Brache (così sembra di leggere nei rilievi proposti da Gian Luigi Maffei e inerenti all'edificio).

Allo stato attuale presenta ben undici ordini di finestre organizzate su tre alti piani, su cui le bucature si allineano incorniciate da bugne di pietra e unite da una semplice fascia marcapiano in pietra, come è proprio dell'architettura fiorentina civile del Cinquecento. Al centro della facciata è un grande scudo con un'arme che la letteratura segnala per lo più come dei Visconti di Modrone (al quale la proprietà pervenne dopo alcune transazioni nella seconda metà dell'Ottocento), più raramente come Rustici, creando non pochi equivoci sulla storia delle proprietà.

Nonostante la mole e la bellezza dell'edificio, infatti, le informazioni raccolte sono limitate a poche notizie, come quelle riportate da Marcello Jacorossi (Palazzi 1972) che, dopo aver elogiato l'imponente facciata di "carattere quattrocentesco", la dice "in gran parte opera di un restauro recente". In effetti è documentato un importante cantiere di restauro attorno al 1928, anni nei quali si sarebbe anche trasformata una finestra in porta nella facciata tergale su via del Canto Rivolto. Della consistenza dell'intervento, d'altra parte, dicono le bozze che incorniciano portoni e finestre, tutte rimodellate in pietra artificiale. Anche gli intonaci sono quelli del rifacimento, oramai patinati dal tempo, con ancora le tracce delle segnalazioni che individuavano il palazzo come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale.

Notevoli le inferriate alle finestre del piano terreno. Da segnalare inoltre, sempre sulla base di quanto riportato dalla letteratura, l'androne al quale si accede dal portone attualmente segnato con il numero civico 4, che invece dovrebbe aver meglio conservato i caratteri antichi. Nell'androne che si apre al civico 6 è invece una lapide in ricordo di Ilario Tarchiani, "tra i primi a istituire compagnie d'assistenza pubblica".

OVE ABITÒ PER TEMPO NON BREVE
IL COMMENDATORE
ILARIO TARCHIANI
VETERANO DEL 1848 DEL 1866
AUTORE NELLE COMPUTISTICHE DISCIPLINE
DI LODATISSIMI VOLUMI
PROMOTORE D'UN CONGRESSO DEI RAGIONIERI
PRIMO IN ITALIA E IN EUROPA
INIZIATORE DEL PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
ALLA TOMBA DEL GRAN RE
DI MOLTE ASSOCIAZIONI OPERAIE
A UTILITÀ LORO E MORALITÀ ZELANTISSIMO
FRA I PRIMI A ISTITUIRE
COMPAGNIE D'ASSISTENZA PUBBLICA
MAGNANIMO A IDEARE AMARE OGNI ALTRA COSA
NELL'ISTITUTO TECNICO DI LIVORNO
PROFESSORE INSIGNE DI RAGIONERIA
E IVI MORTO IL 22 MAGGIO 1889
NATO A FIRENZE IL 26 GIUGNO 1828
POSERO ALCUNI AMICI E AMMIRATORI

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Peduccio nell'androne con emblema di Francesco I de' Medici
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 256;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 627;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 170, n. LXVII;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 627;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, pp. 239–240, nn. 464-465;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, p. 291;
  • Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 135;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 546;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 396;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 183–184, n. 277;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 259–260, n. 366.

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