Palazzo Corsini Suarez

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Palazzo Corsini Suarez
La facciata di Palazzo Corsini Suarez
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia Maggio 42
Coordinate43°45′57.79″N 11°14′54.19″E / 43.766053°N 11.248386°E43.766053; 11.248386
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIV secolo
Usoarchivi del Gabinetto Viesseux
Realizzazione
ProprietarioComune di Firenze

Palazzo Corsini-Suarez o Palazzo della Commenda si trova in via Maggio 42, poco distante da piazza San Felice, nel quartiere di Oltrarno a Firenze.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu la residenza della famiglia Corsini dopo il Palazzo Antinori Corsini in Borgo Santa Croce. Venne eretto alla fine del Trecento dopo aver abbattuto alcune case incendiate durante il tumulto dei Ciompi nel 1378. In una di queste case si tramanda che fosse nato Sant'Andrea Corsini nel 1301. I lavori furono promossi da Filippo Corsini, sei volte gonfaloniere di giustizia; diverse fonti tramandano come all'interno furono fusi tre edifici, mentre all'esterno venne creata una facciata unitaria. Risale quindi al primo Quattrocento almeno il primo e il secondo ordine di finestre e lo stemma Corsini sulla facciata.

Alla morte di Filippo il palazzo passò a suo figlio Gherardo e venne poi trasmesso in via ereditaria fino al 1559, quando si estinse il ramo familiare.

Dopo alcuni passaggi di proprietà, l'edificio fu acquistato nel 1590 dal nobile spagnolo -nato a Segovia- Baldassarre Suarez de la Concha, che vi stabilì la sede della Commenda, per cui il palazzo acquistò anche la nuova denominazione.

Il Suarez, dopo aver acquistato alcuni edifici contigui per ingrandire il suo palazzo, lo fece ristrutturare da Gherardo Silvani, che in facciata aggiunse il grande portale e le finestre inginocchiate al pian terreno. I lavori si protrassero fino al 1625 circa ed interessarono anche il cortile, con gli eleganti capitelli in pietra serena scolpiti (con lo stemma del Suarez e dell'Ordine di Santo Stefano), archi ogivali e volte a crociera, e la parte sul retro del palazzo, verso Borgo Tegolaio. Anche il terzo piano risale a questo intervento.

Al primo piano un ballatoio circonda il cortile, mostrando dal basso un pregevole soffitto ligneo a cassettoni con rosoni intagliati.

In un recente intervento di restauro sono tornate alla luce alcune decorazioni monocrome a graffito che un tempo decoravano la facciata al primo piano, realizzate probabilmente nel 1618 in occasione delle nozze del figlio di Baldassarre con una donna di un ramo cadetto dei Medici, Maria, come suggeriscono alcuni stemmi araldici ritrovati.

Dopo l'estinzione dei Suarez nel 1799 e la soppressione dell'ordine cavalleresco, il palazzo finì nei beni demaniali ed oggi è di proprietà del Comune di Firenze. Oggi ospita gli archivi novecenteschi del Gabinetto Viesseux.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Toscana Esclusiva XII edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane 2007.

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