Pagellus bogaraveo
| Occhialone | |
|---|---|
Adulto (in alto) e giovanile | |
| Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
| Classificazione scientifica | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Animalia |
| Sottoregno | Eumetazoa Bilateria |
| Phylum | Chordata |
| Subphylum | Vertebrata |
| Superclasse | Gnathostomata |
| Classe | Actinopterygii |
| Sottoclasse | Osteichthyes |
| Superordine | Acanthopterygii |
| Ordine | Perciformes |
| Sottordine | Percoidei |
| Famiglia | Sparidae |
| Genere | Pagellus |
| Specie | P. bogaraveo |
| Nomenclatura binomiale | |
| Pagellus bogaraveo Brünnich, 1768 | |
| Sinonimi | |
|
Pagellus cantabricus (Asso, 1801) | |


Pagellus bogaraveo (Brünnich, 1768), conosciuto in italiano come pezzogna[4], occhialone, occhione o rovello, è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Sparidae[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'adulto ha corpo oblungo e relativamente compresso ai lati[5], con occhi molto grandi il cui diametro è uguale[6] o più breve[7] rispetto alla lunghezza del muso, che ha profilo convesso. La mandibola è leggermente sporgente; i denti anteriori sono robusti e curvi, gli altri denti sono molariformi e disposti in due o tre serie. La pinna dorsale è unica, con 12 raggi spiniformi e 12-14 raggi molli, la pinna anale ha 3 raggi spinosi e 12-13 molli; in entrambe queste pinne l'ultimo raggio molle è più grande degli altri ed ha un parziale rivestimento di scaglie. Le pinne pettorali sono lunghe quanto la testa, le pinne ventrali sono invece corte[6]. Gli individui giovani sono più slanciati dell'adulto e molto simili al pagello bastardo dal quale si possono riconoscere per avere solo 9-10 raggi molli nella pinna anale[6].
Il colore dell'adulto è rossastro più o meno vivo sul dorso, argenteo sui fianchi e bianco sul ventre[6], è sempre presente e caratteristica una macchia nera rotondeggiante[7] o triangolare[5] dietro l'opercolo all'altezza dell'occhio, attraversata dalla linea laterale. Le pinne sono rosee[6]. I giovanili sono invece argentei con dorso brunastro chiaro o verdastro, la caratteristica macchia nera sul fianco può essere poco visibile o mancare del tutto[7] e vi è una macchietta scura all'ascella delle pettorali, non sempre ben visibile[5].
La taglia raggiunge eccezionalmente i 70 cm, più comunemente misura intorno ai 30 cm. Il peso massimo registrato è di 4 kg[2].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie diffusa nel mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico orientale tra il Sahara occidentale a sud e le isole Orcadi e la Norvegia a nord, con segnalazioni anche dall'Islanda. Nel Mediterraneo è comune nel bacino occidentale, mentre scarseggia a est della Sicilia eccetto in parti del mar Adriatico, del mar Egeo e del mar di Marmara ed è del tutto assente dal mar Nero e dal mar di Levante[1]. Assieme alla tanuta è l'unica specie di sparidi diffusa e comune nei mari dell'Europa settentrionale.
Vive a profondità da 150 ad 700 m[2] su fondi fangosi[6], anche su rocce sulle secche al largo[7]. I giovani sono costieri e vivono su fondi sabbiosi, spesso dove vi sono praterie di fanerogame marine[5].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La longevità massima nota è di 15 anni[2].
Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una specie gregaria[6].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Carnivoro. La dieta si basa su invertebrati sia planctonici che bentonici come crostacei, molluschi ed echinodermi e su pesci[8].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La riproduzione avviene in inverno. I giovani sono ermafroditi per poi assumere uno dei due sessi con la crescita; circa il 10% degli individui rimane ermafrodita anche da adulto. L'accrescimento è lento, soprattutto nei mari nordici[6].
Predatori
[modifica | modifica wikitesto]Tra i predatori segnalati in letteratura vi sono: Beryx splendens, Seriola rivoliana, Conger conger, Coryphaena hippurus, Fistularia commersonii, Raja clavata e Galeorhinus galeus[9].
Pesca
[modifica | modifica wikitesto]Si cattura con reti a strascico, reti da posta e palamiti. Abbocca anche agli ami del bolentino di profondità. Le carni sono ottime e molto apprezzate in cucina[5].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]In passato il nome Pagellus bogaraveo veniva utilizzato solo per i giovani mentre per gli adulti, creduti una specie diversa, veniva adoperato il binomio Pagellus centrodontus, da considerarsi quindi sinonimo di Pagellus bogaraveo[6].
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Le popolazioni atlantiche di P. bogaraveo hanno subito un certo decremento dovuto alla sovrapesca, ad esempio nello stretto di Gibilterra le catture sono diminuite del 67% in quattro anni. Le popolazioni mediterranee sembrano essere in uno stato di conservazione nettamente migliore. Le sue caratteristiche di vita lunga e lenta maturazione rendono questa specie particolarmente sensibile alla pesca eccessiva. Per questi motivi la IUCN classifica la specie come "prossima alla minaccia"[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c IUCN
- ^ a b c d FishBase
- ^ a b WoRMS
- ^ Decreto Ministeriale n° 175216 del 16 aprile 2025 - Modalità di attribuzione delle denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su masaf.gov.it. URL consultato il 17 luglio 2025.
- ^ a b c d e Costa, 1991, pp. 185-186
- ^ a b c d e f g h i Tortonese, 1975, pp. 100-102
- ^ a b c d Louisy, 2006, p. 117
- ^ Food items reported for Pagellus bogaraveo - FishBase
- ^ Organisms preying on Pagellus bogaraveo - FishBase
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, 1991, ISBN 8842510033.
- Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 888039472X.
- Tortonese E., Osteichthyes: pesci ossei. Vol. 1, collana Fauna d'Italia, Bologna, Calderini, 1975, ISBN 9788870190977.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Pagellus bogaraveo, su FishBase. URL consultato il 14 agosto 2025.
- (EN) Carpenter, K.E. & Russell, B., Pagellus bogaraveo, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 14 agosto 2025.
- (EN) Pagellus bogaraveo, in WoRMS (World Register of Marine Species).
- (EN) Organisms preying on Pagellus bogaraveo, su fishbase.org. URL consultato il 14 agosto 2025.
- (EN) Food items reported for Pagellus bogaraveo, su fishbase.org. URL consultato il 14 agosto 2025.
