Padmaja Naidu
Padmaja Naidu (Hyderabad, 1900 – 2 maggio 1975) è stata un'attivista e politica indiana impegnata per l'indipendenza del suo paese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È nata a Hyderabad dalla poeta e combattente per l'indipendenza indiana Sarojini Naidu e da Mutyala Govindrajulu Naidu, un medico. Ha avuto quattro fratelli, Jayasurya, Leelamani, Nilawar e Randheer.[1][2]
Fu amica della futura sposa di Mohammad Ali Jinnah, già amico della madre Sarojini[3] e considerato il padre fondatore del Pakistan. Ebbe rapporti stretti con Jawaharlal Nehru[4] che tuttavia non sposò mai e visse gli ultimi anni della sua vita in locali appartenenti ad una residenza di proprietà di Nehru, in seguito divenuta museo (Nehru memorial museum and library[5]).
Sul luogo dove si pensa si trovino le sue ceneri esiste un piccolo memoriale poco noto anche alla popolazione locale.[6]
Impegno politico
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1921 ha aderito al Congresso Nazionale Indiano nello stato principesco indiano di Hyderabad. Ha contribuito a diffondere il messaggio del Mahatma Gandhi legato alla protesta del khadi invitando gli indiani a boicottare le merci straniere, in particolare quelle britanniche. Fu così incarcerata nel 1942 per aver partecipato al movimento non violento Quit India[7] iniziato da Gandhi che chiedeva all'impero coloniale inglese di lasciare l'India.[2]
Dopo che il suo paese ottenne l'indipendenza, nel 1950, venne eletta al parlamento indiano. Nel 1956 ottenne la carica di governatore del Bengala Occidentale. È stata impegnata anche sul piano umanitario e dei diritti umani, rivestendo il ruolo di presidente della Croce Rossa indiana dal 1971 al 1972.[2]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Il Padmaja Naidu Himalayan Zoological Park nel Darjeeling porta il suo nome.[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Makarand R. Paranjape, p. 164.
- ^ a b c feminisminindia.
- ^ (EN) When Sarojini Naidu called Mohammad Ali Jinnah ‘An Ambassador of Unity’, su heritagetimes.in. URL consultato il 12 settembre 2020.
- ^ (EN) Jawaharlal Nehru's personal papers still a secret with Sonia Gandhi, su timesofindia.indiatimes.com. URL consultato il 12 settembre 2020.
- ^ (EN) Nehru Memorial Museum and Library, su artsandculture.google.com. URL consultato il 12 settembre 2020.
- ^ (EN) GTA plans to build Naidu memorial in Darj, su thestatesman.com. URL consultato l'11 settembre 2020.
- ^ (EN) Padmaja Naidu Dies at 75; ExWest Bengal Governor, su nytimes.com. URL consultato l'11 settembre 2020.
- ^ (EN) Padmaja Naidu Himalayan Zoological Park, su pnhzp.gov.in. URL consultato l'11 settembre 2020.
- ^ (EN) Padma Awards [collegamento interrotto], su dashboard-padmaawards.gov.in. URL consultato l'11 settembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Makarand R. Paranjape, Making India : Colonialism, National Culture, and the Afterlife of Indian English Authority, Netherlands, Springer, 2013, ISBN 9781283633949, OCLC 812575767.
- (EN) Devaki Jain, Indian women: today and tomorrow, New Delhi, Nehru Memorial Museum and Library, 1983, OCLC 908405316.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Padmaja Naidu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Padmaja Naidu: The Longest Serving Female Governor, su feminisminindia.com. URL consultato l'11 settembre 2020.