Pacourina edulis

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Pacourina edulis
Pacourina edulis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Pacourininae
H. Rob., 1999
Genere Pacourina
Aubl., 1775
Specie P. edulis
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Pacourina edulis
Aubl., 1775

Pacourina edulis Aubl., 1775 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1] È l'unica specie del genere Pacourina Aubl., 1775 (nonché della sottotribù Pacourininae H. Rob., 1999) appartenente alla tribù Vernonieae (sottofamiglia Vernonioideae).[2][3][4][5][6]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico di questa specie (e del suo genere) è stato definito per la prima volta dal farmacista, botanico ed esploratore francese Jean Baptiste Christophore Fusée Aublet (1720 - 1778) nella pubblicazione "Histoire des plantes de la Guiane françoise " (Hist. Pl. Guiane 2: 800) del 1775. La sottotribù Pacourininae è stata definita dal botanico americano Harold Ernest Robinson (1932 -) in una pubblicazione del 1999.[7][8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pacourina edulis ha un portamento erbaceo subacquatico e può raggiungere una lunghezza di 1 -2 metri con fusti spessi 1 – 3 cm. La superficie è ricoperta da minuti peli semplici.[2][3][9][10][11][12]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato con forme da largamente ellittiche a ovate e un picciolo lungo 2 – 3 cm. La lamina delle foglie si restringe alla base; i margini sono dentato-spinosi; le venature sono di tipo pennato. La consistenza è carnosa. Dimensioni delle foglie: larghezza 1 – 5 cm; lunghezza 10 – 20 cm.

Le infiorescenze sono formate da singoli grandi capolini sessili in posizione ascellare circondati da grandi foglie intere. I capolini sono composti da un involucro campanulato formato da diverse brattee che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee dell'involucro sono circa 50 dispose su 3 serie in modo embricato; la forma varia da strettamente ovata a ampiamente ovato-oblunga (all'apice sono dilatate), sono colorate di verde con i margini biancastri e scariosi. Il ricettacolo è privo di pagliette. Dimensione dei capolini: larghezza 1 – 2 cm; lunghezza 1 – 2 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 6 – 8 mm; lunghezza 7 – 20 mm

I fiori (circa 50 e più per capolino) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Corolla: i lobi della corolla sono sclerificati all'apice; il colore è lavanda. La corolla è lunga 11 mm con lobi lunghi 4 – 5 mm.

Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] Le code delle antere sono dentate e prive di ghiandole; le appendici delle antere sono sclerificate e glabre. Il polline è triporato (con tre aperture di tipo isodiametrico o poro)[15] e la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni. Lunghezza delle antere: circa 6,5 mm.

Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna.[16] Lunghezza degli stigmi: 6 – 7 mm.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, formati da 10 coste (nei solchi sono presenti dei tessuti idioblasti), hanno delle pareti di sughero; la fitomelanina e i rafidi non sono presenti. Il pappo è formato da brevi setole decidue e squamelle più esterne persistenti. Dimensione degli acheni: larghezza 1,5 - 2,0 mm; lunghezza 8 – 10 mm. Lunghezza delle setole: 2 – 3 mm. Lunghezza delle squamelle: 0,3 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questa specie sono distribuite nell'America centrale e meridionale e nel sud dell'Argentina. L'habitat è quello tipico amazzonico fino ad una altitudine di circa 500 m s.l.m..[17]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][2][3]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le specie appartiene alla tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[4] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. Questa specie appartiene al clade relativo all'America.[21]

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Pacourininae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[2]

I caratteri distintivi per la specie di questo genere ( Pacourina) sono:[3]

  • le piante sono acquatiche;
  • il polline è triporato.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

I sinonimi della specie sono:[5]

  • Acilepis cirsiifolia Spreng.
  • Calea sessiliflora Stokes
  • Haynea edulis (Aubl.) Willd.
  • Pacourina cirsiifolia Kunth
  • Pacourina edulis var. spinosissima Britton
  • Pacourinopsis dentata Cass.
  • Pacourinopsis integrifolia Cass.
  • Vernonia cirsiifolia (Kunth) Steud.
  • Vernonia edulis (Aubl.) Steud.

I sinonimi del genere sono:[5]

  • Haynea Willd.
  • Pacourinopsis Cass.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 451.
  3. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 165.
  4. ^ a b Susanna et al. 2020.
  5. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 novembre 2021.
  6. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 novembre 2021.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 novembre 2021.
  8. ^ Robinson 2 1999.
  9. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  10. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  11. ^ Judd 2007, pag.517.
  12. ^ University of Illinois Library (TXT), su archive.org, p. Flora of Peru. URL consultato il 20 febbraio 2014.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  15. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. ^ Judd 2007, pag. 523.
  17. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 20 febbraio 2014.
  18. ^ Judd 2007, pag. 520.
  19. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  20. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  21. ^ Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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