Pace di Sant'Ambrogio
Pace di Sant'Ambrogio | |
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Tipo | trattato di pace |
Contesto | Conflitti tra popolo e nobiltà di Milano |
Firma | 4 aprile 1258 |
Luogo | Basilica di Sant'Ambrogio, Milan |
Parti | Popolo milanese Nobiltà milanese |
Mediatori | Filippo Visdomini e Riccardo di Fontana |
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La Pace di Sant'Ambrogio fu l'accordo che pose fine ai conflitti tra il popolo e la nobiltà del libero comune di Milano, firmato nella Basilica di Sant'Ambrogio il 4 aprile 1258, dopo la tregua di Parabiago dell'anno prima, che aveva fermato il combattimento in attesa di una soluzione finale.[1][2]
Fu mediata dai podestà della città, i piacentini Filippo Visdomini e Riccardo di Fontana, da vari rappresentanti eletti di popolo e nobiltà e di elementi feudali di Novara e Como. Ha garantito una rappresentanza a valvassori e valvassini, oltre a dividere diverse posizioni tra popolo e nobiltà.
Ha anche garantito una grazia per la maggioranza dei reati e la revoca di tutti gli statuti fatti dopo il 1251, al di fuori di quelli approvati a favore della Chiesa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lorenzo Caratti, Storia di Novate Milanese: 877-1877, a cura di Amministrazione comunale di Novate Milanese, Novate Milanese, 1982, p. 50, ISBN non esistente, SBN LO10419768.
- ^ Maria Grazia Tolfo, Cronologia di Milano dal 1251 al 1275, su storiadimilano.it. URL consultato il 5 novembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Storia universale di Cesare Cantù, nota al libro XII, pagina 719