P2P Foundation

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La Fondazione P2P: Fondazione per le alternative peer to peer (in originale: P2P Foundation: The Foundation for Peer to Peer Alternatives) è un'organizzazione costituita con lo scopo di studiare l'impatto della tecnologia e della ricerca peer to peer sulla società. È stata fondata da Michel Bauwens.[1]

La Fondazione P2P è un istituto registrato con sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il suo nome ufficiale è: Stichting Peer to Peer Alternatives, dossier nr: 34264847.[2]

Mission[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione P2P opera come sito di collegamento per coloro che sviluppano o sostengono i processi peer to peer "in molti sistemi appartenenti all'attuale ordine socio-economico e culturale-politico".[3]

Il suo Choke Point Project (progetto "collo di bottiglia") mira a mappare l'intero web, ed ha vinto un Golden Nica Award nella categoria "The Next Idea" nel 2011.[4]

Il progetto Chokepoint[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto Chokepoint fu avviato nel 2011 a seguito dei blackout di internet in Egitto e in Libia.[5] Questi blackout hanno ispirato due membri della Fondazione, James Burke e Chris Pinchen nella creazione del progetto, il cui scopo è di creare una mappa visuale in tempo reale della rete internet, capace di individuare i "colli di bottiglia" e le persone che gestiscono l'accesso ad esse. I Chokepoint, o colli di bottiglia, sono di conseguenza definiti come punti di vulnerabilità all'accesso ad internet: questa mappa dovrebbe potenzialmente permettere alle persone di identificare la forza e la posizione precisa dei punti di interruzione della rete.

La maggior parte dei dati utilizzati per queste mappe sono stati forniti da volontari.[6] Il progetto Chokepoint opera anche per contrastare la diffusa assunzione secondo cui internet è un medium decentralizzato che non è soggetto al potere del governo.[7] A coloro che sono sottoposti a interruzioni della fornitura internet, il progetto intende suggerire le modalità per oltrepassare questi colli di bottiglia, e fornire informazioni legali riguardanti i blackout nell'accesso alla rete.[5]

Il progetto Chokepoint ha vinto il premio Prix Arts Electronica nel maggio 2011 nella categoria Next Idea.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ An interview with Michel Bauwens founder of Foundation for P2P Alternatives, su furtherfield.org, www.furtherfield.org, 1º luglio 2011. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2011).
  2. ^ Stichting Peer to Peer Alternatives, su Open kvk. URL consultato l'8 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2014).
  3. ^ P2P Foundation:About, su p2pfoundation.net.
  4. ^ Kat Austen. Ars Electronica celebrates subversion, New Scientist, CultureLab, 5 September 2011
  5. ^ a b Chokepoint project introduction, su p2pfoundation.ning.com. URL consultato il 19 novembre 2016.
  6. ^ (EN) Kat Austen, Subversive apps help citizens fight state silencing, in New Scientist. URL consultato il 19 novembre 2016.
  7. ^ Prix Ars Electronica 2011 – ...and the Golden Nicas go to... - voestalpine, su voestalpine.com. URL consultato il 19 novembre 2016.
  8. ^ (EN) James Burke - The Next Speaker, in The Next Speaker. URL consultato il 19 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2016).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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