Oxygène (Part IV)

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Oxygène (Part IV)
singolo discografico
ArtistaJean-Michel Jarre
Pubblicazionegennaio 1977
Durata3:30
GenereMusica elettronica
EtichettaDisques Motors/Polydor
ProduttoreJean-Michel Jarre
Jean-Michel Jarre - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo
Oxygène (Part II)
(1977)

Oxygène (Part IV) (titolo inglese Oxygene (Part IV)) è un singolo di Jean-Michel Jarre del 1977 estratto dall'album omonimo, uscito l'anno precedente. Singolo di maggior successo dell'artista francese, Oxygène (Part IV) entrò nella top 10 di vari paesi.

Si pensa che Oxygène (Part IV) sia ispirato a un jingle pubblicitario composto dallo stesso Jarre nel 1974 per la A4 Autoroute.[1][2]

Oxygène (Part IV) e le altre tracce dell'album omonimo vennero eseguite nello studio casalingo dell'appartamento di Jarre, a Parigi. Tra i vari strumenti utilizzati per realizzare la traccia vi è un sintetizzatore RMI.[3] Il brano inizia con un rumore che richiama il vento, generato con un EMS VCS3, il primo sintetizzatore posseduto da Jarre.[1][4] A questo rumore, Jarre sovrappose più sequenze contemporaneamente: per ottenere tale effetto, si servì di nastro adesivo per premere diversi tasti del suo Korg Mini-Pops 7.[1][5] Utilizzando le sue parole, applicò dei filtri ai suoni percussivi «con discrezione, per dare vita ai pattern».[6] I suoni degli archi che caratterizzano il brano vennero riprodotti utilizzando il VCS3 e un Eminent 310 Unique attraverso un pedale per chitarre Electro Harmonix Small Stone.[7][8] Tuttavia, lo strumento musicale preponderante in Oxygène (Part IV) è l'ARP 2600, che venne programmato dall'ingegnere del suono francese Michel Geiss.[9] Per ottenere alcuni effetti in delay, Jarre si servì di registratore a nastro Revox.[1]

Oxygène (Part IV) raggiunse la Top 10 in varie casistiche di tutta Europa. Ebbe particolarmente successo in Vallonia, dove raggiunse il primo posto,[10] e nel Regno Unito, dove si piazzò quarta.[11] Riuscì anche a raggiungere la posizione numero 6 della casistica neozelandese.[12]

In una classifica del 2021 stilata da Computer Music, Oxygène (Part IV) è considerato la quinta traccia per sintetizzatore migliore di sempre.[3] The Guardian lo ritiene essere la traccia migliore della sua carriera e afferma che «il suo famoso motivetto viaggia su un ritmo bossa nova per esplorare le galassie.»[13] La rivista Treble la considera una delle migliori tracce synth pop di sempre.[14] Secondo Mojo, «in Oxygène (Part IV) si ravvede la sensibilità pop del compositore. Si tratta di un'improbabile Top 5 britannica che rimane ancora oggi un'elegante pietra d'angolo della musica elettronica.»[15]

  1. ^ a b c d (FR) Oxygène: Le poème électronique de Jean-Michel Jarre, su francemusique.fr. URL consultato il 23 settembre 2024.
  2. ^ (EN) Oxygene: ba-boo-boo beew, su telegraph.co.uk. URL consultato il 23 settembre 2024.
  3. ^ a b (EN) The 40 greatest synth sounds of all time, No 5: Jean-Michel Jarre - Oxygene, Pt 4, su musicradar.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  4. ^ (EN) A breath of fresh air after 30 years", su irishtimes.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  5. ^ (EN) Jean-Michel Jarre: how we made Oxygène, su theguardian.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  6. ^ (EN) Russell Hartenberger, The Cambridge Companion to Percussion, Cambridge University Press, p. 168.
  7. ^ (EN) Jarre gives another Oxygene dose, su smh.com.au. URL consultato il 23 settembre 2024.
  8. ^ (EN) 9 essential tips for using stompboxes in your studio, su musicradar.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  9. ^ (EN) Interview with Michel Geiss (I), su en.jeanmicheljarre.es. URL consultato il 23 settembre 2024.
  10. ^ (FR) Jean Michel Jarre – Oxygène IV, su ultratop.be. URL consultato il 23 settembre 2024.
  11. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100, su officialcharts.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  12. ^ (EN) Jean Michel Jarre – Oxygène IV, su charts.nz. URL consultato il 23 settembre 2024.
  13. ^ (EN) Jean-Michel Jarre – 10 of the best, su theguardian.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  14. ^ (EN) The Best Synth Pop Songs: A History, su treblezine.com. URL consultato il 23 settembre 2024.
  15. ^ (EN) Electric Dreams (PDF), su ia804508.us.archive.org. URL consultato il 23 settembre 2024.

Collegamenti esterni

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