Tavola ouija
La tavola ouija (pronuncia inglese: [ˈwiːdʒə]; pronuncia italiana: /uˈiʤa/[1]) è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella seconda metà del XIX secolo e diventato famoso nella metà del XX secolo[2].
Inizialmente l'ideatore della tavola aveva attribuito l'origine della parola a un antico termine egizio che significherebbe "buona fortuna", sostenendo di averlo imparato durante una delle sue sedute. Più tardi però è stato diffuso e ben più accettato il fatto che il termine "ouija" derivi in realtà dall'unione di altre due parole, ossia "oui" (francese) e "ja" (tedesco), che significano entrambe "sì". Non è chiaro per quale motivo il nome della tavoletta sia stato formato in questo modo[2].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Usata già dall'età antica - si ritiene infatti che lo stesso Pitagora avrebbe usato uno strumento simile per comunicare con il mondo invisibile, ma di tutto questo non esiste alcuna prova[2] - essa non aveva un nome preciso ed era composta solo dalle lettere dell'alfabeto, gli inventori ufficiali furono gli uomini d'affari Elijah Jefferson Bond[3] e Charles Kennard[4] che ebbero l'idea di brevettare una tavoletta con alfabeto stampato e di metterla in commercio il 28 maggio 1890. Nel 1901 un impiegato di Kennard, William Fuld rilevò i diritti di sfruttamento della tavoletta parlante, rimettendola in produzione 1901 e dandole il nome "Ouija"[4].
Dal 1991 il marchio per la tavola Ouija è passato dalla ditta Parker Brothers alla Hasbro[4].
Descrizione e funzionamento[modifica | modifica wikitesto]

L'apparecchio è costituito da una superficie piatta, in genere di legno lucido o in plastica, sulla quale sono disegnate tutte le lettere dell'alfabeto, i numeri dallo 0 al 9, un "si" e un "no", un "addio" e a volte due "ciao", il cui utilizzo è abbinato a un indicatore mobile, la Planchette. Esistono in commercio tabelloni, di forme svariate, già pronti per l'uso. Il tipo più comune è quello con le lettere collocate in senso circolare, ma ve ne sono anche con disposizioni orizzontali o semicircolari[5].
Si tratta di uno strumento utilizzato per le sedute spiritiche. Lo scopo di tale tavoletta è quello di interagire con gli spiriti: gli utilizzatori pongono delle domande a imprecisate entità sovrannaturali (fantasmi, demoni, ecc.), che, attraverso un medium, farebbero sì che la Planchette si muova sulla tavola ouija e componga la risposta, utilizzando le lettere e le cifre disegnate sul supporto[2]. I partecipanti, seduti attorno a un tavolo, evocano l'entità con cui desiderano comunicare e poi poggiano, in modo leggero, l'indice della mano destra sull'indicatore. In seguito lo strumento inizia a muoversi prima lentamente e poi con maggiore decisione e celerità[5].
Le varianti[modifica | modifica wikitesto]


La planchette[modifica | modifica wikitesto]
Un tipo particolare di tavoletta è la "planchette" che, al posto della punta indicante le lettere, ha un foro nel quale è fissata una matita che scrive direttamente. Posandovi sopra le mani, essa si muove e traccia sul foglio su cui è appoggiata lettere o parole. La planchette è più veloce della Tavola Ouija e rinvia alla scrittura automatica[2].
La tecnica da seguire usando la planchette è identica a quella osservata con gli altri strumenti, ma naturalmente al posto del tabellone spiritico si posa sul tavolo un foglio di carta bianca. La comunicazione avviene tramite scrittura[5].
La seduta medianica con bicchiere[modifica | modifica wikitesto]
È possibile operare in modo simile alla tavola Ouija utilizzando un bicchiere o una moneta all'interno di una tavola contenente lettere e numeri[2]. L'esperimento, che si può svolgere anche senza la presenza di medium o sensitivi, si effettua disponendo su un tavolo un cerchio di quadratini di carta, ognuno dei quali porta disegnata una lettera dell'alfabeto. Al centro si mette un bicchierino rovesciato (o un piattino da caffè o una tazzina) e tutti i presenti vi posano un dito. Dopo una breve concentrazione il bicchiere inizia a scorrere nel cerchio indicando via via le lettere dell'alfabeto. È un metodo che si può usare anche in piena luce[5].
Kokkuri[modifica | modifica wikitesto]
Il gioco del kokkuri è la risposta giapponese alla tavola ouija, e funziona basandosi su un principio molto simile. Su un foglio di carta si scrive l'intero alfabeto hiragana, i numeri da zero a nove, e si disegna un portale Torii stilizzato in inchiostro rosso. Come puntatore si usa una banale moneta. Quando si gioca si lasciano porte e finestre aperte, per far entrare il kokkuri, uno spirito che ha tratti da cane, volpe e procione. Tuttavia, quest'entità è un trickster che spesso si diletta a dare risposte false per vedere le vittime disperarsi. Nel mondo occidentale, spesso la tavola ouija viene vista come un oggetto oscuro e pericoloso, in Giappone il gioco del kokkuri viene percepito come estremamente sicuro.
Spiegazioni scientifiche[modifica | modifica wikitesto]
Il movimento della Planchette sulla tavola, laddove si manifesti, viene spiegato come un effetto ideomotorio, ovvero un movimento umano inconscio suggerito dalla psiche. James Randi, autore del libro An Encyclopedia of Claims, Frauds, and Hoaxes of the Occult and Supernatural, fece notare come, se i partecipanti a una seduta di Ouija erano bendati, non producevano alcuna parola di senso compiuto[6].
Tale spiegazione è avvalorata dalla frequenza dei casi in cui si ottengono subito frasi prive di senso non appena si mischiano e rovesciano lettere e numeri, cosa che è verificabile con altri dispositivi (e non con la tavola Ouija in cui lettere e numeri non si possono spostare).
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Luciano Canepari, Ouija, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
- ^ a b c d e f Roberto La Paglia, Lo spiritismo, Milano, 2003, pp. 63-65.
- ^ Trademark Status & Document Retrieval, su tsdr.uspto.gov. URL consultato il 7 novembre 2016.
- ^ a b c Museum of Talking Boards: Ancient Ouija Boards, Fact or Fiction?, su museumoftalkingboards.com. URL consultato il 7 novembre 2016.
- ^ a b c d Claudio Marchiaro e Frank Bonethe, Lo spiritismo la teoria e le tecniche, Milano, 1978, pp. 62-67.
- ^ O - Encyclopedia of Claims, su JREF. URL consultato il 7 novembre 2016.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Tavola ouija, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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