Otus bakkamoena
Assiolo indiano | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Strigiformes |
Famiglia | Strigidae |
Genere | Otus |
Specie | O. bakkamoena |
Nomenclatura binomiale | |
Otus bakkamoena Pennant, 1769 |


L'assiolo indiano (Otus bakkamoena Pennant, 1769) è un uccello della famiglia degli Strigidi originario del subcontinente indiano[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 20-22 cm di lunghezza ed ha un'apertura alare di 60,5-61 cm nel maschio e di 66 cm nella femmina; pesa 125-152 g[3].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]In questo rapace di medie dimensioni il piumaggio varia dal bruno-sabbia al marrone camoscio ed è ricoperto da macchie e puntolini neri e marrone scuro. Le ali sono arrotondate e i ciuffetti auricolari sono particolarmente sviluppati. Il disco facciale è particolarmente evidente ed è nettamente contornato da una banda nerastra.
Per quanto riguarda la forma grigia, le parti inferiori presentano una colorazione camoscio-grigio chiaro. Nella forma bruna, il ventre è più sfumato di camoscio-rosso. I lievi motivi a forma di freccia che la decorano sono interconnessi da sottili ornamenti a forma di onda e da leggere vermicolature.
Un doppio collare circonda discretamente la parte posteriore della testa, il primo a livello della nuca e il secondo sulla parte alta del collo. Gli occhi sono marrone scuro o di colore variabile dal nocciola al giallastro. Le zampe sono ricoperte di piume fino alla base dei piedi.
Fino a non molto tempo fa l'assiolo indiano veniva raggruppato in una singola specie assieme all'assiolo della Sonda (Otus lempiji), all'assiolo dal collare (O. lettia) e all'assiolo del Giappone (O. semitorques); le quattro specie presentano tutte dimensioni e colore simili, ma differiscono per l'aspetto dei ciuffetti auricolari[3].
Voce
[modifica | modifica wikitesto]Il maschio produce dei what?.... what?...wwatt leggermente interrogativi e a intervalli regolari, che ricordano il gracidio di una rana. Queste serie di note interrogative sono intervallate da pause. Esso emette occasionalmente anche una sorta di parlottii e di delicati «borbottii» ripetuti più volte. Questi ackackackakak che salgono di tonalità formano delle catene di 5 secondi che si alternano spesso alle note normali, ma a volte vengono emessi anche in modo indipendente[3].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Gli assioli indiani sono rigorosamente notturni. È estremamente raro riuscire a vederli durante il giorno e, durante la notte, è possibile localizzarli solo udendo i loro richiami, in quanto la loro presenza è tradita da deboli wii wii monosillabici. Durante il giorno si nascondono in zone all'ombra o sui rami che presentano un fogliame molto sviluppato, restando in posizione eretta e perfettamente immobili[3].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Gli assioli indiani si nutrono di coleotteri, di cavallette e di altri tipi di insetti, ma il loro menu comprende anche lucertole, topi e uccelli di piccole dimensioni. Pipistrelli e roditori sono prede occasionali. Particolarmente apprezzate sono le larve di insetto[3].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione della nidificazione va da dicembre a maggio, ma varia notevolmente da regione a regione. Il picco della deposizione delle uova si riscontra in marzo e aprile. Nel sud del loro areale la riproduzione di questi uccelli è strettamente influenzata dalle precipitazioni. In Pakistan la deposizione delle uova e le parate nuziali sono più numerose nel mese di marzo.
I nidi vengono generalmente installati nelle cavità naturali dei tronchi degli alberi, tra 2 e 7 metri di altezza dal suolo. A volte questi uccelli nidificano anche in edifici abbandonati non lontano dalle abitazioni e in rami cavi caduti a terra.
La covata comprende generalmente da 3 a 5 uova che vengono covate per 25-27 giorni. Queste hanno una forma arrotondata e misurano 31 millimetri per 27. Con ogni probabilità i genitori condividono i vari compiti parentali quali la cova e l'alimentazione dei piccoli, ma questo richiede tuttora una conferma[3].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Gli assioli indiani frequentano le foreste e le aree boschive in corso di rigenerazione, ma si trovano anche nelle zone ricoperte da vegetazione di tipo desertico e nei fitti boschetti situati nei giardini urbani. Questi rapaci di piccole dimensioni apprezzano anche i frutteti di mango e di altri alberi da frutto che si trovano ai margini dei villaggi e dei terreni coltivati. Sono in grado di vivere a varie altitudini, dal livello del mare fino a 2200 metri.
Come indica il loro nome, questi assioli sono originari del subcontinente indiano. Il loro areale comprende il settore nord-occidentale dell'Himalaya, le pianure settentrionali fino al Bengala, al Pakistan e al Nepal e tutto il resto della penisola, nonché lo Sri Lanka. Probabilmente sono presenti anche nel Pakistan meridionale (Sindh) e nell'Iran sud-orientale, come indicano testimonianze ormai datate[3].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Vengono ufficialmente riconosciute quattro sottospecie[2]:
- O. b. deserticolor Ticehurst, 1922, diffusa nelle regioni occidentali e meridionali del Pakistan e, forse, nell'Iran sud-orientale; sono probabilmente errate le voci che la vogliono presente in Oman;
- O. b. gangeticus Ticehurst, 1922, diffusa dalle regioni nord-occidentali di Pakistan e India fino alle pianure del Nepal;
- O. b. marathae Ticehurst, 1922, diffusa dalle regioni centro-settentrionali dell'India peninsulare alle regioni meridionali del Bengala Occidentale;
- O. b. bakkamoena Pennant, 1769, diffusa nelle regioni sud-occidentali e sud-orientali dell'India e nello Sri Lanka.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo BirdLife International la specie non è da considerarsi minacciata. Claus König, nella sua monografia sugli Strigiformi, Owls of the world, sostiene che essa è persino frequente in Pakistan e localmente comune nella penisola indiana[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2016, Otus bakkamoena, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Strigidae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 28 febbraio 2020.
- ^ a b c d e f g h (EN) Indian Scops-owl (Otus bakkamoena), su Handbook of the Birds of the World Alive. URL consultato il 28 febbraio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Otus bakkamoena
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