Ottocaro I di Boemia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ottocaro I
Ottocaro I di Boemia raffigurato nel salterio miniato di Ermanno I di Turingia (XIII sec.)
Re di Boemia
Stemma
Stemma
In carica1198 –
12 dicembre 1230
PredecessoreVladislao II
(titolo vacante dal 1172)
SuccessoreVenceslao I
Duca di Boemia
In carica1192 - 1193
1197 - 1198
PredecessoreVenceslao II
Vladislao III Enrico
SuccessoreEnrico Bratislao III
Elevato a Re di Boemia
Nascita1155
MortePraga, 15 dicembre 1230
Luogo di sepolturaCattedrale di San Vito, Praga
DinastiaPřemyslidi
PadreVladislao II di Boemia
MadreGiuditta di Turingia
ConiugiAdelaide di Meißen
Costanza d'Ungheria
FigliMargherita
Giuditta
Anna
Venceslao
Vladislao
Guglielma
Agnese

Ottocaro I di Boemia (1155Praga, 15 dicembre 1230) fu sovrano di Boemia dal 1198 al 1230.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio minore del re boemo Vladislao II di Boemia e di Giuditta di Turingia della dinastia Ludovingia, era parte della dinastia Přemyslide.

I suoi primi anni di regno furono segnati da un grave periodo di anarchia che imperversava nel paese. Dopo una dura lotta per contrastare questa turbolenza Ottocaro venne riconosciuto come sovrano legittimo di Boemia dall'imperatore Enrico VI di Svevia nel 1192.
Nonostante queste legittimazione imperiale egli venne presto detronizzato da una cospirazione di principi tedeschi creatasi per rovesciare la casata degli Hohenstaufen.
Nel 1197 Ottocaro costrinse suo fratello, il duca Vladislao III Enrico di Boemia, ad abbandonare la Boemia. Nel frattempo, sfruttando il vantaggio dell'indebolimento interno dell'Impero a causa della lotta tra le due fazioni capitanate dal pretendente Filippo di Svevia e da Ottone IV, Ottocaro si autoproclamò sovrano di Boemia.
Questo atto venne appoggiato dal pretendente Filippo nella speranza di poter contare sull'appoggio delle truppe ceche per la sua lotta all'investitura.

Nel 1199 Ottocaro divorziò da sua moglie Adelaide di Meißen, appartenente alla dinastia dei Wettin, per unirsi nuovamente in matrimonio con Costanza d'Ungheria, figlia più giovane del sovrano ungherese Béla III d'Ungheria.

Nel 1200 con la scalata del pretendente Ottone IV, Ottocaro abbandonò la sua alleanza con Filippo di Svevia e passò alla fazione nemica. Sia Ottone che il papa Innocenzo III riconobbero la legittimità del titolo di Ottocaro come sovrano di Boemia.

La successiva invasione della Boemia da parte di Filippo di Svevia fu un totale successo militare. Ottocaro, essendo stato costretto a pagare un'ammenda, si schierò nuovamente tra i partigiani di Filippo di Svevia e, più tardi, sarà tra i sostenitori del giovane re, Federico II. Nel 1212, Federico concesse la Bolla d'oro di Sicilia: questo documento riconosceva Ottocaro ed i suoi eredi come legittimi re di Boemia. Il re non era più soggetto alla nomina da parte dell'imperatore e gli era solo richiesto di partecipare alle diete che si tenevano vicino al confine boemo. Sebbene subordinato al Sacro Romano impero, il re di Boemia sarebbe diventato il principe elettore preminente e avrebbe fornito, a tutti i seguenti imperatori, una guardia di trecento cavalieri, quando essi avrebbero dovuto recarsi a Roma per l'incoronazione.
Il regno di Ottocaro è degno di nota anche per l'inizio dell'immigrazione tedesca in Boemia e per la crescita di città in quelle che erano, fino ad allora, state terre di foreste. Nel 1226, Ottocaro venne a guerra con Federico II d'Austria, dopo che quest'ultimo infranse un accordo che avrebbe visto la figlia di Ottocaro (Sant'Agnese di Boemia) sposata col figlio dell'Imperatore Federico II, Enrico VII di Hohenstaufen. Allora Ottocaro progettò per la figlia un matrimonio con Enrico III Plantageneta, ma ciò fu proibito dall'Imperatore, che sapeva essere Enrico un oppositore della dinastia degli Hohenstaufen. Lo stesso Imperatore, ormai vedovo, voleva sposare Agnese, ma questa non volle più accettare un matrimonio combinato. Così, con l'aiuto del papa, Agnese riuscì ad entrare in convento.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Vratislao II di Boemia Bretislao I di Boemia  
 
Giuditta di Schweinfurt  
Vladislao I di Boemia  
Świętosława di Polonia Casimiro I di Polonia  
 
Maria Dobroniega di Kiev  
Vladislao II di Boemia  
Enrico I di Berg  
 
 
Richeza di Berg  
 
 
 
Ottocaro I di Boemia  
Luigi il Saltatore Luigi il Barbuto  
 
Cecilia di Sangerhausen  
Ludovico I di Turingia  
Adelaide di Stade Lotario Udo II della marca del Nord  
 
Oda di Werl  
Giuditta di Turingia  
Giso IV di Gudensberg  
 
 
Edvige di Gudensberg  
Cunegonda di Bilstein Ruggero II di Bilstein  
 
 
 

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Boemia Successore
Venceslao II 1192-1193 Enrico Bratislao III I
Vladislao III Enrico 1197-1198 Nessuno II
Predecessore Re di Boemia Successore
nessuno 1198-1230 Venceslao I
Controllo di autoritàVIAF (EN42649519 · ISNI (EN0000 0000 9111 7204 · CERL cnp00557254 · LCCN (ENn91095657 · GND (DE11949129X · BNE (ESXX5370817 (data) · J9U (ENHE987007498845605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n91095657