Ossario di Palestro

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Ossario di Palestro
L'ossario nel 2009 (prima del restauro)
Tipomilitare
Confessione religiosacattolica
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComunePalestro
LuogoStrada statale dei Cairoli
Costruzione
Periodo costruzione1892-1893
Data apertura28 maggio 1893
Data riapertura29 maggio 2011
ArchitettoGiuseppe Sommaruga
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°18′11.53″N 8°31′26.1″E / 45.303203°N 8.523918°E45.303203; 8.523918

L'ossario di Palestro è un ossario e memoriale situato a Palestro, in provincia di Pavia, che raccoglie i resti dei caduti piemontesi, francesi ed austriaci della battaglia di Palestro[1], combattuta il 30 e 31 maggio 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza[2]. La battaglia costituì la prima vittoria delle forze franco-piemontesi contro l'impero austriaco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 maggio 1887 il consiglio comunale di Palestro deliberò di erigere un monumento per raccogliere "le sacre reliquie dei generosi che combatterono per essa [l'Italia - ndr] e concorsero alla sua libertà". A tal scopo nel 1891 fu bandito un pubblico concorso nazionale, dove tra i sei progetti selezionati, fu scelto quello dell'architetto Giuseppe Sommaruga[3]. Dopo alcune modifiche al progetto iniziale, nel giugno 1892 l'impresa Basso di Vercelli iniziò i lavori di costruzione, che si conclusero l'anno successivo.

Il 15 settembre e il 5 dicembre 1892 il ministro Urbano Rattazzi inviò, a nome di re Umberto I, la somma di 3.000 e 5.000 lire "per affrettare l'ultimazione del Monumento ai Caduti di Palestro"[2].

Prima dell'inaugurazione ufficiale, il 22 maggio 1893 le spoglie dei caduti vennero trasferite dal locale cimitero all'ossario con una pubblica cerimonia, alla presenza di una grande pubblico[4].

Il 28 maggio 1893 il monumento-ossario fu inaugurato ufficialmente, con "una gran festa della gratitudine, con cui l'Italia consacra a eterno culto la religione di coloro che per essa son morti".

Da marzo a maggio del 2011, in vista delle celebrazioni del 150º anniversario dell'unità d'Italia, l'ossario è stato restaurato[5][6] ed inaugurato il 29 maggio 2011, durante l'annuale commemorazione della battaglia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento-ossario, alto circa 23 metri[7], si trova su una piccola collina posta all'ingresso occidentale della città, venendo da Vercelli.

La struttura poggia su un basamento quadrato a tre gradoni di ceppo gentile, su cui si apre la porta d'ingresso in legno di larice, che sorreggono un dado in ceppo gentile ornato da 12 finestre quadrate (3 per lato), sormontate dalle effigi di 28 leoni (7 per lato)[7]. Più in alto, la parte in muratura, decorata con bronzo, mosaici e ceramiche smaltate, termina in una cupola piramidale sormontata da un obelisco[8], alla cui base è intarsiato in ogni lato l'anno 1859 della battaglia in numerazione romana (MDCCCLIX) e sulla cui punta svetta un'aquila in volo bronzea. Sui quattro lati dell'edificio, inoltre, i mosaici ricordano i nomi dei tre principali luoghi della battaglia: Palestro, Confienza e Vinzaglio[7].

L'interno è decorato con stucchi policromi ricoperti con piastrellatura in vetro lucido e trasparente, con effetto marmoreo[7].

Commemorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, l'ultima domenica di maggio si celebra l'anniversario della battaglia alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, oltre che varie associazioni di ex militari e del comune di Montebello della Battaglia (gemellato con Palestro)[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Baldini, Ossario, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1935.
  2. ^ a b Ossario (1893), su Comune di Palestro. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  3. ^ Ossario della Battaglia di Palestro, su Ufficio di informazione e accoglienza turistica di Pavia e provincia. URL consultato il 7 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2016).
  4. ^ Il trasferimento delle ossa, su 150º Anniversario della battaglia di Palestro. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  5. ^ Battaglia di Palestro, ossario da restaurare, in La Provincia Pavese, 13 gennaio 2011.
  6. ^ A Palestro i Caduti sono tornati nel loro Ossario, su italia-eventi.com.
  7. ^ a b c d I luoghi della memoria (PDF), Presidenza del consiglio dei ministri - Ministero per i beni e le attività culturali, 2011, p. 167-170.
  8. ^ Andrea Lessona, Ossario di Palestro, memoria di una nazione, su Il Reporter Italia, 26 maggio 2016. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  9. ^ Commemorazione della Battaglia di Palestro, su rievocando.it, 23 maggio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ossario (1893), su Comune di Palestro. URL consultato il 7 ottobre 2016.