Osmiza

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Frasca che segnala la presenza di un'osmiza aperta a Samatorza (Sgonico), sul Carso triestino

Un'osmiza, od osmizza[1] (in sloveno osmica), è un locale tipico dell'altopiano del Carso, tra Italia e Slovenia, dove si vendono e si consumano vini e prodotti del luogo (quali uova, prosciutti, salami e formaggi) direttamente nei locali e nelle cantine dei contadini che li producono.

Le osmize sono diffuse in tutta la provincia di Trieste[2] e, in misura minore[2] nel Litorale sloveno: nella Valle del Vipacco, nell'Istria slovena (nei comuni di Capodistria e di Isola)[3].

Inoltre al di fuori di queste zone, una volta facenti parte del Litorale Austriaco, l'osmiza è diffusa in Friuli (conosciuta semplicemente come frasca), Austria, Carniola, e altri luoghi dell'ex Impero Austroungarico. In Austria vengono chiamate Buschenschank (da non confondersi con le Heuriger).[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Frasca di osmiza a Visogliano

L'usanza è molto antica, può farsi risalire all'epoca di Carlo Magno quando l'Istria e Tergeste vennero abbandonate dai bizantini ed entrarono a far parte del Regno franco. Un'ordinanza di Carlo Magno concedeva a tutti i viticoltori dell'Impero il diritto di vendere direttamente il loro vino segnalando tale attività con l'esposizione di una frasca di edera[5].

Diversi documenti attestano l'esistenza delle osmize in periodo medioevale. Uno, del 1430, riporta come i contadini di Prosecco presso Trieste sostenessero che il loro vino sfuso venduto sul posto fosse esente da dazi. L'antica usanza fu quindi restaurata, ristabilendone un preesistente radicato diritto, con un decreto del 1784 emanato da Giuseppe II d'Asburgo[6]. Il decreto permetteva agli agricoltori di vendere vino sfuso prodotto in casa per un periodo di otto giorni. Il termine osmiza (in sloveno osmica - pronuncia: osmizza) viene da osem che significa “otto” e indicava la durata della concessione del periodo di apertura, di otto giorni appunto, delle osmize.

(DE)

«(und geben hingegen) jedem die Freiheit, die von ihm selbst erzeugten Lebensmittel, Wein, und Obstmost zu allen Zeiten des Jahres, wie, wann und zu welchem Preis er will, zu verkaufen oder auszuschenken.»

(IT)

«Era consentito a chiunque di vendere generi alimentari, vino e mosto di frutta da lui stesso prodotti in tutti i periodi dell'anno, come, quando ed ai prezzi voluti»

Frasca di osmiza a Malchina

L'osmiza in tali casi doveva essere indicata con una frasca in bella vista lungo la strada e sulla casa, pena la confisca.

Ancor oggi, a turno, i contadini del Carso aprono le loro cantine ed appendono delle frasche nelle vicinanze in modo da guidare gli avventori alle loro case. Il periodo di apertura può essere superiore agli otto giorni e viene calcolato sulla base della quantità di vino prodotto. La scelta del periodo è a discrezione dei contadini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zingarelli 2019: le parole nuove sono 1000: osmizza, su anaso.it. URL consultato il 28 maggio 2021.
  2. ^ a b Mappa e calendario delle osmize
  3. ^ Mappa delle osmize slovene
  4. ^ (DE) Wien: Unterschied Wiener Heuriger und Buschenschank - Wien Forum, Fragen, Themen - Tripadvisor, su tripadvisor.at. URL consultato il 28 settembre 2020.
  5. ^ Cesare Fonda, Andar per frasche, Ed. "Italo Svevo", Trieste, 1997, p. 9
  6. ^ Cesare Fonda, Andar per frasche, Ed. "Italo Svevo", Trieste, 1997, p. 11

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]