Orlando (romanzo)

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Orlando
Titolo originaleOrlando: A Biography
AutoreVirginia Woolf
1ª ed. originale1928
1ª ed. italiana1933
Genereromanzo
Lingua originaleinglese
ProtagonistiOrlando
Altri personaggiElisabetta I d'Inghilterra, Giacomo I d'Inghilterra, Shelmerdine, Sasha

Orlando (titolo originale Orlando: A Biography) è un romanzo di Virginia Woolf, pubblicato nel 1928. Ispirato alla tumultuosa storia familiare della poetessa e romanziera aristocratica Vita Sackville-West, amica e amante della Woolf[1], è uno dei suoi romanzi più popolari. Orlando è la storia della letteratura inglese in forma satirica: il libro descrive le avventure di una poetessa, assegnata maschio alla nascita, che affronta un percorso di riassegnazione di genere e vive per secoli, incontrando le figure chiave della storia letteraria inglese. Considerato un classico femminista, sul libro hanno scritto estesamente accademici della storia femminile, di genere e degli studi transgender.[2]

Il libro si presenta come un'immaginaria biografia, a tratti parodica. La stessa Virginia Woolf lo definì un «libriccino». Woolf continua a sperimentare forme di narrazione innovative ma, a differenza di La signora Dalloway e Gita al faro, nelle quali le sperimentazioni narrative si concentrano nel superamento della trama come elemento conduttore. Orlando presenta una trama molto articolata che si sviluppa nel corso di quattro secoli.
Il lettore non ha l'impressione di avere tra le mani un libro di avventure, grazie alla straordinaria capacità di Virginia Woolf di dipingere ritratti psicologici, sentimentali e relazionali dei personaggi dando l'impressione di avere una trama volta ad esaltare questi aspetti piuttosto che personaggi funzionali allo svolgimento di essa. L'elemento centrale del romanzo sembra essere il personaggio di Orlando e l'opera lascia trasparire una lucida analisi dei rapporti di genere nelle società inglesi dei tre secoli, lungo i quali si articola la trama (XVII, XVIII, XIX). Orlando è androgino e refrattario alla società patriarcale, tanto da rifiutare, da cortigiano, qualsiasi ipotesi di matrimonio; durante il secolo XVIII cambia improvvisamente sesso svegliandosi donna.

Il romanzo è dedicato alla poetessa Vita Sackville-West, con la quale l'autrice intrattenne una relazione; il figlio di Vita, Nigel Nicholson, definì Orlando «la più lunga lettera d'amore della storia». È possibile rintracciarvi alcuni elementi biografici della stessa (ad esempio, Vita Sackville-West era solita frequentare la società in abiti maschili, proprio come Orlando). Nella lunga relazione epistolare delle due scrittrici vi sono molte lettere in cui la Woolf chiede a Vita Sackville-West informazioni di ogni tipo, volte a costruire quello che sarà il suo ritratto nel libro. Per quanto fosse un gioco per entrambe, Virginia Woolf non lasciò mai che Vita Sackville-West leggesse qualcosa prima dell'uscita del libro.

Orlando è un giovane inglese di una famiglia agiata; quando incontra la regina Elisabetta I, lei decide di portarlo a corte. Fino alla morte della regina Orlando vive come suo cortigiano prediletto; in seguito resta alla corte del successore Giacomo I.

Durante un inverno Orlando inizia una relazione con Sasha, figlia dell'ambasciatore russo, che però lo abbandonerà. Tornato nella casa natia Orlando fa la strana esperienza di un sonno lungo una settimana, in seguito al quale decide di partire per l'Asia orientale come ambasciatore. Qui, dopo diversi anni di missione che gli valgono un'ulteriore onorificenza, Orlando dormirà di nuovo per sette giorni consecutivi, ma questa volta si sveglierà donna. Nella sua nuova identità femminile Orlando passa un periodo come nomade insieme a una carovana di zingari apprezzando la condizione femminile presso i nomadi, che ella giudica più libera rispetto a quanto aveva visto in Inghilterra.

La protagonista tornerà a Londra spinta dal proprio amore per la poesia. A questo punto la sua vita si divide tra la casa natia, dove avrà modo di comporre versi e di ospitare poeti famosi, e il centro di Londra dove frequenta indifferentemente la società altolocata e prostitute.

Orlando troverà per caso l'amore nell'avventuriero Lord Bonthrop Shelmerdine. Il romanzo termina nel 1928 quando Orlando è ormai una scrittrice di successo grazie al poema La Quercia che ha scritto durante gran parte della sua vita.

Opere derivate

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Il romanzo è stato adattato molte volte. Nel 1989 Robert Wilson e Darryl Pinckney hanno elaborato una versione teatrale dell'opera: la prima mondiale è stata il 21 novembre 1989 alla Schaubühne di Berlino, con Jutta Lampe nel ruolo dell'unica protagonista;[3][4] la prima in lingua francese nel 1993 al Théâtre Vidy-Lausanne di Losanna con Isabelle Huppert;[3] la prima in lingua inglese nel 1996 all'Edinburgh International Festival con Miranda Richardson[3].

Il film Orlando, realizzato da Sally Potter, uscì nel 1992, con Tilda Swinton come protagonista[5][6].

Un altro adattamento teatrale, di Sarah Ruhl, è andato in scena a New York nel 2010[7][8].

Traduzioni italiane
  1. ^ Le lettere tra Virginia Woolf e Vita sono la misura di quanto sia profondo l’amore tra due donne, su ELLE, 6 giugno 2019. URL consultato il 5 giugno 2024.
  2. ^ Chiara D'Alessandro, La performatività dell'identità di genere in Orlando, su Lo Sbuffo, 29 gennaio 2022. URL consultato il 12 novembre 2022.
  3. ^ a b c (EN) Orlando, su robertwilson.com.
  4. ^ (EN) Maria Nadotti, Robert Wilson's Orlando, in Artforum, vol. 28, n. 6, febbraio 1990.
  5. ^ (EN) Orlando film by Potter [1992], su britannica.com. URL consultato il 23 luglio 2024.
  6. ^ (EN) Orlando, su filmaffinity.com. URL consultato il 23 luglio 2024.
  7. ^ (EN) ORLANDO (adapted from the original by Virginia Woolf), su sarahruhlplaywright.com. URL consultato il 23 luglio 2024.
  8. ^ (EN) Orlando, su classicstage.org. URL consultato il 23 luglio 2024.
  • Alessio Bologna, L'Orlando ariostesco in Virginia Woolf, in Id., Studi di letteratura "popolare" e onomastica tra Quattro e Cinquecento, Pisa, ETS 2007, pp. 75-85 ("Nominatio. Collana di Studi Onomastici").

Voci correlate

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