Ordoño I delle Asturie

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Ordoño I delle Asturie
Ritratto di re Ordoño I conservato presso la Cattedrale di Santiago di Compostela
Re delle Asturie
Stemma
Stemma
In carica850 –
866
PredecessoreRamiro I
SuccessoreAlfonso III
Nome completoOrdoño Ramirez
NascitaOviedo, 830
MorteOviedo, 27 maggio 866
SepolturaCappella delle urne dei re delle Asturie e Leon della cattedrale di Oviedo
PadreRamiro I
MadreUrraca
ConsorteMunia
FigliAlfonso
Bermudo
Fruela
Nuño
Odoario
Leodegunda
ReligioneCristianesimo

Ordoño Ramirez (Ordoño anche in spagnolo, in asturiano e in galiziano, Ordoni, in catalano e Ordonho in portoghese; Oviedo, 830Oviedo, 27 maggio 866) fu re delle Asturie dall'850 all'866.

Statua di Ordoño I delle Asturie, che si trova nel passeggio dell'Argentina[1], a Madrid (Andrés de los Helgueros, 1750-1753).

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Sia secondo il CHRONICON ALBELDENSE[2] che la Historia Silense[3][4] Ordoño era figlio del re delle Asturie Ramiro I e della prima moglie del padre, Urraca, una giovane galiziana, come confermano sia le Memorias de las reynas catholicas[5], che il documento dell'apendices de la España sagrada, Volume 19[6].
Sia secondo il Sebastiani Chronicon[7] che la CRONICA ROTENSIS[8] Ramiro I delle Asturie era figlio del re delle Asturie, Bermudo I e della moglie, Ozenda (o Numila o Imila), che secondo la Memorias de las reynas catholicas potrebbe essere il diminutivo di Adosinda[9].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Oviedo, alla corte del re delle Asturie, il cugino Alfonso II, nello stesso anno in cui nacque (830), si trasferì a Lugo con il padre, che era stato nominato governatore della Galizia.
Ancor giovane, sostituì, come governatore di Galizia, il padre che si era recato in Bardulias (il nome con cui veniva chiamata la Castiglia all'origine della Reconquista) per contrarre le seconde nozze con una donna (Paterna o Urraca) di origine castigliana, come riporta La web de las biografias[10].

Ma alla morte del re Alfonso II, nell'842, il conte di palazzo Nepoziano, nobile di origine visigota, che secondo la Cronica Alfonso III PDF Rotense Sebastianense Albeldense era cognato di Alfonso II[11] era stato eletto re da una parte della nobiltà, aveva raccolto delle truppe e aveva affrontato Ramiro I, che lo sconfisse nella battaglia del ponte di Cornellana, sul fiume Narcea, nelle Asturie, come riportato da tutte le cronache tra cui la Historia Silense, che riporta che Nepoziano, dopo la battaglia riuscì a fuggire, ma fu catturato a Primorias (vicino a Cangas de Onís) da due conti che lo accecarono e lo condussero da Ramiro I che misericordioso lo fece rinchiudere in un monastero, dove rimase, sino alla morte[12].
Ordoño, che aveva ricevuto una buona educazione militare, organizzò le truppe galiziane pronte a intervenire in aiuto del padre, ma Ramiro riuscì a battere Nepoziano senza l'aiuto del figlio[10].
Ordoño fu confermato governatore della Galizia, e in un secondo tempo fu associato al regno dal padre.

Nell'844 suo padre Ramiro I, unitamente alla moglie Urraca al figlio Ordono e al fratello Garcia (coniuncta Urraca Regina et filio nostro Rege Ordonio et fratre meo Rege Garsia) fece una donazione alla chiesa di Santiago, come riporta il documento dell'apendices de la España sagrada, Volume 19[6].

Suo padre Ramiro I morì nel palazzo di Naranco (Oviedo), nel febbraio 850, e fu tumulato a Oviedo come riporta il CHRONICON ALBELDENSE[2], accanto alla seconda moglie Paterna di Castiglia, come riporta la Cronaca Sebastianense[13] che gli era premorta, tra l'848 e l'850.
Ordoño gli succedette come Ordoño I[14], e fu il primo re a non essere eletto, ma a ereditare il regno dal padre[10].

Poco dopo essere salito al trono fu attaccato dai Baschi, alleati ai Banu Qasi di Saragozza. Mentre rientrava a Oviedo, dopo avere sconfitto i ribelli, gli giunse notizia che le truppe di al-Andalus stavano preparando un attacco contro la Bardulias: allora anticipandone le mosse, prima che i Mori attaccassero, avanzò contro di loro, li spinse verso il fiume Ebro, costringendoli a rientrare in al-Andalus[10].

La fortezza di Calatrava.

Nell'854 Ordoño fece una donazione alla chiesa di Santiago, come riporta il documento III dell'apendices de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II[15].

Appoggiò allora la rivolta dei mozarabi del nord ovest di al-Andalus, inviando un contingente in aiuto dei toledani, come riporta anche, lo storico Rafael Altamira[16], ma fu duramente sconfitto nella battaglia del Guadacelete, nell'854, come riporta la Gran enciclopedia catalana[17].
Questa disfatta lo portò, con lo scopo di consolidare le difese del regno ad attuare il ripopolamento del "Deserto del Duero", la regione compresa tra la cordigliera asturiana e il fiume Duero, così, come riporta il Chronicon burgense furono ripopolate e fortificate le città (Legionensem civitatis)[18] di León, Astorga, Tui, e Amaya[19], cittadina nei dintorni di Burgos.

Miniatura della Reconquista.

Il governatore di Saragozza Musa II, preoccupato sia per l'intraprendenza di Ordoño e sia per il fatto che si era ribellato all'autorità dell'emiro di Cordova, Muḥammad I ibn ʿAbd al-Raḥmān, aveva fortificato la città di Albaida (l'attuale Albelda de Iregua), ma, nonostante ciò, nell'859 Ordoño lo attaccò e lo sconfisse davanti alla città di Albaida, che poi assediò, conquistò e distrusse, uccidendone il governatore, come riporta la Cronica de Alfonso III[20].

Il CHRONICON ALBELDENSE riporta che Ordoño I conquistò Salamanca[2] catturando il re Mozror, la moglie e i figli, come riporta la Cronica de Alfonso III[21].

Ordoño aveva intenzione di avanzare verso Tudela, città dei Banu Qasi, per avere il controllo dell'accesso alla Navarra e ai Paesi Baschi, ma l'emiro di Cordova, Muḥammad I ibn ʿAbd al-Raḥmān, lo prevenne con l'invasione dell'Álava, saccheggiando diverse città[16].
Nell'863 Ordoño fu duramente sconfitto da ʿAbd al-Raḥmān, figlio dell'emiro, Muḥammad I, in una battaglia dove persero la vita 19 conti asturiani[16], mentre a Bureba, i Mori sconfiggevano Rodrigo, primo conte di Castiglia, fermando così la Reconquista per molti anni.

Sul finire del suo regno, Ordoño dovette subire un'incursione dei Vichinghi, in Galizia, che secondo il professore, Allen Mawer, potevano essere i figli di Ragnarr Loðbrók[22] (Hastein e Björn Ragnarsson); anche il CHRONICON ALBELDENSE riporta l'avvenimento, precisando che i Normanni (Lordomani) furono sconfitti dal primo conte di Galizia, Pedro Theón (a Petro comite interfecti sunt)[2].

Regno delle Asturie
Asturie

Alfonso I
Fruela I
Figli
Aurelio
Silo con Adosinda
Mauregato
Bermudo I
Figli
Alfonso II
Ramiro I
Figli
Ordono I
Figli
Alfonso III
Figli
Fruela II
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Ordoño morì a Oviedo il 27 maggio dell'866, fu tumulato a Oviedo, nella chiesa di Santa Maria[2] e gli succedette il figlio Alfonso III, come confermano sia il CHRONICON ALBELDENSE[2] che la CRONICA ROTENSIS[23].

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Nell'847 Ordoño aveva sposato una nobile di nome Munia o Nuña, di cui non si conoscono gli ascendenti, come confermano le Memorias de las reynas catholicas[24].
Ordoño da Múnia, ebbe sei figli[25][26]:

  • Alfonso (848-910), re delle Asturie[23], dall'866 al 910;
  • Fruela delle Asturie (?-dopo l'870), che, nell'870, si ribellò al re, il fratello Alfonso III che lo catturò, come riporta il CHRONICON ALBELDENSE[27] e che fu accecato, come riporta il Chronicon Sampiri[28];
  • Nuño delle Asturie (?-dopo l'870), citato nel Chronicon Sampiri[28], sposò Asura di Castiglia figlia di Diego Rodriguez Porcelos (?-885), conte di Castiglia, e fu avo di Jimena Fernández, che sposò Garcia II, re di Navarra (994-1000);
  • Bermudo delle Asturie (?-dopo l'870), lasciò Oviedo per Astorga, dove per sette anni collaborò con gli arabi[28];
  • Odoario delle Asturie (?-dopo l'870), citato nel Chronicon Sampiri[28];
  • Leodegunda, che, come riportato dal il codice di Roda[29], sposò García I di Pamplona, Re di Pamplona (870-882)[30].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Fruela di Cantabria Pietro di Cantabria  
 
 
Bermudo I delle Asturie  
Menina Gundersindez  
 
 
Ramiro I delle Asturie  
 
 
 
Ozenda/Numila/Imila  
 
 
 
Ordoño I delle Asturie  
 
 
 
 
 
 
 
Urraca  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La statua di Ordoño I delle Asturie, che si trova nel viale dell'Argentina, popolarmente detto Paseo de las estatuas, nel Parco del Retiro di Madrid; è una delle statue di monarchi spagnoli commissionate per la decorazione del Palazzo reale di Madrid durante il regno di Ferdinando VI. L'idea iniziale era di usarle per adornare la cornice del palazzo; scolpite da Giovanni Domenico Olivieri (1706–1762) e Felipe de Castro (1711–1775), non furono mai collocate nelle posizioni per cui erano state scolpite, ma furono piazzate in altri luoghi della città: Plaza de Oriente, parco del Retiro, porta di Toledo. Alcune furono posizionate in altre città.
  2. ^ a b c d e f (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, CHRONICON ALBELDENSE, colonna 1138 B, item 60
  3. ^ La Historia Silense è una cronaca medioevale della penisola iberica, scritta in latino, che riguarda il periodo dei Visigoti e arriva sino al primo anno di regno di Alfonso VI, re di León dal 1065 al 1072 e re di León (incluso il regno di Galizia) e Castiglia dal 1072.
  4. ^ (LA) #ES Historia Silense, pag. 30
  5. ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, Reyna Dona Ozenda, pag. 65
  6. ^ a b (LA) #ES apendices de España sagrada, Volume 19, pagg. 329 - 335
  7. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, item 23, pag. 487
  8. ^ (LA) #ES CRONICA ROTENSIS, pag. 15, nº 23
  9. ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, Reyna Dona Ozenda, pagg. 56 - 61
  10. ^ a b c d (ES) #ES La web de las biografias - Ordoño I. Rey de Asturias (821-866)
  11. ^ (ES) #ES Cronica Alfonso III PDF Rotense Sebastianense Albeldense, pag. 62, item 11
  12. ^ (LA) #ES Historia Silense, pag. 28 e 29
  13. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pag. 488, item 24
  14. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pag. 490, item 25
  15. ^ (LA) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, pag. 9 (571)
  16. ^ a b c Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 486
  17. ^ (CA) #ES Gran enciclopedia catalana - Ordoni I d’Astúries
  18. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 23, Chronicon burgense, pag. 307, anno 855
  19. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 23, Chronicon burgense, pag. 307, anno 860
  20. ^ (LA) #ES Cronica de Alfonso III, pag. 82
  21. ^ (LA) #ES Cronica de Alfonso III, pag. 84
  22. ^ Allen Mawer, I vichinghi, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pag. 744
  23. ^ a b (LA) #ES CRONICA ROTENSIS, pag. 25, nº 29
  24. ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, Reyna Dona Nuña, pag. 68
  25. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of ASTURIAS 718-914 - ORDOÑO de Asturias
  26. ^ (EN) #ES Genealogy: Iberia 2 - King Ordoño I of Asturias and Galicia
  27. ^ (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, CHRONICON ALBELDENSE, colonna 1138 B, item 61
  28. ^ a b c d (LA) #ES España sagrada. Volumen 14, Chronicon Sampiri, pag. 439
  29. ^ Il codice di Roda, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medioevale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto regno di Navarra e Marca di Spagna.
  30. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pagg. 79 - 83

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re delle Asturie Successore
Ramiro I 850–866 Alfonso III
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