Almissa

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Almissa
comune
(HR) Omiš
Almissa – Stemma
Almissa – Veduta
Almissa – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Spalatino-dalmata
Amministrazione
SindacoIvan Škaričić
Territorio
Coordinate43°26′N 16°41′E / 43.433333°N 16.683333°E43.433333; 16.683333 (Almissa)
Altitudinem s.l.m.
Superficie266,20 km²
Abitanti14 125[1] (2021)
Densità53,06 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale21 310
Prefisso(+385) 021
Fuso orarioUTC+1
TargaST
Nome abitantialmissani, almissini
Patronosan Giovanni Nepomuceno
Giorno festivo16 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Almissa
Almissa
Almissa – Mappa
Almissa – Mappa
Localizzazione della città di Almissa nella regione spalatino-dalmata
Sito istituzionale

Almissa[2][3][4][5][6][7][8] (in croato Omiš; in greco antico Άλμυσσα, Almyssa, o Οίνιον, Oenion) è una città costiera della Croazia situata nella regione spalatino-dalmata.

Oggi è un centro balneare con un discreto sviluppo turistico, punto di partenza per escursioni lungo la costa e sulle isole dirimpettaie come anche verso l'interno, lungo la valle fluviale del Cettina.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Almissa si trova alla foce del fiume Cettina che, nell'ultimo tratto prima di confluire in mare, fende le montagne costiere creando una profonda gola con scoscese pareti rocciose alte fino a un centinaio di metri. Il braccio di mare antistante il porto è chiamato canale di Brazza[9], affacciandosi di fronte l'omonima isola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine storica di Almissa è certamente antica: fu centro romano e ancor prima illirico (coi nomi storici di: Dalmasium, Oeneum, Alminium, Almissum). Il compatto centro storico conservatosi si è mantenuto tuttora di aspetto medievale nonostante il proliferare tutto intorno di nuove costruzioni. Proprio nel Basso Medioevo Almissa godette di una certa floridezza e notorietà essendo uno dei principali rifugi dei pirati dalmati (Narentani), che soprattutto nel XIII secolo infestarono l'Adriatico, mettendo a dura prova le città dalmate e i convogli mercantili veneziani ed italici.

Dal 1444, dopo ripetuti tentativi ed alterne vicende, il centro divenne stabilmente dominio veneziano fino alla caduta della Repubblica nel 1797 e venne ulteriormente fortificato. Dopo l'intermezzo napoleonico, in cui il territorio venne annesso prima al Regno d'Italia, poi alle Province illiriche direttamente controllate dall'Impero francese, con il Congresso di Vienna (1815) venne annessa, assieme a tutta la Dalmazia, all'Impero austriaco, a cui rimase legata fino al termine della prima guerra mondiale, dopo la quale fu annessa al neonato Regno SHS, poi Regno di Jugoslavia e successivamente per alcuni mesi allo Stato indipendente di Croazia.

Durante la seconda guerra mondiale subì una breve occupazione italiana e inserita nel Governatorato di Cetina. Nel 1944, dopo la liberazione, venne confermata parte della Repubblica Popolare di Croazia in seno alla Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia. Dal 1991 fa parte dell'indipendente Repubblica di Croazia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La presenza autoctona di italiani[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Esodo giuliano dalmata, Italiani di Croazia e Dalmati italiani.

Vi fu in passato una presenza storica di italiani autoctoni che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che furono della Repubblica di Venezia.

Secondo il censimento austro-ungarico del 1880 erano presenti 243 italiani che risultarono drasticamente diminuiti nel censimento del 1890 con 19 italiani e quello del 1900 con 141 italiani[10].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Località[modifica | modifica wikitesto]

La città di Almissa (14.936[11] ab.) è costituita da 31 insediamenti (naselja)[12], di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, a volte desueto.

  • Blato na Cetini (Blato di Cettina[13] o Blatta della Cétina): 465[11] ab.
  • Borak (Borac o San Francesco di Borizza]): 158[11] ab.
  • Čelina (Cellena[14]): 222[11] ab.
  • Čišla (Císola): 302[11] ab.
  • Donji Dolac (Dognidollaz[15] o Dolaz Inferiore[16] o Bravari): 373[11] ab.
  • Dubrava (Dúbrava): 300[11] ab.
  • Gata (Gatta[15]): 567[11] ab.
  • Gornji Dolac (Bravari Superiore): 119[11] ab.
  • Kostanje (Costagne[17]): 605[11] ab.
  • Kučiće (Cucicchie): 607[11] ab.
  • Lokva-Rogoznica (Loqua-Rogosnizza di Almissa[18], in passato [Rappa]-(La) Rogosnizza di Almissa): 397[11] ab.
  • Marušići (Marussich[14] [Santa Maria]): 151[11] ab.
  • Mimice (Mimica[19] o Mimizza [Porto San Francesco]): 216[11] ab.
  • Naklice (Naclizze): 236[11] ab.
  • Nova Sela (Novasella[13]): 224[11] ab.
  • Omiš (Almissa): 6.462[11] ab.
  • Ostrvica (Ostervizza[20]): 196[11] ab.
  • Pisak (Ballerini [Porto San Marco]): 202[11] ab.
  • Podašpilje (Podaspiglia): 20[11] ab.
  • Podgrađe (Castello dei Morlacchi): 280[11] ab.
  • Putišići (Putacco): 46[11] ab.
  • Seoca (Seozza): 140[11] ab.
  • Slime (Visecchio): 270[11] ab.
  • Smolonje (Smologna): 79[11] ab.
  • Srijane (Sriani[15]): 270[11] ab.
  • Stanići (Almissa Piccola): 534[11] ab.
  • Svinišće (Sfinischie): 98[11] ab.
  • Trnbusi (Tarnbusi[21]): 162[11] ab.
  • Tugare (Trusa[22] o Túgari): 885[11] ab.
  • Zakučac (Orti di Almissa): 148[11] ab.
  • Zvečanje (Suesagne[15]): 202[11] ab.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Census of population, households and dwellings in 2021 - First results (XLSX), su popis2021.hr, 16 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2022).
  2. ^ Andrea Bonifacio, Istria e Dalmazia, Terra Ferma, Crocetta del Montello (TV), 2013, pp. 195-197.
  3. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1087-1102.
  4. ^ Touring Club Italiano, Istria, Quarnaro, Dalmazia. Escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Editore, Milano 2004, p. 159 e segg., ISBN 9788836530441.
  5. ^ Croazia. Guide d'Europa del Touring Club Italiano, Milano 1998, p. 113.
  6. ^ Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat. ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su Fontes (ISSN 1330-6804 (WC · ACNP), rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.
  7. ^ Cfr. "Almissa" nell' Enciclopedia italiana (1929).
  8. ^ Almissa und S. Pietro della Brazza (1912) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 32 - KOL XV.
  9. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1087.
  10. ^ Emeroteca - Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, su digitale.bnc.roma.sbn.it. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Censimento generale della popolazione del 2011 - 1468 - Popis stanovništva, kućanstava i stanova 2011 godine. Stanovništvo prema spolu i starosti
  12. ^ Insediamenti presenti nell'articolo (Članak) 3 dello statuto della città di Almissa (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2010). in lingua croata
  13. ^ a b Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1131.
  14. ^ a b Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1102.
  15. ^ a b c d Luigi Vittorio Bertarelli (a cura di), Guida d’Italia del Touring Club Italiano, 3ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 1934 (XII), carta alle pp. 192-193, ISBN non esistente.
  16. ^ Mappa di Dolaz Inferiore (JPG) (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014). - catasto austriaco franceschino
  17. ^ Mappa di Costagne (JPG) (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014). – catasto austriaco franceschino
  18. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1103 e 1104-1106.
  19. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1103.
  20. ^ Mappa di Ostervizza nel comune di Xigovoschie (JPG) (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014). – catasto austriaco franceschino
  21. ^ Tarbusi (JPG) (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014). – catasto austriaco franceschino
  22. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 944.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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