Oleh Protasov

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Oleh Protasov
Protasov nel 2011
Nazionalità Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera dell'Ucraina Ucraina (dal 1991)
Altezza 186 cm
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 2000 - giocatore
Carriera
Giovanili
1972-1981Dnepr
Squadre di club1
1981-1987Dnepr145 (95)
1988-1990Dinamo Kiev71 (30)
1990-1994Olympiakos85 (47)
1994-1995Gamba Osaka56 (24)
1996-1998GAS Veria62 (11)
1998-1999Proodeftikī28 (5)
1999-2000Panelefsiniakos2 (0)
Nazionale
1983Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica U-201+ (1)
1984-1991Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica68 (29)
1994Bandiera dell'Ucraina Ucraina1 (0)
Carriera da allenatore
2002-2004Olympiakos
2004-2005AEL Limassol
2005Steaua Bucarest
2006-2008Dnipro
2008Kuban'
2009-2014Īraklīs
2014-2015Astra Giurgiu
2017-2018Bandiera dell'Ucraina UcrainaD.T.
Palmarès
 Europei di calcio
Argento Germania Ovest 1988
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 23 maggio 2018

Oleh Valerijovyč Protasov (in ucraino Олег Валерійович Протасов?, in russo Олег Валерьевич Протасов?, Oleg Valer'evič Protasov; Dnipropetrovs'k, 4 febbraio 1964) è un allenatore di calcio ed ex calciatore ucraino, fino al 1991 sovietico, di ruolo attaccante.

Dopo essersi formato nelle giovanili del Dnepr, Protasov esordisce in squadra nel 1982. L'anno seguente è già titolare e nel 1985 si fa notare a livello nazionale vincendo la classifica marcatori con 35 gol, più del doppio rispetto al secondo marcatore, in una stagione che termina con 41 gol in 40 partite, giocando e segnando anche in Coppa UEFA. Dopo aver vinto il campionato del 1983, una Coppa delle federazioni sovietiche (1986), un altro titolo di miglior marcatore sovietico (1987) e fatto notevole esperienza internazionale, nel gennaio 1988 si trasferisce alla Dinamo Kiev di Lobanovski. Resta a Kiev fino al 1990, contribuendo alla conquista del double campionato-coppa nazionale nel 1990 con 12 reti in 16 partite di campionato e 2 gol in coppa, vincendo il suo terzo e ultimo titolo di capocannoniere. A fine stagione, non senza difficoltà, riesce a lasciare l'Unione Sovietica per accasarsi all'Olympiakos Pireo: in quattro stagioni, sigla una cinquantina di reti, vincendo una Coppa e una Supercoppa greca. Nel 1994 tenta l'avventura asiatica nel Gamba Osaka (Giappone, 1994-1995) prima di ritornare in Grecia nel 1996, terminando la sua ventennale carriera nel 2000.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diplomato in educazione fisica,[1] è appassionato di libri di storia e di letteratura.[1] Conosce la lingua greca, avendola imparata durante il suo periodo prima da giocatore e poi da allenatore ad Atene.[2]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Protasov sfugge all'intervento in scivolata del difensore italiano Franco Baresi nel 1988

Calciatore veloce,[3][4][5] dinamico,[6] capace di giocate di fino,[7] forte fisicamente,[1][8] potente,[9][10] un ariete[8] adatto al gioco in contropiede.[3] «Cannoniere»,[11][12] attaccante ostico,[10][13][14] era un centravanti[12][15][16][17] che preferiva giocare a centrocampo per poi iniziare la ripartenza e andare a finalizzare.[18] Buon rigorista.

Era uno dei migliori interpreti del "calcio laboratorio" (o "laboratorio Lobanovski"[19] o "calcio del duemila"[12][20]) giocato dalla Dinamo Kiev e dalla Nazionale sovietica di Valeri Lobanovski.[19] La Nazionale sovietica era abituata a giocare in contropiede, sfruttando le abilità di Belanov sulla fascia destra, quelle di Protasov a sinistra e la fantasia di Zavarov in mezzo al campo.[8][21][22][23] Assieme a Belanov formava una minacciosa coppia offensiva.[8][24] Giocava in modo eccelso anche con il compagno di squadra (alla Dinamo Kiev) e di Nazionale Zavarov.[23][25][26] Durante la carriera ha giocato anche come esterno offensivo sinistro nel 4-5-1, avanzando per giocare da prima punta durante gli incontri e lasciando la posizione d'esterno al più adatto Belanov.[8][22][27]

A 22 anni nominato giovane talento[28] e poi divenuto un «campione»,[12][15][16][29][30][31] «fuoriclasse»,[12][32] descritto anche come fenomeno[12][33] ed erede designato di Oleh Blochin.[9]

Era un calciatore dal carattere estroverso.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

In patria: Dnepr e Dinamo Kiev[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1982 esordisce al Dnepr, giocando appena 4 incontri di campionato e segnando 1 gol, il 30 ottobre, alla trentatreesima giornata a Donetsk contro lo Shakhtar (2-1).[34] Nell'annata seguente, divenuto titolare, Protasov firma 7 gol in 21 giornate di campionato contribuendo in modo essenziale al successo del Dnepr nel torneo sovietico assieme all'attaccante Oleh Taran e al centrocampista Lytovčenko. Protasov realizza una tripletta al Nistru Chisinau (6-0) e una doppietta al Metalist (2-1). In Coppa il Dnepr raggiunge i quarti di finale dopo aver eliminato Lokomotiv Mosca (2-0) e Torpedo Mosca (3-1), cadendo sul campo della CSKA per 2-1.[35] Nel 1984 il club raggiunge la terza posizione: questo è l'anno dell'affermazione nazionale del centravanti, che segna 17 gol in 34 sfide di campionato, arrivando terzo nella classifica marcatori. Segna doppiette contro la Dinamo Minsk (2-0) e Neftçi Baku (0-2), decidendo le sfide contro Paxtakor (1-0) e CSKA Mosca (1-0). Nella prima delle due Coppe stagionali, a causa di una riforma calcistica, marca una doppietta contro Kuzbass Kemerovo (3-2), sfida valida per il secondo turno; nel turno successivo il club esce contro la Dinamo Mosca (1-2).[36] Nella seconda Coppa stagionale, il Dnepr esce ai quarti di finale contro lo Shakhtar Donetsk (2-1), nonostante un gol di Protasov.[37] Il 19 settembre 1984, Protasov esordisce in una competizione UEFA per club, giocando da titolare l'incontro di Coppa Campioni 1984-1985 a Trebisonda contro il Trabzonspor, sfida persa 1-0.[38] L'attaccante gioca sei incontri nel torneo senza andare in gol: il club sovietico supera il Trabzonspor (1-3) e il Levski-Spartak (3-3, regola dei gol fuori casa), arrivando ai quarti di finale, dov'è il Bordeaux (2-2, 5-3 ai rigori) a porre fine al cammino del Dnepr. Nel 1985 Protasov segna un poker di reti al Fakel (6-0), tre triplette contro Torpedo Mosca (3-0), Shakhtar Donetsk (5-4) e Qairat (4-3), sei doppiette contro Žalgiris Vilnius (5-0), Dinamo Mosca (5-0), SKA R/D (2-0), Ararat (2-0), Torpedo Kutaisi (4-3) e Torpedo Mosca (3-3).[37] A fine stagione s'impone come capocannoniere del campionato con 35 gol (21 in più rispetto ai secondi in graduatoria, Klemet'ev e Rodionov) in 33 giornate (alla media di 1,06 reti a partita), consacrandosi come uno dei migliori attaccanti nel panorama calcistico sovietico: nonostante ciò, il Dnepr termina la Vysšaja Liga al terzo posto dietro Dinamo Kiev e Spartak Mosca e con il secondo attacco più prolifico del torneo (71 reti, metà le ha segnate Protasov) alle spalle dello Spartak Mosca con 72 reti fatte. Il 18 settembre 1985 sigla la sua prima rete in una competizione europea andando in gol ad Aue contro il Wismut (1-3), in una partita di Coppa UEFA 1985-1986.[39] Nell'incontro di ritorno in Unione Sovietica, Protasov marca una doppietta.[40] Continua a segnare anche nel turno seguente, mettendo a segno due reti nella partita d'andata contro il PSV (2-2).[41] Agli ottavi i sovietici cedono con un complessivo 3-0 agli jugoslavi dell'Hajduk Spalato. In Coppa il Dnepr esce subito al terzo turno contro il Kolos Nikopol' (2-1), nonostante una rete di Protasov.[42] La stagione 1986 è una delle peggiori del decennio per la società, che termina il campionato in undicesima posizione. Protasov firma 17 gol, segnando due triplette contro Qairat (5-0) e Ararat (3-3), due doppiette contro Dinamo Kiev (2-2) e Torpedo Kutaisi (2-0) e decidendo le sfide contro Dinamo Minsk (1-0) e Chornomorets (1-0). A fine anno è secondo nella classifica marcatori, alle spalle di Borodjuk (21 gol). In Coppa dell'URSS la squadra esce al terzo turno contro il Metalurh Zaporižžja (2-1).[43] Tuttavia, le delusioni in campionato e in coppa si contrappongono al successo per 2-0 nella Kubok Federacii SSSR sullo Zenit Leningrado. In Coppa UEFA il Dnepr è sorteggiato contro il Legia Varsavia: al termine dei due incontri, i polacchi accedono al turno successivo in virtù dell'1-0 ottenuto a Varsavia. Quella del 1987 è l'ultima stagione di Protasov a Dnepr: il centravanti firma tre doppiette contro Zenit (6-1), Žalgiris Vilnius (2-1) e Dinamo Minsk (2-2), decidendo le partite contro Dinamo Mosca (0-1) e Dinamo Kiev (1-0). Dopo una partenza sottotono, il club conquista 19 punti consecutivi prima di arrestarsi alla ventesima giornata: al termine del torneo, il Dnepr è secondo dietro lo Spartak Mosca per 3 punti. Protasov firma 18 marcature, ottenendo per la seconda volta in tre anni il titolo di miglior marcatore del campionato. Nella sua ultima Coppa dell'URSS con la maglia del Dnepr, Protasov firma una doppietta al terzo turno contro l'Uralan (10-0), segnando anche un gol nella sfida di ritorno (3-0). Nel turno seguente il club supera l'Ararat (4-5), prima che Protasov lasciasse la maglia del Dnepr.

Protasov in azione con la maglia della Dinamo Kiev nell'estate 1988, inseguito dal difensore interista Riccardo Ferri nel corso del Memorial Armando Picchi.

A fine stagione Protasov si trasferisce assieme al compagno di squadra Lytovčenko alla Dinamo Kiev. Alla prima giornata affronta la sua ex squadra, il Dnepr, e lo scontro si conclude 0-0. Il 27 marzo 1988 realizza il suo primo gol con la Dinamo Kiev, nell'1-2 in favore dello Spartak Mosca. Durante la stagione segna doppiette contro Torpedo Mosca (3-0) e Dinamo Minsk (1-2), decidendo l'incontro sul Qairat (0-1) e terminando l'anno con 29 presenze e 11 reti. La Dinamo Kiev è al secondo posto in campionato, dietro il Dnepr. In Coppa la squadra si fa escludere agli ottavi di finale, nella prima edizione del torneo con una gara di andata e ritorno, contro il Rotor, sconfitto in casa 3-2 ma vincente a Volgograd per 2-0.[44] Nell'annata seguente Protasov sigla solamente 7 reti: era dal 1983 che l'attaccante non andava in doppia cifra. Il 17 settembre 1989 firma una doppietta contro la Lokomotiv Mosca (1-3). La società di Kiev conclude il campionato sovietico in terza posizione e arriva alle semifinali di Coppa dell'URSS proprio grazie a due reti di Protasov che batte la Torpedo Kutaisi (2-0) e trascina la Dinamo Kiev a giocarsi un posto per la finale contro la Torpedo Mosca: la squadra della capitale vince 2-0 ed elimina la Dinamo dal torneo.[45] Nel 1990, in un campionato ridotto a 24 giornate e 14 squadre, Protasov torna ai livelli di Dnepr: decide la sfida contro l'Ararat (1-0) e marca due doppiette contro Dinamo Minsk (3-0) e Spartak Mosca (3-1). A fine stagione la Dinamo Kiev si laurea per la tredicesima volta campione d'Unione Sovietica mentre Protasov può festeggiare il suo terzo titolo di capocannoniere sovietico, al pari con Valerij Šmarov a 12 gol. In Coppa dell'URSS la Dinamo Kiev sconfigge il Qairat al terzo turno con un complessivo 1-4 (Protasov segna una rete), agli ottavi supera la Dinamo Tbilisi (1-0), Metalist (0-1, gol di Protasov), CSKA Mosca (2-4) e in finale la Dinamo Kiev sconfigge anche la Lokomotiv Mosca per 1-6 aggiudicandosi il torneo.[46] Nel suo ultimo anno a Kiev disputa la Coppa UEFA 1989-1990: dopo aver eliminato MTK (6-1) e Baník Ostrava (4-1), i sovietici sono estromessi dalla Fiorentina (1-0).

Nel 1989 è uno dei calciatori più rappresentativi della Dinamo Kiev, assieme a Belanov e Zavarov.[1] A Kiev e in Nazionale, il Colonnello Lobanovski fa allenare i calciatori due/tre volte al giorno.[1] Già dall'anno seguente diviene uno dei simboli del calcio sovietico.[1][19][22][47]

Olympiakos, Giappone e il ritorno in Grecia[modifica | modifica wikitesto]

Durante il corso della carriera il destino di Protasov è spesso associato a Juventus, Inter, Fiorentina e Roma: quest'ultima squadra aveva già dei contratti pronti per Protasov e Mikhailichenko nel 1988: al centravanti sovietico erano offerti circa 600 milioni di lire all'anno e alla Dinamo Kiev sarebbero andati più di 8 miliardi di lire ma a causa di problemi finanziari Dino Viola non completò l'accordo.[12]

Nell'agosto del 1990, l'Olympiakos tenta di acquistare Protasov dalla Dinamo Kiev, ma l'affare si complica: all'epoca i calciatori sovietici sotto i 28 anni non potevano trasferirsi dall'Unione Sovietica[9][48][49] e il presidente della federazione ucraina Fomynich non gli aveva concesso il visto per lasciare il Paese; nei giorni seguenti il quotidiano sportivo Sovetskij Sport pubblica un'intervista di Protasov nella quale il calciatore ribadisce con fermezza la sua volontà nel giocare in Grecia.[9] Alla fine riesce a trasferirsi all'Olympiakos ma, essendo tesserato tardivamente, il sovietico non può partecipare alle competizioni europee.[50] Assieme a lui, il neo tecnico della squadra greca, Blochin, fa arrivare al Pireo anche i connazionali, Jurij Savičev (dalla Torpedo Mosca) e Lytovčenko, che aveva già seguito Protasov nella sua avventura a Kiev, dopo aver giocato per anni assieme nel club del Dnepr. Nel marzo 1991 la sua esperienza ad Atene è considerata fallimentare,[51] nonostante riesca a siglare 11 gol in 30 incontri di campionato (l'Olympiakos termina secondo alle spalle del Panathīnaïkos), piazzandosi sesto nella classifica marcatori alle spalle di Dīmītrīs Saravakos (23), Krzysztof Warzycha (18), Nikos Anastopoulos (16), Giorgos Vaitsis (15) e Giorgos Skartados (12). In Coppa l'Olympiakos è estromesso al secondo turno dal PAOK: nonostante il 2-0 ad Atene (Protasov segna un gol), nel ritorno a Salonicco il PAOK ribalta il punteggio e vince 3-0. Nella stagione seguente il centravanti ucraino realizza 15 gol, sfiorando il successo nel campionato greco: l'Olympiakos giunge secondo, alle spalle dell'AEK Atene. In Coppa di Grecia, Protasov firma il gol che consente al club del Pireo di superare il Panathinaikos (1-1) grazie alla regola dei gol in trasferta. In seguito l'Olympiakos supera agevolmente l'Atromitos Peristeri (8-2) e arriva in finale, dove nel doppio confronto, il PAOK è sconfitto 3-1. In Coppa delle Coppe UEFA, Protasov gioca 4 incontri, siglando una rete: il 30 settembre 1982 segna lo 0-3 ad Odessa, contro il Chornomorets. Al suo terzo anno in Grecia, l'attaccante va nuovamente in doppia cifra, realizzando 13 reti in 24 giornate. Il club termina il torneo nazionale in terza posizione mentre in Coppa, dopo aver eliminato Pierikos Katerinis (5-2), Olympiakos Volos (3-1), Doxa Drama (3-0) e AEK Atene (3-3, regola dei gol fuori casa), l'Olympiakos perde la finale unica contro il Panathinaikos 1-0. Nella stagione 1993-1994, con l'esonero di Blochin e l'arrivo di Ljupko Petrović, i calciatori sovietici si ritrovano in panchina: Protasov gioca 9 partite, andando in gol in 8 occasioni ma nonostante ciò è schierato solo per mezz'ora in Coppa UEFA, contro il Tenerife (4-1).[52] Mentre Savičev si era già trasferito in Germania nel 1992 e Lytovčenko, in seguito alla partenza di Blochin, era tornato in patria per giocare con un club di terza divisione ucraina, Protasov era rimasto l'unico calciatore dell'ex URSS nel club.

Nel 1994 accetta un'offerta dal Giappone e va a giocare a Osaka. Alla sua prima annata nipponica sigla 11 reti in 27 incontri di campionato e nella seconda stagione mette a segno 13 marcature in 28 giornate, piazzandosi al sesto posto nella classifica capocannonieri. Nel 1996 l'attaccante ucraino ritorna in Grecia, per giocare nel Veria, in prima divisione. Il 16 novembre 1996 Protasov torna al gol nel campionato greco, segnando la rete che decide la sfida contro lo Ionikos (0-1). Alla decima giornata firma una doppietta contro il Paniliakos (2-0) e a fine stagione vanta 30 presenze e 4 gol.[53] In Coppa il club supera il Kavala (5-1) ma è eliminato dall'Apollon Smyrnis (1-2). Nella seconda stagione Protasov si migliora, segnando 7 gol in 32 giornate di campionato. In Coppa di Grecia il Veria esclude il Panetolikos (3-2) prima di farsi estromettere dallo Skoda Xanthi (3-4). A fine stagione si trasferisce al Proodeftiki, rimanendo nella massima divisione greca e segnando 5 gol in 28 partite di Alpha Ethniki. In Coppa la squadra esce al primo turno contro il Larissa (3-0). Termina la carriera nel 2000, tra le file del Panelefsiniakos, club di seconda divisione greca.

Totalizza più di 231 in più di 504 incontri in tutte le competizioni, alla media di 0,46 reti a partita.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Protasov (accosciato, primo da destra) con la nazionale sovietica nel febbraio 1988

Ha militato nella Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica e in quella ucraina, giocando i Mondiali 1986 e 1990 e l'Europeo 1988.

Protasov nel 1983 è selezionato dall'Under-20 sovietica per giocare il Mondiale di categoria: in questa competizione l'attaccante sigla una rete all'Olanda U-20, realizzando il parziale 1-2 che verrà ribaltando dagli avversari grazie a un gol del giovane Marco van Basten. L'Unione Sovietica, ultima nel girone, è eliminata dal Mondiale U-20.

Esordisce in Nazionale maggiore il 28 marzo 1984 contro la Germania Ovest (2-1). Segna il suo primo gol ufficiale il 2 maggio 1985 contro la Svizzera (4-0), in una sfida valida per il sesto raggruppamento delle qualificazioni UEFA al Mondiale 1986, firmando una doppietta. Segna altri tre gol, permettendo ai sovietici di superare Danimarca (1-0) e Irlanda (2-0), raggiungendo il secondo posto nel girone alla spalle dei danesi e qualificandosi alla fase finale del Mondiale. Nel Mondiale messicano, Protasov gioca solo una mezz'ora contro il Canada (2-0) nella fase a gironi, sostituendo il Pallone d'oro 1975 Blochin. L'URSS raggiunge gli ottavi, dove non basta una tripletta di Belanov a evitare la sconfitta contro il Belgio (3-4).

All'Europeo 1988 Protasov si rende protagonista segnando all'Irlanda (1-1) nella sfida per il gruppo B che l'URSS vince davanti a Paesi Bassi, Irlanda e Inghilterra; in semifinale i sovietici affrontano la seconda classificata del girone A, l'Italia (2-0), che è sconfitta nella ripresa da due reti in rapida successione tra il 60' e il 62' ad opera di Litovchenko prima e di Protasov poi, che finalizza un'azione di contropiede superando l'estremo difensore azzurro Walter Zenga con un mezzo pallonetto.[16] In finale, contro l'Olanda di Ronald Koeman e del trio Frank Rijkaard, Ruud Gullit, Marco van Basten - che diverrà famoso nel Milan dopo il Mondiale -, già battuta 1-0 nella fase a gironi, i sovietici giocano una partita sottotono, perdendo l'incontro 2-0 (reti di Gullit e van Basten) con Protasov che viene perfettamente annullato dal difensore centrale Rijkaard ed è sostituito nella ripresa dall'esterno Viktor Pasul'ko;[54] l'Olanda, guidata da Rinus Michels, vince l'Europeo. Protasov, nonostante due sole reti, diviene vice-capocannoniere del torneo assieme a Rudi Völler e alle spalle di van Basten, che va in gol in cinque occasioni.

Il 9 giugno 1990, durante l'incontro Romania-URSS (2-0), valido per la fase a gironi del gruppo B dei Mondiali di Italia '90, Protasov rimedia una lussazione alla mano sinistra a causa di una caduta, dovendo saltare la sfida seguente contro l'Argentina di Maradona.[18][55] Recupera per la partita contro il Camerun e nonostante il 4-0 inflitto dai sovietici (Protasov segna il vantaggio iniziale), l'Unione Sovietica termina il girone all'ultimo posto ed è eliminata dal Mondiale. Il 13 novembre 1991 Protasov gioca l'ultimo incontro con la Nazionale sovietica, realizzando una rete nel 0-3 inflitto a Cipro in un incontro valido per le qualificazioni agli Europei 1992.

Totalizza 29 gol in 68 incontri con la Nazionale sovietica tra il 1984 e il 1991, collezionando spesso prestazioni positive[3][56][57][58][59] e giocando anche una partita con la maglia dell'Ucraina, il 7 settembre 1994, contro la Lituania (0-2).

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Da allenatore ha allenato l'Olympiakos, con cui nella massima serie ha vinto il campionato 2002-2003, e lo Steaua Bucarest e dal 2006 è presidente del Dnipro Dnipropetrovs'k.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1982 Bandiera dell'Unione Sovietica Dnepr VL 4 1 CUS - - - - - - - - 4 1
1983 VL 21 7 CUS 3 0 - - - - - - 24 7
1984 VL 34 17 CUS+CUS 2+2 2+1 CC 6 0 - - - 44 20
1985 VL 33 35 CUS 1 1 CU 6 5 - - - 40 41
1986 VL 23 17 CUS 1 0 CU 2 0 CFS ? ? 26 17
1987 VL 30 18 CUS 4 3 - - - - - - 34 21
Totale Dnepr 145 95 13 7 14 5 ? ? 182+ 107+
1988 Bandiera dell'Unione Sovietica Dinamo Kiev VL 29 11 CUS 0 0 CC 0 0 - - - 29 11
1989 VL 26 7 CUS 6 2 - - - - - - 32 9
1990 VL 16 12 CUS 7 2 CU 3 1 - - - 26 15
Totale Dinamo Kiev 71 30 13 4 3 1 - - 87 35
1990-1991 Bandiera della Grecia Olympiakos AE 30 11[60] CG 2 1 CdC 0 0 - - - 32+ 12+
1991-1992 AE 22 15[61] CG 6+ 1+ - - - - - - 28+ 16+
1992-1993 AE 24 13 CG 1+ 0+ CdC 4 1 SG 1 0 30+ 14+
lug. 1993-gen. 1994 AE 9 8 CG - - CU 1 0 - - - 10 8
Totale Olympiakos 85 47 9+ 2+ 5 1 1 0 100+ 50+
gen.-dic. 1994 Bandiera del Giappone Gamba Osaka JL 27 11 CdI+CJL ?+? ?+? - - - - - - 27+ 11+
1995 JL 28 13 CdI ? ? - - - - - - 28+ 13+
Totale Gamba Osaka 56 24 ? ? - - - - 56+ 24+
1996-1997 Bandiera della Grecia Veria AE 30 4 CG ? ? - - - - - - 30+ 4+
1997-1998 AE 32 7 CG ? ? - - - - - - 32 7
Totale Veria 62 11 ? ? - - - - 62 11
1998-1999 Bandiera della Grecia Proodeftiki AE 28 5 CG ? ? - - - - - - 28 5
1999-2000 Bandiera della Grecia Panelefsiniakos BE 2 0 - - - - - - - - - 2 0
Totale carriera 449 212 35+ 13+ 22 9 1+ 0+ 507+ 232+

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Unione Sovietica
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-3-1984 Hannover Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 63’ 63’
15-5-1984 Kouvola Finlandia Bandiera della Finlandia 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Ingresso al 50’ 50’
2-6-1984 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Ingresso al 87’ 87’
19-8-1984 San Pietroburgo Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole - Ingresso al 79’ 79’
10-10-1984 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
21-1-1985 Kochi Cina Bandiera della Cina 2 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
28-1-1985 Kochi Iran Bandiera dell'Iran 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Uscita al 80’ 80’
2-2-1985 Kochi Marocco Bandiera del Marocco 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
27-3-1985 Tbilisi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole 1
17-4-1985 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 2 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
2-5-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 4 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Mondiali 1986 2
5-6-1985 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 4 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 1
7-8-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Romania Romania Amichevole 1 Uscita al 80’ 80’
28-8-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Amichevole - Uscita al 87’ 87’
25-9-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Qual. Mondiali 1986 1
16-10-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Qual. Mondiali 1986 1
30-10-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Mondiali 1986 - Uscita al 85’ 85’
23-4-1986 Timisoara Romania Bandiera della Romania 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
7-5-1986 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 0 Bandiera della Finlandia Finlandia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
9-6-1986 Irapuato Canada Bandiera del Canada 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1986 - 1º turno - Uscita al 56’ 56’
18-2-1987 Swansea Galles Bandiera del Galles 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 75’ 75’
18-4-1987 Tbilisi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 3 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
29-4-1987 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Euro 1988 - Ingresso al 86’ 86’
3-6-1987 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 - Ingresso al 78’ 78’
29-8-1987 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
9-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 1 Bandiera della Francia Francia Qual. Euro 1988 -
23-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole 1
10-10-1987 Berlino Est Germania Est Bandiera della Germania Est 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 -
28-10-1987 Sinferopoli Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Islanda Islanda Amichevole 1
20-2-1988 Bari Italia Bandiera dell'Italia 4 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 46’ 46’
23-3-1988 Amarousio Grecia Bandiera della Grecia 0 – 4 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 3
31-3-1988 Berlino Ovest Argentina Bandiera dell'Argentina 2 – 4 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 2
2-4-1988 Berlino Ovest Svezia Bandiera della Svezia 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
27-4-1988 Trnava Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1
1-6-1988 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole 1
12-6-1988 Colonia Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1988 - 1º turno -
15-6-1988 Hannover Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno 1
18-6-1988 Francoforte sul Meno Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno - Ammonizione al 42’ 42’
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - Semifinale 1
25-6-1988 Monaco di Baviera Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - Finale - Uscita al 71’ 71’
17-8-1988 Turku Finlandia Bandiera della Finlandia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 55’ 55’
31-8-1988 Reykjavík Islanda Bandiera dell'Islanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
21-9-1988 Düsseldorf Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
19-10-1988 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 82’ 82’
21-11-1988 Damasco Siria Bandiera della Siria 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 70’ 70’
23-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 61’ 61’
27-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1
21-2-1989 Sofia Bulgaria Bandiera della Bulgaria 1 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
22-3-1989 Eindhoven Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
26-4-1989 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Mondiali 1990 1
10-5-1989 Istanbul Turchia Bandiera della Turchia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 88’ 88’
31-5-1989 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 1 Bandiera dell'Islanda Islanda Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 83’ 83’
6-9-1989 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
8-10-1989 Karl-Marx-Stadt Germania Est Bandiera della Germania Est 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
15-11-1989 Sinferopoli Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Qual. Mondiali 1990 2
20-2-1990 Los Angeles Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 dts
(4 – 2 dtr)
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
22-2-1990 Los Angeles Costa Rica Bandiera della Costa Rica 1 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
24-2-1990 Palo Alto Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Ingresso al 46’ 46’
28-3-1990 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole 1 Uscita al 61’ 61’
16-5-1990 Ramat Gan Israele Bandiera d'Israele 3 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
9-6-1990 Bari Romania Bandiera della Romania 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno -
13-6-1990 Napoli Argentina Bandiera dell'Argentina 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno - Uscita al 74’ 74’
18-6-1990 Bari Camerun Bandiera del Camerun 0 – 4 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno 1 Ammonizione al 75’ 75’
29-8-1990 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 2 Bandiera della Romania Romania Amichevole - Uscita al 46’ 46’
12-9-1990 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Euro 1992 -
3-11-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - Ingresso al 69’ 69’
12-10-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - Uscita al 69’ 69’
13-11-1991 Larnaca Cipro Bandiera di Cipro 0 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 1 Uscita al 70’ 70’
Totale Presenze 68 Reti (2º posto) 29

Ucraina[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Ucraina
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
7-9-1994 Kiev Ucraina Bandiera dell'Ucraina 0 – 2 Bandiera della Lituania Lituania Qual. Euro 1996 -
Totale Presenze 1 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Dnepr: 1983
Dinamo Kiev: 1990
Dnepr: 1986
Dinamo Kiev: 1990
Olympiakos: 1991-1992
Olympiakos: 1992

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1985 (35 gol), 1987 (18 gol), 1990 (12 gol, pari merito con Valerij Šmarov)
1987

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Olympiakos: 2002-2003

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Licia Granello, 'Cara Italia mi piaci fra due anni sarò qui', in La Repubblica, 4 febbraio 1989. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  2. ^ Raffaella Griggi, La Samp mette l'abito da festa, in La Repubblica, 3 novembre 2005. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  3. ^ a b c Torneo di Berlino l'URSS dà spettacolo, in La Repubblica, 1º aprile 1988. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  4. ^ Gianni Brera, Oggi serve l'Italia più bella, in La Repubblica, 22 giugno 1988. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  5. ^ Giancarlo Padovan, Italia e Sacchi: missione rompighiaccio, in Il Corriere della Sera, 29 marzo 1995. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  6. ^ Sacha vuol dire stress, in La Repubblica, 31 gennaio 1989. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  7. ^ L'URSS di Zavarov brilla per un tempo, in La Repubblica, 20 ottobre 1988. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  8. ^ a b c d e La zona russa: attaccano tutti, in La Repubblica, 19 giugno 1988. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  9. ^ a b c d 'Non sono un servo', in La Repubblica, 24 agosto 1990. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  10. ^ a b Gianni Mura, lasciate Koeman in Olanda, in La Repubblica, 28 giugno 1988. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  11. ^ L'Olanda entra nel club Europa, in La Repubblica. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  12. ^ a b c d e f g Stefano Petrucci, La Roma e i sogni russi di Viola, in La Repubblica, 16 novembre 1997. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  13. ^ Gianni Mura, Modello Dunga per continuare, in La Repubblica, 6 dicembre 1989. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  14. ^ Gianni Mura, 'Caro Gullit, dov'eri domenica?', in La Repubblica, 14 giugno 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  15. ^ a b Tullio Parisi, Cercasi campione disperatamente, in La Repubblica, 18 luglio 1989. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  16. ^ a b c Juve, torna Trezeguet nervi e voglia di gol, in La Repubblica, 30 settembre 2003. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  17. ^ Luca Valdiserri, Oleg Protasov, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  18. ^ a b L'URSS è logora ma ha un'anima, in La Repubblica, 13 giugno 1990. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  19. ^ a b c Fabio Licari, La Svizzera di Belanov, in La Gazzetta dello Sport, 23 gennaio 2004. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  20. ^ Marco E. Ansaldo, Cercando il vero Zavarov, in La Repubblica, 1º marzo 1989. URL consultato il 25 novembre 2014.
  21. ^ Gianni Brera, Oggi serve l'Italia più bella, in La Repubblica, 22 giugno 1988. URL consultato il 27 novembre 2014.
  22. ^ a b c Fabrizio Bocca, È una partita a scacchi, in La Repubblica, 21 giugno 1988. URL consultato il 27 novembre 2014.
  23. ^ a b Che Sacha si riposi, in La Repubblica, 4 febbraio 1989. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  24. ^ Fabrizio Bocca, È l'amichevole del grande gelo, in La Repubblica, 20 febbraio 1988. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  25. ^ Gianni Brera, Mancini e Vialli fate i bravi, in La Repubblica, 20 febbraio 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  26. ^ Nella hit Europa l'Italia è regina, in La Repubblica, 5 aprile 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  27. ^ In attacco siamo superiori Il problema sarà il fisico, in La Repubblica, 25 giugno 1998. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  28. ^ Luca Argenteri, All'assalto del Palazzo d'estate, in La Repubblica, 4 giugno 1986. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  29. ^ Vicini ripensa a un 4-1, in La Repubblica, 19 giugno 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  30. ^ Corrado Sannucci, 'Giovani e vecchi insieme a fondo', in La Repubblica, 10 giugno 1990. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  31. ^ Alberto Costa, "Attenti azzurri, vi abbiamo già fatto troppi favori", in Corriere della Sera, 11 novembre 1995. URL consultato il 23 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
  32. ^ Gianni Mura, 'Il mio Milan arriverà', in La Repubblica, 9 agosto 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  33. ^ Licia Granello, In fila per un sovietico la Juve vuole Protassov, in La Repubblica, 2 luglio 1988. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  34. ^ (EN) Soviet Union 1982, RSSSF.com.
  35. ^ (EN) Soviet Union 1983, RSSSF.com.
  36. ^ (EN) Soviet Union 1984, RSSSF.com.
  37. ^ a b (EN) Soviet Union 1985, RSSSF.com.
  38. ^ (EN) Trabzonspor 1-0 Dnepr, UEFA.com.
  39. ^ (EN) Wismut Aue 1-3 Dnepr, UEFA.com.
  40. ^ (EN) Dnepr 2-0 Wismut Aue, UEFA.com.
  41. ^ (EN) PSV 2-2 Dnepr, UEFA.com.
  42. ^ (EN) Soviet Union 1986, RSSSF.com.
  43. ^ (EN) Soviet Union 1987, RSSSF.com.
  44. ^ (EN) Soviet Union 1988, RSSSF.com.
  45. ^ (EN) Soviet Union 1989, RSSSF.com.
  46. ^ (EN) Soviet Union 1990, RSSSF.com.
  47. ^ Federico Pistone, Inter, avversari comodi il guaio sono le trasferte, in Il Corriere della Sera, 30 agosto 2014. URL consultato il 23 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  48. ^ (ES) Jordi Archs, 1986: Igor Belanov, el ganador más inesperado, in El Mundo Deportivo, 25 novembre 2012. URL consultato il 27 novembre 2014.
  49. ^ 'L'URSS chiude le frontiere: dimenticate Michailicenko', in La Repubblica, 29 aprile 1989. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  50. ^ Gianni Cerasuolo, Una Samp dimensione sorriso in casa Olympiakos, in La Repubblica, 24 ottobre 1990. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  51. ^ Fulvio Bianchi, Importati e bocciati, in La Repubblica, 13 marzo 1991. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  52. ^ (EN) Olympiakos 4-3 Tenerife, UEFA.com.
  53. ^ (EN) Greece 1997/98, RSSSF.com.
  54. ^ Gianni Brera, Irresistibile Olanda, in La Repubblica, 26 giugno 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  55. ^ L'URSS perde anche Protassov?, in La Repubblica, 12 giugno 1990. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  56. ^ L'Eire stupisce ancora, in La Repubblica, 16 giugno 1988. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  57. ^ Gianni Mura, Addio Colonnello, l'URSS non c'è più, in La Repubblica, 10 giugno 1990. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  58. ^ Alla Svezia il Torneo di Berlino, in La Repubblica, 3 aprile 1988. URL consultato il 22 gennaio 2015.
  59. ^ Zenga para, Crippa si vede, in La Repubblica, 13 ottobre 1991. URL consultato il 23 gennaio 2015.
  60. ^ Secondo altre fonti le reti sarebbero 13.
  61. ^ Secondo altre fonti le reti sarebbero 14.

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