Nyanzapithecus

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Nyanzapithecus
Cranio di Nyanzapithecus alesi
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Parvordine Catarrhini
Superfamiglia Hominoidea
Famiglia Proconsulidae
Genere Nyanzapithecus

Il nyanzapiteco (gen. Nyanzapithecus) è un primate estinto, appartenente agli ominoidi. Visse nel Miocene inferiore-medio (circa 18 - 13 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Kenya.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Noto principalmente per resti cranici, questa scimmia antropomorfa doveva essere di medie dimensioni e probabilmente pesava circa 10 chilogrammi. Il cranio, imperfettamente conosciuto, doveva essere simile a quello di altre scimmie antropomorfe mioceniche, come Proconsul ed Ekembo, dotato di un muso piatto. Le particolarità di Nyanzapithecus risiedevano nella dentatura: i premolari superiori erano lunghi e dotati di cuspidi alte e appuntite. I molari superiori erano lunghi e quelli inferiori erano dotati di profondi solchi. Queste caratteristiche sono piuttosto simili a quelle dell'enigmatico Oreopithecus della Toscana; tuttavia, le poche ossa degli arti di Nyanzapithecus finora rinvenute indicherebbero che questo animale possedeva arti anteriori simili per lunghezza e morfologia a Proconsul ed Ekembo.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Nyanzapithecus venne descritto per la prima volta nel 1986, sulla base di resti fossili ritrovati nell'isola di Maboko, in Kenya. La specie tipo è N. pickfordi. Altre specie, sempre provenienti dal Kenya, sono la più antica N. vancouveringorum, la più recente N. harrisoni (proveniente da Nachola, Kenya) e la specie N. alesi (ritrovamento fossile presso il lago Turkana, Kenya), risalente a circa 13 milioni di anni fa. Nyanzapithecus è stato a lungo considerato uno stretto parente (o forse un antenato) di Oreopithecus, sulla base di somiglianze nella dentatura. Analisi delle ossa degli arti hanno però rivelato che i due generi non erano strettamente imparentati. Nyanzapithecus sembrerebbe essere invece imparentato con Rangwapithecus e Turkanapithecus, nella sottofamiglia Nyanzapithecinae, all'interno dei proconsulidi.

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Nyanzapithecus era probabilmente un quadrupede arboricolo, che si cibava principalmente di foglie (Fleagle, 1988).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrews, P. J. (1974). New species of Dryopithecus from Kenya. Nature, 249, 188–190.
  • Andrews, P. J. (1978). A revision of the Miocene Hominoidea of East Africa. Bulletin of the British Museum (Natural History), Geology Series, 30, 85–225.
  • Harrison, T. (1986). New fossil anthropoids from the middle Miocene of East Africa and their bearing on the origin of the Oreopithecidae. American Journal of Physical Anthropology, 71, 265–284.
  • Fleagle, J.G. 1988. Primate Adaptation and Evolution. Academic Press: New York.
  • Gebo, D. L., Beard, K. C., Teaford, M. F., Walker, A. C., Larson, S. G., Jungers, W. L., & Fleagle, J. G. (1988). A hominoid proximal humerus from the Early Miocene of Rusinga Island, Kenya. Journal of Human Evolution, 17, 393–401.
  • Kunimatsu, Y. (1992a). A revision of the hypodigm of Nyanzapithecus vancouveringi. African Studies Monographs, 14, 231–235.
  • Kunimatsu, Y. (1992b). New finds of small anthropoid primate from Nachola, northern Kenya. African Studies Monographs, 14, 237–249.
  • Kunimatsu, Y. (1997). New species of Nyanzapithecus from Nachola, northern Kenya. Anthropological Science, 105, 117–141.
  • I. S. Zalmout, W. J. Sanders, L. M. MacLatchy, G. F. Gunnell, Y. A. Al-Mufarreh, M. A. Ali, A.-A. H. Nasser, A. M. Al-Masari, S. A. Al-Sobhi, A. O. Nadhra, A. H. Matari, J. A. Wilson, and P. D. Gingerich. 2010. New Oligocene primate from Saudi Arabia and the divergence of apes and Old World monkeys. Nature 466:360-364
  • I. Nengo, P. Tafforeau C. Gilbert, J.G. Fleagle, E. R. Miller, C. Feibel, D. L. Fox, J. Feinberg K. D. Pugh, C. Berruyer S. Mana, Z. Engle & F. Spoor, 2017, New infant cranium from the African Miocene sheds light on ape evolution Nature 548, 169–174.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]