Nulla
Nulla è un termine comunemente usato per indicare la mancanza o l'assenza completa di qualcosa. Colloquialmente la parola si usa spesso per indicare la mancanza di qualcosa di rilevante o di significativo, o per descrivere una cosa, un evento o un oggetto particolarmente insignificante. Nel parlare comune si usa come equivalente nel significato il termine niente che nell'incerta etimologia dimostra un senso diverso che cerca una maggiore precisione di linguaggio. Niente infatti viene fatto derivare dal latino ne inde o nec entem o nec gentem.
Linguaggio e logica[modifica | modifica wikitesto]
A livello grammaticale la parola "nulla" è un sostantivo, cosa che indica che si riferisce a qualcosa: ciò può condurre a confusione e proprio quest'ambiguità pone le basi per una serie di innumerevoli barzellette. I suoi usi fondamentali possono spesso essere riformulati per evitare questa doppiezza: "Non c'è nulla nel seminterrato" può essere riscritto come "Non c'è nessuna cosa nel seminterrato". "Non manca nulla" può essere riproposto come "ogni cosa è presente". Al contrario molte conclusioni partono dal trattare "nulla" come un sostantivo.
La logica moderna ha reso possibile distinguere questi punti coerentemente come essi venivano intesi e molti filosofi sostengono che la parola "nulla" non funga da sostantivo: non esiste nessun oggetto a cui si riferisca. Nonostante questo ci sono anche altri punti di vista diversi: quello, ad esempio, per cui la nostra comprensione del mondo si basa essenzialmente sul notare le assenze e le mancanze (allo stesso modo con cui si notano le presenze), e che "nulla" e i termini correlati servono ad indicare queste.
Filosofia[modifica | modifica wikitesto]
Il concetto di 'nulla' è stato oggetto di studio di filosofi e di teologi per tutto il corso della storia. Esso ha principalmente due accezioni: una ontologica e una logica. La prima assume il significato di non-essere ed è stata posta da Parmenide; la seconda da Platone, che nel Sofista (241 b - 242 d) poneva il nulla come "non-essere dell'essere di qualcuno", quindi come alterità del ciò che è. Concludendo l'assunto con: "Le cose sono e insieme non sono nella loro partecipazione all'essere. L'atteggiamento di Platone nei confronti di Parmenide è diventato poi il mito di un suo "parricidio", per quanto Platone stesso faccia dire allo Straniero-Socrate esattamente il contrario: "Ti prego di non pensare che io sia diventato una specie di parricida." (241 d)
Molti hanno sostenuto che un'attenta considerazione dell'idea di nulla può condurre facilmente all'errore logico noto come reificazione (ovvero al considerare reale ciò che è astratto). Tuttavia molti esistenzialisti e scrittori e filosofi postmoderni ribattono che Nulla è in realtà l'assenza o la mancanza di qualcosa, piuttosto che di tutto.
Nella Scolastica si distingueva fra un nihil negativum (nulla in senso di negazione) o nulla assoluto, e un nihil privativum (nulla in senso di privazione) o nulla relativo. Il primo indicava la totale mancanza di essere, mentre il secondo indicava la privazione di qualche perfezione dell'essere. Il nulla assoluto non è, mentre il nulla relativo può esistere. La distinzione fu ripresa da Kant e Schopenhauer.
Nella filosofia occidentale il concetto di nulla è stato utilizzato non solo in contrapposizione a quello di essere, ma anche in senso teologico in due accezioni opposte: come il "non-divino" (per es. in Cartesio e Kant) e come "essenza profonda del divino" (per es. in Scoto Eriugena, in Eckhart e in Jakob Böhme).
Come "non-divino" e quindi "non-spirituale", il nulla è stato spesso identificato con la materia, ad esempio in Plotino e Sant'Agostino.
In Hegel, partendo dall'assunto che "dal nulla non può venire niente", il nulla diventa pura negazione logica ma con valenza ontologica, poiché il positivo e il negativo hanno come comune base astratta proprio il nulla (Scienza della Logica, I, I, 1).
In Schopenhauer poiché la realtà, l'Essere, è dato dall'oggettivazione della Volontà, il nulla è il risultato della negazione della Volontà stessa. Di esso niente si può dire (in quanto i nostri sistemi percettivi e concettuali nascono dalla Volontà e servono i suoi scopi) e nonostante ciò sarebbe umanamente attingibile (come avviene nelle esperienze estatiche dei mistici).
La comprensione di 'nulla' varia enormemente a seconda delle culture, specialmente tra le culture e le tradizioni filosofiche occidentali e orientali. Ad esempio, Shunyata (vacuità) a differenza del "non-essere" viene considerato uno stato della mente in alcune forme di Buddhismo (vedi Nirvāna, mu e Bodhi). Raggiungere il 'nulla' come stato mentale in questa tradizione permette al soggetto di essere totalmente concentrato su un pensiero o su un'attività ad un livello così intenso che non sarebbe stato in grado di raggiungere se fosse stato coscientemente "attivo" nel pensare. L'esempio classico di ciò è un arciere che tende un arco cercando di annullare la sua mente in modo tale da focalizzarsi meglio sul tiro.
Scienza[modifica | modifica wikitesto]
Nella matematica, nulla non ha un significato tecnico. Può essere detto che un insieme contiene "nulla" se e solo se esso è un insieme vuoto, in questo caso la sua cardinalità (o dimensione) è zero. In altre parole, il termine "nulla" è un termine informale per indicare un insieme vuoto.
In statistica l'ipotesi nulla (utilizzata nei test parametrici) è un'affermazione inerente alla distribuzione di probabilità di una o più variabili casuali. La verifica del livello di significatività dell'ipotesi nulla è ampiamente utilizzata in vari ambiti ed in particolar modo in psicologia.
Nella fisica la parola nulla non viene impiegata in alcun senso tecnico. Una regione dello spazio viene chiamata un vuoto se non contiene alcuna materia (ma può contenere campi fisici). In effetti è praticamente impossibile costruire una regione di spazio che contenga nessuna materia o campo, dal momento che la gravità non può essere bloccata e tutti gli oggetti non allo zero assoluto si irradiano elettromagneticamente. Tuttavia, anche supponendo che una tale regione esistesse, essa non sarebbe più "nulla", poiché ha delle proprietà e un'esistenza misurabile come parte del vuoto quanto-meccanico.
«Perché c’è qualcosa piuttosto che nulla? (...) Quello che abbiamo imparato è che questo tipo di “nulla” è instabile. Dunque lo spazio vuoto è instabile.»
Nella programmazione "Nothing" (VB.NET) , "null" (Java, C# e altri) o "nil" (Pascal, Swift e altri) possono essere "keyword" usate per rappresentare una variabile non assegnata o un puntatore che non punta a nessun indirizzo di memoria particolare o un riferimento che non si riferisce a nessun oggetto esistente. Allo stesso modo "Null" viene usato in SQL come rappresentazione simbolica dell'assenza di informazioni. Questo utilizzo metadatato di "null" è differente dal carattere (non stampabile) null usato in ASCII e unicode, che ha un valore numerico di zero — nonostante sia differente dal carattere ASCII che indica lo zero ("0"). Il carattere ASCII vuoto (" ") non è la stessa cosa di una stringa vuota (""), che a sua volta è talvolta confusa con il puntatore null in linguaggi come C. La maggior parte delle forme di assembly hanno un'istruzione di non-operazione (NOP) (spesso con un valore numerico di zero) — ovvero un comando per fare nulla, che può risultare utile per cancellare aree di problemi di codice.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- John David Barrow, Da zero a infinito - La grande storia del nulla
- Karl Barth, Church Dogmatics III/3, pp. 389–368,
- (DE) Henning Genz, Die Entdeckung des Nichts, (La scoperta del nulla), Rowohlt, 1999, ISBN 3-499-60729-8
- Sergio Givone, "Storia del nulla", Laterza, 1995
- Robert Kaplan, The Nothing That Is
- K. C. Kole, The Hole in the Universe
- Lawrence Krauss, L'Universo dal Nulla, 2013, Macro Edizioni (A Universe from Nothing, 2012, Simon & Schuster) ISBN 978-88-6229-586-4
- Jean-Paul Sartre, L'essere e il nulla
- Giovanni Reale, Parmenide. Poema sulla natura, Milano, Rusconi, 1991.
- Fredrick Schermer, In Search of a Cyclops
- Charles Seife, Zero
- Emanuele Severino, La struttura originaria (cfr. in particolare cap. IV), Adelphi, Milano 1981.
- Emanuele Severino, Il nulla e la poesia. Alla fine dell'età della tecnica: Leopardi, Bur, Milano, 1990.
- Marco Simionato, Nulla e negazione. L'aporia del nulla dopo Emanuele Severino, prefazione di Emanuele Severino, Pisa University Press 2011.
- Marco Simionato, The Vindication of Nothingness, prefazione di Graham Priest, Editiones Scholasticae, Neunkirchen-Seelscheid, Germania 2017.
- Roy Sorensen, Nothing. A Philosophical History, Oxford University Press 2022.
- Roy Sorensesn, "Nothingness", The Stanford Encyclopedia of Philosophy (Spring 2023 Edition), Edward N. Zalta & Uri Nodelman (eds.), URL = <https://plato.stanford.edu/archives/spr2023/entries/nothingness/>.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Esistenzialismo
- Divenire
- Insieme vuoto
- Nichilismo
- Negazione (linguistica)
- NOP (informatica)
- Null
- Teologia negativa
- Vacuità
- Vuoto (fisica)
- Zero
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Roy Sorensen, Nothingness, in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI), Università di Stanford.
- The Nothing That Is, Robert Kaplan
- Il Nulla
- In Search of a Cyclops, Fredrick Schermer
- Zero, Charles Seife
- The Hole in the Universe K. C. Kole
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