Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale

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Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
Descrizione generale
Attiva3 maggio 1969
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ServizioMinistero della cultura
TipoPolizia culturale
Ruolo
  • Indagine e repressione dei reati riguardanti il patrimonio culturale
  • Attività di controllo
SedeRoma, Piazza Sant'Ignazio 152
SoprannomeTPC
Sito internetSito istituzionale
Parte di
Divisione unità specializzate carabinieri
Comandanti
Comandante attualeGenerale di divisione Francesco Gargaro
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Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) è un reparto speciale dell'Arma dei Carabinieri che svolge attività di prevenzione e repressione a tutela del patrimonio culturale italiano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne fondato il 3 maggio 1969 con la denominazione «Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione - Nucleo Tutela Patrimonio Artistico» allo scopo di tutelare il patrimonio culturale ed artistico dell'Italia. Nel 1971 diveniva comando di Corpo. Nel 1992 assunse la denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico e infine, nel 2001, l'attuale denominazione.

Dipende organicamente dalla Divisione Unità Specializzate, con sede in Roma, e funzionalmente dal Ministero della cultura (MiC).

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La sede del Comando in Piazza Sant'Ignazio a Roma

Il Comando, nella forma attuale, ai cui vertici vi è un generale di brigata, si compone di una struttura centrale e di una struttura periferica. Ha sede a Roma, in piazza Sant'Ignazio, 152. Il comandante attuale è il Generale di brigata Vincenzo Molinese.

Struttura centrale[modifica | modifica wikitesto]

La struttura centrale si articola in:

  • ufficio di comando
  • nucleo TPC di Roma
  • reparto operativo

Struttura periferica[modifica | modifica wikitesto]

La struttura periferica si compone di sedici nuclei e di una sezione distaccata, ed è coordinata dal comandante del Gruppo Tutela Patrimonio Culturale, il tenente colonnello Valerio Marra.

I nuclei sono i seguenti, con indicati i territori di competenza:

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Il Comando è specializzato nelle indagini e nelle operazioni[1] relative al patrimonio culturale italiano, avvalendosi di specifiche professionalità e di tecnologie d'avanguardia.

Nel gennaio 2015 con l'Operazione Teseo viene realizzato quello che è stato definito il più grande recupero di reperti ed opere d'arte della storia, recuperando 5.361 reperti risalenti ad un periodo che va dal 1.000 a.C. al III secolo D.C., con un'indagine che per anni ha attraversato numerosi Paesi ed operatori.[2]

Il Comando viene inoltre attivato anche per operazioni internazionali relative al patrimonio culturale in pericolo, con particolare riferimento alle distruzioni ed agli altri illeciti operati dall'ISIS dal 2014 in poi.[3]

Nel luglio 2016, alla Galleria nazionale di arte antica presso Palazzo Barberini viene inaugurata la mostra "L'Arma per l'Arte e la Legalità” in cui vengono esposti alcuni dei tesori dell'arte recuperati in Italia e all'estero dal Comando TPC.[4]

Banca dati[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei fiori all'occhiello del reparto è senza dubbio la "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", gestita dal TPC per conto del MiC. Diversi servizi vengono offerti al cittadino sul sito carabinieri.it e sull'app iTPC. Tra questi, la possibilità di compilare l'Object-ID, una sorta di documento d'identità delle opere d'arte in proprio possesso, al fine di accelerare le pratiche in caso di furto delle stesse; la consultazione dei bollettini delle ricerche, la ricerca per immagini.

Conta circa 6 milioni di opere registrate ed è a disposizione di tutte le polizie del mondo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il Comando ha ricevuto specifiche onorificenze in materia di tutela della cultura e dell'arte, oltre a quelle conferite all'Arma dei Carabinieri nel suo insieme, sulla stessa materia.[5]

Medaglia d'oro ai benemeriti della Cultura e dell'Arte - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]