Nisa (paroliere)

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Nisa nel 1938

Nisa, pseudonimo di Nicola Salerno (Napoli, 11 marzo 1910Milano, 22 maggio 1969), è stato un paroliere e disegnatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi trasferito a Milano nella seconda metà degli anni trenta, iniziò la carriera come disegnatore, illustrando spartiti e libri per l'infanzia,[1] dopodiché, assunto lo pseudonimo di "Nisa", iniziò la carriera di paroliere con la quale avrebbe avuto successo per tre decenni, scrivendo, tra i primi brani, soprattutto in collaborazione con Gino Redi: La bambola rosa (1937), Tango del mare (1939), Oi Marì (1941), La strada del bosco (1943) e Notte e dì (1942).

Nel dopoguerra Nisa assecondò la sua inclinazione per un filone più divertito e il primo brano di successo a provarlo fu Eulalia Torricelli (1946). La canzone narrava in tono scherzoso l'amore sfortunato di una ricca ragazza di Forlì per un tale Giosuè. Nisa trovò anche il modo di citare sé stesso e gli altri autori al termine della canzone, nominandoli come eredi della bella Eulalia: «Un castello lo dà a Nisa, un castello lo dà a Redi, un castello, ma il più bello, al maestro Olivieri lo dà».

Nisa con Märta Torén e Gino Redi.

Nisa fu anche autore di classici degli anni cinquanta come Acque amare (1953), Accarezzame (1954), Tre rundinelle (1954), seconda classificata al Festival di Napoli 1954, e Guaglione, canzone vincitrice del Festival di Napoli del 1956.

Nel 1955 il direttore delle Edizioni musicali Radio Record Ricordi, Mariano Rapetti (il padre di Mogol), propose a Nisa e Renato Carosone una collaborazione in vista di un concorso radiofonico. Nisa si presentò a Carosone con tre testi da musicare, uno dei quali si intitolava Tu vuò fa' l'americano. Il pezzo ispirò subito Carosone, che si mise a comporre un boogie-woogie al pianoforte. In appena un quarto d'ora nacque una delle canzoni più famose di Carosone, che divenne poi un successo planetario.

Fu l'inizio di una felice e prolifica collaborazione.[2] La loro intesa era perfetta: bastava un piccolo spunto di Carosone, e sulle sue battute Nisa ricamava una storiella divertente e arguta. Tra i brani più famosi: O suspiro, Torero, Caravan petrol, Pigliate 'na pastiglia e O sarracino.

Nel decennio successivo, Nisa ebbe dei grandi trionfi con le partecipazioni a Sanremo di È vero (1960), Non ho l'età (1964; vincitrice del festival e dell'Eurovision Song Contest di Copenaghen) e La musica è finita (1967). Nel 1960 partecipa allo Zecchino d'Oro con il brano Pupazzetti (su musica di Arturo Casadei).

Nisa morì prematuramente il 22 maggio 1969, a 59 anni, nel pieno della sua carriera.[3]

Il figlio Alberto Salerno è a sua volta un noto paroliere e produttore musicale.[4]

Canzoni scritte da Nisa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nicola Salerno: disegnare le parole, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  2. ^ Il jazz a Napoli: dal dopoguerra agli anni Sessanta, su books.google.it. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  3. ^ Mara Maionchi e Alberto Salerno, Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio, Baldini & Castoldi, 2 maggio 2016, ISBN 9788868657901. URL consultato il 4 giugno 2017.
  4. ^ Alberto Salerno: chi è realmente il marito di Mara Maionchi, su donnaglamour.it. URL consultato l'11 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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