Nilssonia formosa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tartaruga dal guscio molle pavonina del Myanmar
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Testudines
Famiglia Trionychidae
Genere Nilssonia
Specie N. formosa
Nomenclatura binomiale
Nilssonia formosa
(Gray, 1869)
Sinonimi

Trionyx formosus
Gray, 1869

La tartaruga dal guscio molle pavonina del Myanmar (Nilssonia formosa Gray, 1869) è una tartaruga d'acqua dolce della famiglia dei Trionichidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il carapace rotondo (lungo fino a 65 cm) è di colore verde oliva o marrone oliva con reticolazioni nerastre e, negli esemplari giovani, quattro ocelli scuri dai margini chiari che scompaiono con l'età. Il piastrone è bianco. La testa, il collo e le zampe sono verde oliva con numerose macchie giallastre dai margini scuri; su ogni lato della testa vi è una macchia allungata, mentre altre chiazze chiare sono presenti sulle tempie, intorno agli angoli della bocca e sul mento. La parte ventrale di mento e collo è color crema.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale della tartaruga dal guscio molle pavonina del Myanmar, come indica il nome, sembra essere ristretto ai fiumi Irrawaddy, Sittang e Salween, in Myanmar. Smith considera questa specie piuttosto comune nel corso inferiore dell'Irrawaddy[2], mentre Annandale ritiene che il suo areale si spinga fino ai confini con la Cina[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Annandale descrisse una colonia di questi rettili mantenuta in una vasca nel Tempio di Maha Myat Muni, a Mandalay[3]. Le tartarughe addomesticate non hanno timore dell'uomo e si avvicinano se vengono offerti loro carne di pollo e riso. Malgrado Annandale avesse trovato nella vasca molti esemplari deformi, Peter Paul van Dijk non ne vide nemmeno uno quando visitò il tempio nel 1992.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Asian Turtle Trade Working Group 2000, Nilssonia formosa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Smith, M. A. 1931. The fauna of British India, including Ceylon and Burma. Reptilia and Amphibia, vol. 1, Loricata and Testudines. Taylor and Francis, London. 185 pp.
  3. ^ a b Annandale, N. 1912. The Indian mudturtles (Trionychidae). Rec. Indian Mus. (Calcutta) 7: 151-179.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • JCVI.org[collegamento interrotto].
  • Austin's turtle page.com, su austinsturtlepage.com.
  • Ahsan, F. & Saeed, A. (1992). Some aspects of the breeding biology of the Black Softshell Turtle, Aspideretes nigricans. Hamadryad 17: 28-31
  • Ahsan, M.F.; Haque, M.N. & Saeed, A. (1994). Notes on feeding habits and some morphological features of the Bostami Turtle, Aspideretes nigricans (ANDERSON). J. Bombay Nat. Hist. Soc. 91: 458-461
  • Ahsan, M.F.; Haque, M.N. & Fugler, C.M. (1991). Observations on Aspideretes nigricans, a semi-domesticated endemic turtle from eastern Bangladesh. Amphibia-Reptilia 12: 131-136
  • Alderton, D. 1988. Turtles and tortoises of the world. Facts on File, New York.
  • Anderson, J. 1875. Description of some new Asiatic mammals and Chelonia. Ann. Mag. nat. Hist. (4) 16: 282-285.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Rettili: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rettili