Nihonio

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Nihonio
   

113
Nh
 
               
               
                                   
                                   
                                                               
                                                               
   

copernicio ← nihonio → flerovio

Generalità
Nome, simbolo, numero atomiconihonio, Nh, 113
Seriemetalli del blocco p
Gruppo, periodo, blocco13, 7, p
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Termine spettroscopico2P1/2
Proprietà atomiche
Peso atomico284
Configurazione elettronicaprobabile [Rn]5f146d107s27p1
e per livello energetico2, 8, 18, 32, 32, 18, 3
Proprietà fisiche
Stato della materiapresumibilmente solido
Altre proprietà
Numero CAS54084-70-7

Il nihonio o nipponio (precedentemente noto col nome sistematico temporaneo ununtrio, o eka-tallio) è l'elemento chimico di numero atomico 113. È un elemento superpesante sintetico della tavola periodica. Il nome Nihonium (in inglese) e il simbolo Nh sono stati proposti dagli scopritori[1]. L'elemento è stato introdotto nella tavola periodica ufficiale dell'IUPAC il 30 dicembre 2015, insieme agli elementi con numero atomico 115, 117 e 118, andando così a completare il settimo periodo della tavola.[2]

Si sa molto poco del nihonio, poiché è stato prodotto solo in quantità molto piccole che decadono in pochi secondi. La vita anomala di alcuni nuclidi superpesanti, inclusi alcuni isotopi di nihonio, è spiegata dalla teoria dell '"isola di stabilità". Gli esperimenti supportano la teoria, in quanto l'emivita degli isotopi di nihonio confermati che passa dall'ordine dei millisecondi ai secondi man mano che vengono aggiunti neutroni e che ci si avvicina all'isola. È stato calcolato che il nihonio abbia proprietà simili ai suoi omologhi boro, alluminio, gallio, indio e tallio. Tutti tranne il boro sono metalli di post-transizione e ci si aspetta che anche il nihonio sia un metallo di post-transizione. Dovrebbe anche tuttavia vantare molte differenze importanti rispetto ad essi; per esempio, il nihonio dovrebbe essere più stabile nello stato di ossidazione +1 rispetto allo stato +3, come accade con il tallio, ma nello stato +1 il nihonio dovrebbe comportarsi più come l'argento e l'astato. Esperimenti preliminari nel 2017 hanno mostrato che il nihonio elementare non è molto volatile; la sua chimica rimane in gran parte inesplorata.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nome attribuito all'elemento è stato il nome sistematico temporaneo ununtrio.

I ricercatori del RIKEN avevano suggerito due nomi da dare all'elemento, qualora la IUPAC avesse attribuito loro la scoperta: japonium (giapponio) e rikenium (rikenio).[3]

Nel 2016 vengono approvati il nome nihonio e il simbolo Nh. Il nome nihonio deriva dalla parola giapponese "nihon", uno dei due modi per dire "Giappone". La scelta di questo nome è mirata ad identificare la nazione in cui è stata effettuata la scoperta, trattandosi questa della prima volta che un elemento viene scoperto nel continente asiatico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º febbraio 2004, la sintesi del moscovio e del nihonio sono state riportate nella Physical Review C da un gruppo composto da scienziati russi del Istituto unito per la ricerca nucleare[4] dell'Università di Dubna[5] e scienziati statunitensi del Lawrence Livermore National Laboratory. La loro scoperta è ancora in attesa di validazione.[6]

Il gruppo ha riportato di aver bombardato dell'americio (elemento 95) con del calcio (elemento 20), producendo quattro atomi di moscovio (elemento 115). Questi atomi, secondo quanto riportato, sono decaduti in nihonio (elemento 113) in una frazione di secondo. Il nihonio prodotto è esistito per 1,2 secondi, prima di decadere in elementi noti.

4820Ca + 24395Am →288.287Mc → 284.283Nh →

Il 23 luglio 2004 un gruppo di scienziati giapponesi del RIKEN ha ottenuto un singolo atomo di 278Nh mediante una reazione di fusione fredda (intesa come reazioni nucleari a bassa energia cinetica) tra il bismuto-209 e lo zinco-70. I risultati sono stati pubblicati il 28 settembre 2004.

7030Zn + 20983Bi → 279113Nh* → 278113Nh + 10n

Nel mese di settembre 2012 sono stati annunciati i risultati di un esperimento, descritto da Kosuke Morita e collaboratori, in cui sono stati fatti collidere ioni zinco accelerati fino al 10% della velocità della luce su un bersaglio di bismuto che ha creato uno ione molto pesante, poi decaduto in mendelevio (l'elemento 101) attraverso sei decadimenti alfa consecutivi. Dato che questo tipo di decadimento e gli isotopi intermedi sono noti, si può considerare assodata la creazione dell'elemento 113.

In data 30 dicembre 2015 IUPAC ha comunicato ufficialmente[7] la propria decisione di attribuire la scoperta al team giapponese di RIKEN[8], invitando il medesimo a proporre un nome ed un simbolo definitivi per l'elemento numero 113. Le analoghe istanze da parte degli scienziati russi e statunitensi non sono state accolte [9].

In data 28 novembre 2016 per l'elemento è stato approvato definitivamente il nome di Nihonio, da Nihon (terra del sol levante), il nome del Giappone in lingua originale. Simbolo chimico (Nh)[10][11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) IUPAC is naming the four new elements nihonium, moscovium, tennessine, and oganesson - IUPAC | International Union of Pure and Applied Chemistry, su IUPAC | International Union of Pure and Applied Chemistry, 8 giugno 2016. URL consultato il 9 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2016).
  2. ^ (EN) Discovery and Assignment of Elements with Atomic Numbers 113, 115, 117 and 118, su iupac.org, IUPAC, 30 dicembre 2015. URL consultato il 4 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2015).
  3. ^ (EN) RIKEN NEWS November 2004, su riken.go.jp. URL consultato il 7 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2011).
  4. ^ www.jinr.dubna.su, su jinr.dubna.su. URL consultato il 4 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).
  5. ^ www.uni-dubna.ru, su uni-dubna.ru.
  6. ^ (EN) Uut and Uup Add Their Atomic Mass To Periodic Table, su nytimes.com, New York Times.
  7. ^ (EN) IUPAC NEWS 30 December 2015, su iupac.org. URL consultato il 31 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2015).
  8. ^ (EN) RIKEN Press Release 31 December 2015, su riken.jp.
  9. ^ (EN) The Japan News 31 December 2015, su the-japan-news.com. URL consultato il 31 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2015).
  10. ^ Nominati 4 nuovi elementi chimici, uno è dedicato al Giappone, su Corriere della Sera. URL consultato il 9 giugno 2016.
  11. ^ (EN) IUPAC Announces the Names of the Elements 113, 115, 117, and 118, su iupac.org, 30 novembre 2016. URL consultato l'11 dicembre 2016.

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