Nicola Porcelli (militare)

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Nicola Porcelli
NascitaNapoli, 17 marzo 1911
MorteSfisifa, 27 dicembre 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1915-1918
GradoCapitano in s.p.e.
GuerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Tunisia
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Nicola Porcelli (Napoli, 17 marzo 1911Sfisifa, 27 dicembre 1942) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Napoli nel 1911, figlio di Oreste e Giovanna Forte.[1] Dopo aver frequentato il Collegio militare di Napoli si arruolò nel Regio Esercito entrando nella Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena nell'ottobre 1931.[1] Due anni dopo ottenne la nomina a sottotenente in servizio permanente effettivo, assegnato all'arma di fanteria. Frequentato il corso presso la Scuola di applicazione d'arma di Parma entrò in servizio con il grado di tenente presso il 19º Reggimento fanteria.[1] Il 20 agosto 1935 partì al seguito del reggimento per l'Africa Orientale per combattere nella guerra d'Etiopia, e poi prese parte alle prime operazioni di grande polizia coloniale.[1] Rientrò in Patria nell'ottobre 1936, decorato con la Croce di guerra al valor militare, divenendo insegnante presso la scuola allievi ufficiali di complemento di Avellino.[1] Promosso capitano nell'ottobre 1940, a seconda guerra mondiale già iniziata, fu trasferito al 92º Reggimento fanteria della 1ª Divisione fanteria "Superga" con cui, a partire dal novembre 1942 partecipò alle operazioni di occupazione della Tunisia.[1] Al comando della 2ª Compagnia del I Battaglione cadde in combattimento il 27 dicembre nella zona di Sfisifa, e per il coraggio dimostrato in questo frangente fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia, in un settore particolarmente difficile, durante un attacco nemico, condotto con forze superiori per numero e mezzi, si prodigava con ardire e sprezzo del pericolo, dove più violenta ferveva la lotta. Ferito al braccio destro da scheggia di granata, non desisteva dall’animare la difesa, rincuorando i suoi fanti ed indicando, anche con l’arto colpito, le direzioni più minacciate. Investito da rinnovato improvviso attacco nemico, radunava pochi uomini e si gettava al contrassalto riuscendo a far ripiegare un forte nucleo già penetrato nelle posizioni. Colpito una seconda volta da pallottola ad una spalla, incurante della nuova ferita si lanciava ancora contro il soverchiante nemico, riuscendo a contenerne l’irruenza. Colpito infine a morte da una raffica di mitragliatrice, cadeva al grido di: Savoia! », consacrando con una morte gloriosa il suo fulgido eroismo. Zona di Sfisifa (Tunisia), 27 dicembre 1942.[3]»
— Decreto del 29 agosto 1946.[4]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia mitraglieri, chiamato, sotto l'intenso fuoco nemico, che rendeva difficile l'avanzata, si portava arditamente innanzi con le prima mitragliatrici, contribuendo, in tal modo, ad infondere nei suoi dipendenti l'ardimento necessario ad assolvere il compito affidato al reparto. Amba Aradam, 15 febbraio 1936

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 150.
  3. ^ Nicola Porcelli, su Quirinale.it. URL consultato il 30 giugno 2021.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 19 settembre 1946, Guerra, registro n.12, foglio n.263.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 150.
  • Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1993.
Pubblicazioni
  • Umberto Burla, Il 92° FTR. in Tunisia, in Rivista Italiana Difesa, n. 6, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop., giugno 1999, pp. 96-97.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]