Niccolò Schomberg

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Nicolò Schomberg (Nikolaus von Schönberg), O.P.
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato11 agosto 1472 a Meißen
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato arcivescovo12 settembre 1520 da papa Leone X
Consacrato arcivescovoin data sconosciuta
Creato cardinale21 maggio 1535 da papa Paolo III
Deceduto7 settembre 1537 (65 anni) a Roma
 

Fra' Niccolò Schomberg, conosciuto anche come Nikolaus von Schönberg, Nikolaus Schoenberg, Niccolò Schumberg o Schomberg, detto anche "il Capuano" o "di la Magna" (Meissen, 11 agosto 1472Roma, 7 settembre 1537), è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano di origine tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diventò frate domenicano a San Marco di Firenze nel 1497 sotto la guida di Girolamo Savonarola; diventato procuratore generale dell'ordine, fu nunzio in Spagna e in Ungheria.

La prima iniziativa del papato di Clemente VII, fu quella di rendersi promotore di una pace universale. A tal fine inviò nel giugno 1524 (si ha notizia di una sua visita ai Cavalieri Gerosolimitani stanziati alla Rocca di Viterbo, il giorno 15 dello stesso mese) come ambasciatore alle corti di Spagna, Inghilterra e Francia l'arcivescovo di Capua Nicolò Schonberg, ma questi spingeva il papa ad una posizione imperiale e la missione fallì.

Nominato abate commendatario dell'abbazia di San Donato vi inviò un procuratore che lo rappresentasse a Sesto Calende, iniziò le trattative con l'Ospedale Maggiore di Milano per la cessione dell'abbazia, concluse da un decreto di Paolo III del 13 ottobre 1534 che cedeva i beni della Commenda all'Ospedale Maggiore di Milano. Schomberg riceveva in cambio una pensione di 300 scudi d'oro annui. Già nel 1532 aveva ceduto i beni della commenda dell'abbazia di San Salvatore a Spugna allo Spedale degli Innocenti di Firenze.

Nominato arcivescovo metropolita di Capua (e perciò detto "il Capuano") nel 1520 da Leone X, fu creato cardinale da Paolo III nel concistoro del 21 maggio 1535. Il suo fu uno dei suoi più fecondi magisteri dei suoi tempi, tanto da godere della stima dei papi del suo tempo[1]. Interessato anche all'astronomia, nel 1536 inviò una lettera a Niccolò Copernico per chiedergli di pubblicare i suoi lavori sull'eliocentrismo e di mandare una copia anche a lui, ovviamente a spese dello stesso Schomberg.

Assegnato alla Basilica Crescentiana di San Sisto presso San Paolo fuori le mura, morì a Roma il 7 settembre 1537 e lì fu sepolto in Santa Maria sopra Minerva[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Antonio Granata, Storia sacra della chiesa metropolitana di Capua, Napoli 1766, p 160
  2. ^ Francesco Antonio Granata,opt.cit., p 161

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Tamborini, L'Abbazia di S. Donato in Sesto Calende, Milano 1964
  • A. G. Spinelli, Ricerche spettanti a Sesto Calende, Milano, G. Civelli 1880
  • Vincenzo Ludovisi, La città di Viterbo nella Storia dell'Ordine Sovrano di Malta, Viterbo (Comune di) 1962

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo metropolita di Capua Successore
Ippolito d'Este
(amministratore apostolico)
12 settembre 1520 - 28 aprile 1536 Tommaso Caracciolo
Predecessore Cardinale presbitero di San Sisto Successore
Tommaso De Vio, O.P. 31 maggio - 7 settembre 1537 Gian Pietro Carafa
Controllo di autoritàVIAF (EN873414 · ISNI (EN0000 0000 2204 0784 · SBN RAVV646431 · BAV 495/363621 · CERL cnp00438244 · GND (DE121586723 · WorldCat Identities (ENviaf-873414