New Ways Ministry

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New Ways Ministry
AbbreviazioneNWM
TipoOrganizzazione senza scopo di lucro
Affiliazione internazionaleGlobal Network of Rainbow Catholics, Equally Blessed
Fondazione1975
Fondatoresuor Jeannine Gramick, padre Robert Nugent
Lingua ufficialeinglese
[www.newwaysministry.org Sito web]

New Ways Ministry è un gruppo statunitense di laici cattolici attivi nell'ambito dei diritti LGBT. Fondato da suor Jeannine Gramick e da padre Robert Nugent, è stata una delle prime iniziative del mondo cattolico a tutelare l'identità e i diritti dei gay, bisessuali e transgender di religione cristiana.

Le sue attività sono principalmente presenti nello Stato del Maryland. Nel 2011, la Conferenza dei Vescovi statunitense ha preso le distanze dal movimento, affermando che esso non è in comunione con il Magistero della Chiesa Cattolica, non è autorizzato in alcun modo a definirsi un'organizzazione cattolica né a parlare in nome della comunità dei fedeli di Cristo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

New Ways Ministry fu ufficialmente fondata nel 1975, quando già da cinque anni era attiva nella pubblicazione di libri e nella realizzazione di eventi pubblici volti a promuovere una maggiore accettazione dell'omosessualità all'interno della Chiesa Cattolica.[2]

Il nome trasse ispirazione dalla lettera pastorale del vescovo di Brooklyn Francis Mugavero, intitolata Sexuality: God's Gift ("La sessualità: un dono di Dio"). Scritta nel 1971, si rivolgeva alla comunità gay e LGBT con le seguenti parole:

(EN)

«...we pledge our willingness to help you ...to try to find new ways to communicate the truth of Christ because we believe it will make you free.»

(IT)

«...noi dedichiamo la nostra buona volontà ad aiutarvi,... al fine di provare a trovare nuove vie per comunicare la verità di Cristo, perché crediamo che la verità vi renderà liberi.»

Queste affermazioni motivarono i fondatori ad avviare un progetto per costruire ponti con l'anima tradizionale del Cattolicesimo..[4]

Nel 1984, il cardinale James Hickey ha deciso la chiusura delle sedi e delle attività dell'organizzazione all'interno dell'Arcidiocesi di Washington, poiché essi disconoscevano il divieto della Chiesa Cattolica in merito all'unione fra persone del medesimo sesso.[1]

Fino al '99, suor Nugent e padre Gramick continuarono a pubblicare libri e a tenere discorsi in pubblico, malgrado l'ordine di rassegnare le dimissioni, notificatogli dal Vaticano quindici anni prima.

Nel 2000 arrivò la censura della Congregazione per la dottrina della fede. In risposta a Gramick che aveva predicato che l'omosessualità è un legittimo "stile di vita alternativo", la Congregazione rilevò la presenza di un "grave errore dottrinale" nel suo insegnamento, diffidandola dall'impegnarsi ulteriormente nell'opera pastorale con le persone omosessuali, dato che "aveva provocato confusione fra i Cattolici,... indebolendo la comunità della Chiesa".[5]

Il presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, Joseph Fiorenza, vescovo della diocesi di Galveston-Houston, con una lunga dichiarazione rispose alle sollecitazioni pervenutegli da parte di uomini e donne del laicato americano, richiamandoli al fatto che non può essere «ritenuta un'indebita invasione della libertà di coscienza la richiesta della Chiesa ai suoi ministri di attenersi al suo insegnamento», anche in base al canone 883 del Codice di diritto canonico.[6][7]

Anche le Sorelle di Notre Dame, l'ordine religioso a cui apparteneva suor Gramick, chiesero alla consorella di porre fine alla sua attività di predicazione. La suora disse di «aver scelto di non collaborare alla sua oppressione attraverso una limitazione del fondamentale diritto umano», quello della libertà di parola, che per lei «era una questione di libertà di coscienza».[8][9][10] Nel 2001, lasciò quindi l'ordine per entrare a fare parte delle Suore di Loretto, che sostenevano la sua opera per i diritti LGBT.[11] Nel 2004, le fu dedicato il film In Good Conscience.[12][13][14]

Nuovamente nel febbraio 2010, il cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago e presidente dell'UCCSB, ribadì che News Ways Ministry non presentava un punto di vista autentico del Magistero della Chiesa Cattolica, poiché «confonde i fedeli circa lo sforzo della Chiesa di difendere il matrimonio tradizionale e di restare ministri [di Dio] anche per le persone omosessuali».[15][16]

Nel marzo 2011, la Conferenza Episcopale, in modo collegiale, riprese le parole del suo presidente George, affermando che:

(EN)

«... in no manner is the position proposed by New Ways Ministry in conformity with Catholic teaching and in no manner is this organization authorized to speak on behalf of the Catholic Church or to identify itself as a Catholic organization.»

(IT)

«...in nessun modo la posizione di News Ways Ministry è conforme con l'insegnamento della Chiesa Cattolica, in nessun modo tale organizzazione è autorizzata a parlare in nome della Chiesa Cattolica ovvero a identificarsi come un'organizzazione cattolica»

Il 18 febbraio 2015, un gruppo di 50 attivisti e pellegrini LGBT sono stati invitati da Papa Francesco a sedersi in prima fila in occasione dell'udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro, a Roma.[20][21][22]

Missione[modifica | modifica wikitesto]

News Ways Ministry sostiene che una corretta informazione possa favorire notevolmente l'accettazione dell'omosessualità all'interno della Chiesa Cattolica sia della società in genere. Organizzano eventi tematici, conferenze e tavolo rotonde rivolti alle famiglie e alle comunità, alle quali hanno preso parte anche arcivescovo di Detroit Thomas Gumbleton e Matthew Clark della Diocesi di Rochester. Inoltre, coordinano a livello statunitense le iniziative dei Cattolici a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso.

News Ways Ministry collabora con la coalizione LGBT chiamata Equally Blessed e con la rete arcobaleno Global Network of Rainbow Catholics.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c US bishops reaffirm: New Ways Ministry not a Catholic organization, in Catholic World News, 17 marzo 2011.
  2. ^ Co-Founders of New Ways Ministry, su newwaysministry.org. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).
  3. ^ Francis J. Mugavero, Sexuality: God's Gift, su scribd.com. URL consultato il 23 aprile 2013.
  4. ^ History, su newwaysministry.org. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).
  5. ^ card. Joseph Ratzinger e card. Tarcisio Bertone, Notification regarding Sister Jeannine Gramick, SSND, and Father Robert Nugent, NDS, su vatican.va, 31 maggio 1999. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2020).
  6. ^ Jeannine Gramick, SSND, Overstepped bounds - Letters, in Catholic San Francisco, 25 febbraio 2000, p. 10, 14. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  7. ^ Paul Collins, From Inquisition to Freedom: Seven Prominent Catholics and Their Struggle with the Vatican, Londra, A&C Black; Continuum, 1º gennaio 2001, p. 154, ISBN 978-0-8264-5415-7, OCLC 1039453781 (archiviato il 12 luglio 2020).
  8. ^ Maryland Nun Plans to Defy Latest Vatican Ban Regarding Gay Ministry, in Religion News Service, 31 maggio 2000. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  9. ^ US nun attacks Church over homosexuals, su Nzherald.co.nz, 10 giugno 2001. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  10. ^ Gustav Niebuhr, Nun Defies Vatican Request For Silence on Gay Ministry, in The New York Times, 27 maggio 2000. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  11. ^ Sister Jeannine Gramick to discuss Documentary, “In Good Conscience”, su trincoll.edu. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  12. ^ Filmato audio In Good Conscience: Sister Jeannine Gramick's Journey of Faith, su Youtube, Out of The Blue Films.
  13. ^ Scheda del film "In Good Conscience: Sister Jeannine Gramick's Journey of Faith", su IMDb. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2020).
  14. ^ Sito del film, su ingoodconscience.com. URL consultato il 13 settembre 2023 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2005).
  15. ^ New Ways Ministry not approved by Catholic Church, Cardinal George states, su Catholic News Agency, 14 febbraio 2010.
  16. ^ a b UCCSB clarifies status of New Ways Ministry, Washington, 12 febbraio 2010. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato l'8 luglio 2014).
  17. ^ U.S. bishops reiterate statement New Ways Ministry is not Catholic group, su archbalt.org, Washington, 19 gennaio 2012. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  18. ^ Keith Fournier, New Ways Ministry is not a Catholic Organization, 17 marzo 2011 (archiviato il 12 luglio 2020).
  19. ^ US bishops: New Ways Ministry not Catholic, in National Catholic Reporter, 21 marzo 2011. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  20. ^ The Many Faces of Pope Francis: A Timeline of His LGBTQ Record, su newwaysministry.org. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2020).
  21. ^ Philip Pullella, Gay Catholic group gets VIP treatment at Vatican for first time, su reuters.com, Reuters, 18 febbraio 2015.
  22. ^ Patricia Lefevere, New Ways Ministry sees 'hope and frustration' for LGBT Catholics, in National Catholic Reporter, 5 maggio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]