Nereo
Nereo | |
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Nome orig. | Νηρεύς Nēreýs |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | vegliardo del mare |
Sesso | maschio |
Nereo (in greco antico: Νηρεύς, Nērèus) è un personaggio della mitologia greca figlio di Ponto[1] e di Gea[1][2].
Secondo Esiodo è fratello di Ceto, di Taumante, di Forco ed Euribia.
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
Viene raffigurato come un vecchio saggio che prediceva accadimenti, giusto e benevolo, chiamato da Omero «vegliardo del mare».
Genealogia[modifica | modifica wikitesto]
Fu il marito dell'oceanina Doride dalla quale ebbe le Nereidi e tra cui Alice e Teti (quest'ultima madre di Achille), con le quali dimorava in una grotta nelle profondità marine. Ebbe anche un figlio di nome Nerito[3].
Mitologia[modifica | modifica wikitesto]
Nereo abitava in fondo al Mar Egeo e possedeva la facoltà di assumere forme diverse, in particolare quelle di serpente, acqua e fuoco, o quella di predire il futuro, tipiche caratteristiche di molte divinità marine.
Fu lui a predire a Paride tutti i mali che sarebbero derivati dal rapimento di Elena di Troia e a indicare a Eracle le informazioni necessarie per raggiungere il Giardino delle Esperidi, ma, secondo molte versioni, nel suo caso non lo fece volontariamente: infatti chiunque poteva andare da Nereo con dei quesiti se riusciva a trovarlo, ma per obbligarlo a rispondere a una domanda bisognava “domarlo”, infatti essendo in grado di assumere forme animali gli era facile sfuggire assumendo forme minuscole di pesce o di enormi cetacei, solo se qualcuno fosse riuscito a mantenere salda la presa su di lui in tutte le forme, come fece Eracle, avrebbe avuto l’obbligo di rispondere.
Grotte[modifica | modifica wikitesto]
A lui è stata dedicata la Grotta di Nereo a Capo Caccia (Alghero), una delle grotte sommerse più importanti del Mediterraneo ed alle sue figlie varie grotte circostanti presso la stessa grotta.
Fonti[modifica | modifica wikitesto]
- Esiodo, Teogonia, v. 233.
- Omero, Odissea
- Igino, Fabulae, pref., 8
- Ovidio, Le metamorfosi, cap. 1, verso 185
- Virgilio, Georgiche, libro IV, v. 392
Nella teogonia di Esiodo Nereo è generato dal Mare v.233-235.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Esiodo, Teogonia 233 su theoi.com (In inglese)
- ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca libro I.2.2 su theoi.com (In inglese)
- ^ Nereo su theoi.com (In inglese)
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nereo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Nereo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Nereo, su Theoi Project.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 22941651 · GND (DE) 118993593 · BNF (FR) cb16558224c (data) · WorldCat Identities (EN) viaf-22941651 |
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