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Neottia cordata

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Listera minore
Neottia cordata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùNeottieae
GenereNeottia
SpecieN. cordata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùNeottieae
GenereNeottia
SpecieN. cordata
Nomenclatura binomiale
Neottia cordata
(L.) Rich., 1817
Sinonimi

Ophrys cordata (bas.)
Epipactis cordata
Helleborine cordata
Listera cordata
Serapias cordata

Nomi comuni

Neottia cordata

La listera minore (Neottia cordata (L.) Rich., 1817) è una pianta erbacea dai fiori poco appariscenti, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[2]

Il nome del genere fa riferimento alla particolare forma delle radici “a nido”. In greco “neottia” significa “nido”. Mentre quello specifico (cordata) fa riferimento alla particolare forma delle sue foglie (a forma di cuore rovesciato). Il nome comune (Listera) ricorda un naturalista inglese, Martin Lister, vissuto tra 1638 e il 1712;[3].

Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Ophrys cordata, proposto dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné (1707 - 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Neottia cordata) proposto dal botanico francese Louis Claude Marie Richard (1754-1821) nella pubblicazione "De Orchideis Europaeis Annotationes. 37. 1817" del 1817.[4]

In lingua tedesca questa pianta si chiama Kleines Zweiblatt oppure Herz-Zweiblatt; in francese si chiama Listère en coeur; in lingua inglese si chiama Lesser Twayblade.

Descrizione delle parti della pianta
Il portamento

L'altezza di queste piante varia da 5 a 20 cm (massimo 33 cm nell'America del Nord). La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi; dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono epifite, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma); quindi vengono raggruppate fra le orchidee terrestri.

Le radici sono secondarie da rizoma e sono a consistenza fibrosa e carnosa.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma filiforme.
  • Parte epigea: la parte aerea è semplice, gracile, eretta, glabra nella parte basale e pubescente in alto. Il colore è verde con sfumature rosso-porpora.
Le foglie
  • Foglie basali: non sono presenti foglie basali.
  • Foglie cauline: nella parte bassa dello scapo sono presenti due foglie a disposizione sub-opposta e patenti. Queste due foglie sono posizionate nella parte inferiore del fusto (a circa 1/3 dal terreno). Le foglie sono intere a forma cordata (o anche ovato-triangolari, oppure romboidali) con svariate nervature longitudinali e apice acuto e mucronato; il margine può essere crenulato. La consistenza di queste foglie è quasi carnosa (sono spesse); il colore è verde chiaro traslucido. Queste due foglie sono quasi sessili (o con un picciolo ridotto al minimo). Dimensione delle foglie: larghezza 23 mm; lunghezza 15 mm.

Infiorescenza

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Infiorescenza

L'infiorescenza è una spiga terminale, lineare e lassa (pauciflora: da 6 a 10 fiori - massimo 25 fiori). I fiori sono inodori e ben spaziati uno dall'altro. L'infiorescenza è provvista di brattee squamiformi a forma ovato-triangolare (la loro funzione è quella di proteggere i fiori). Le brattee sono posizionate alla base del pedicello e sono di tipo fogliaceo; normalmente tutti i fiori sono posti all'ascella di queste brattee. I pedicelli sono leggermente pubescenti-ghiandolari. I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione del pedicello; in questo caso il labello è volto in basso. Lunghezza della spiga: 15 – 35 mm (100 mm negli individui più grandi). Dimensione delle brattee: larghezza 1 mm; lunghezza 1 – 1,5 mm. Lunghezza del pedicello: 2 – 3 mm.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[5]. Il colore dei fiori è verdastro-violaceo ma anche giallo-verdastro. I fiori sono molto piccoli: 4 mm (massimo 10 mm).

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
P 3+3, [A 1, G (3)][6]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). A parte il segmento centrale del secondo verticillo (il labello), gli altri tepali sono tutti più o meno simili tra di loro: la forma è da ovato-oblunga a oblunga-ellittica. Il portamento è patente e i vari tepali si presentano più aperti rispetto all'altra specie spontanea italiana (Listera ovata). I tepali hanno un colore verdastro e verso l'apice sono sfumati di violetto o bruno-rossastro (o giallastro a seconda della varietà). Dimensione del tepalo dorsale (quello centrale del primo verticillo): larghezza 1 mm; lunghezza 2 – 3 mm. Dimensione dei tepali laterali esterni (sono leggermente falcati): larghezza 0,5 – 1,5 mm; lunghezza 2 – 3 mm. Dimensione dei tepali laterali interni (questi ultimi sono un po' più lineari): larghezza 0,5 – 1 mm; lunghezza 1,5 – 2,5 mm.
  • Labello: il labello (semplice – non formato da due parti distinte) è il tepalo centrale più interno. È trilobato: i due lobi laterali sono dei denti appena sporgenti; mentre il lobo centrale ha una forma allungata e stretta (nastriforme) e portamento pendulo. La parte apicale del lobo centrale termina con due lunghi denti divaricati (o lacinie pendenti). È inoltre privo di sperone, mentre la parte basale è nettarifera. La colorazione è verdastra alla base e tendente al violetto nella zona apicale. Dimensione del labello: larghezza 1 – 1,5 mm;lunghezza 3 – 4 mm.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[7]. In questa specie lo ginostemio è corto (larghezza 0,5 mm; lunghezza 0,5 mm). Il polline è conglutinato in strutture chiamate pollinii (i pollinii sono due, uno per ogni loggia dell'antera). Il retinacolo è privo di caudicole. L'ovario è ovoide (o sub-sferico) in posizione infera con peduncolo arcuato; è formato da tre carpelli fusi insieme.
  • Fioritura: da maggio a luglio.

Il frutto è una capsula semi-eretta, a forma sub-globosa e pedicellata con diverse coste e deiscente per alcune di queste. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[8]. Dimensione delle capsule: larghezza 5 mm; lunghezza 5 mm.

Neottia cordata si riproduce per impollinazione entomogama ad opera di numerose specie di insetti di piccole dimensioni, in prevalenza imenotteri e ditteri, ma anche coleotteri, attratti dal nettare e dall'aroma. Non appena l'insetto sfiora il rostello questo emette una gocciolina di materiale adesivo che fissa il pollinio sulla testa dell'insetto.[9]

Distribuzione e habitat

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Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico Neottia cordata appartiene alla seguente comunità vegetale[10]:

Formazione: delle comunità forestali
Classe: Vaccinio-Piceetea excelsae

Le Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[11]. Il genere Neottia comprende una trentina di specie la cui area di diffusione è abbastanza ampia (EuropaAsia - America), tre delle quali sono spontanee del territorio italiano.

Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).

La collocazione tassonomica di questa pianta, inizialmente descritta (in tempi moderni) nel genere Listera, è stata definitivamente inserita, in base a recenti studi di analisi molecolare, nel genere Neottia.[12][13]

Il numero cromosomico di Neottia cordata è: 2n = 38[14][15]

Nell'America del Nord (in questa zona la Neottia cordata è una specie abbastanza comune) sono descritte due varietà[16] (queste varietà non sono riconosciute da tutte le checklist e sono considerate sinonimi della specie principale):

  • Neottia cordata var cordata: la lamina delle foglie è lievemente più piccola (larghezza: 0,7 – 2 cm) come pure il labello (lunghezza 3 – 4 mm); il colore dei fiori varia dal giallo-verde, al verde, al rosso o al rosso-viola.
  • Neottia cordata var nephrophylla (Rydberg) Hultén (1937): sono individui lievemente più grandi con lamina fogliare di 1,8 – 3,8 cm di larghezza, un labello di 5 – 6 mm di lunghezza, mentre i colori variano dal verde al giallo-verde.

Neottia cordata ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Ophrys cordata L. (1753) (basionimo)
  • Epipactis cordata (L.) All. (1785)
  • Helleborine cordata (L.) F.W.Schmidt (1793)
  • Listera cordata (L) R. Br.
  • Serapias cordata (L.) Steud. (1821)

Specie simili

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Diverse orchidee spontanee del territorio italiano si presentano con infiorescenze poco appariscenti e colorazioni tendenti al verde, e quindi confondibili una con l'altra. Qui, brevemente, elenchiamo alcune di queste specie, oltre a quella di questa voce (le varie differenze sono documentate nelle rispettive voci dell'enciclopedia):

L'unico uso che viene fatto di queste piante è nel giardino alpino o roccioso.

Altre notizie

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  • In alcune aree è una pianta protetta quindi ne è vietata la raccolta.
  • Queste piante hanno da sempre attirato l'interesse della comunità scientifica per alcuni particolari movimenti del rostello quando è sfiorato da un insetto (meccanismo attivato per agevolare l'impollinazione verso gli insetti pronubi ed evitare l'autoimpollinazione – infatti subito dopo che l'insetto se ne è andato il rostello va a ricoprire lo stigma); oppure per la sua capacità di secernere alcune gocce di un muco vischioso quando è “toccato” da un insetto pronubo (per aumentare l'adesione del polline all'addome dell'insetto)[3].
  1. ^ (EN) Maiz-Tome, L. 2017, Neottia cordata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  2. ^ (EN) Neottia cordata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  3. ^ a b Nicolini, vol. 2, p. 714.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 ottobre 2013.
  5. ^ Pignatti, vol. 3, p. 700.
  6. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  7. ^ Musmarra, p. 628.
  8. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  9. ^ Sandro Pignatti, Listera cordata, in Flora d'Italia Vol. I, Milano, Edagricole, 2017, p. 377, ISBN 978-88-506-5242-6.
  10. ^ Flora alpina, vol. 2, p. 1108.
  11. ^ Strasburger, vol. 2, p. 807.
  12. ^ Xiang Xiao-Guo, Li De-Zhu, Jin Wei-Tao, Zhou Hai-Lang, Li Jian-Wu, Jin Xiao-Hua, Phylogenetic placement of the enigmatic orchid genera Thaia and Tangtsinia: Evidence from molecular and morphological characters, in Taxon, Volume 61, Number 1; pp. 45-54. URL consultato il 15 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  13. ^ Chase et al..
  14. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 16 novembre 2009.
  15. ^ Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 16 novembre 2009.
  16. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 16 novembre 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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