Negro Matapacos

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Un graffiti di Negro Matapacos a La Cisterna.

Negro Matapacos (lett. "Nero Uccidi-sbirri", dallo spagnolo: matar, uccidere, e paco, in gergo cileno "sbirro")[1] era un cane cileno che ha acquisito notorietà grazie alla sua partecipazione alle proteste di strada che hanno avuto luogo a Santiago del Cile nel corso degli anni 2010. Tra le sue caratteristiche c'erano la sua pelliccia nera e la bandana rossa che era legata al collo, sebbene avesse anche un fazzoletto blu e un altro bianco che sono stati collocati dagli studenti.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il cane acquisì notorietà tra gli ambienti universitari di Santiago, principalmente nelle università di Santiago (Usach), Tecnologica Metropolitana (UTEM) e Central (Ucen).[3] Durante le proteste studentesche del 2011, Negro Matapacos è diventato famoso per aver partecipato alle marce di strada attaccando i membri dei Carabineros de Chile, che hanno generato le simpatie dei manifestanti.[4] Continuerà con la sua partecipazione a manifestazioni durante tutto il decennio, guadagnando fama tra studenti e cittadini che hanno scattato fotografie del cane e le hanno condivise sui social network, generando persino un profilo dedicato a Negro Matapacos su Facebook.[5]

Sebbene il cane fosse considerato vagabondo, a causa della sua presenza in diverse sedi universitarie e strade di Santiago, il Negro Matapacos era affidato alle cure di María Campos, che lo adottò nel 2009 e che lo nutriva. María aveva un letto per lui nella sua residenza. Gli legò i fazzoletti al collo e gli diede anche una benedizione prima di uscire. Secondo la sua partecipazione a manifestazioni di strada, diversi media lo hanno anche chiamato "Loukanikos chileno", a causa delle sue somiglianze con il riot dog che è diventato famoso durante le proteste in Grecia tra il 2010 e il 2012.[2][6][7] Ha avuto almeno due incidenti nel quale è stato ferito: una rissa con un altro cane all'UTEM, e successivamente un colpo da parte di un veicolo della polizia, è stato preso in cura presso l'Università Alberto Hurtado.[8]

Negro Matapacos è deceduto il 26 agosto 2017 per cause naturali. Hanno partecipato al suo funerale il personale veterinario e i loro caregiver.[3] Varie fonti menzionano che al momento della sua morte aveva lasciato una discendenza di 32 cuccioli avuti con 6 cagnette diverse.[9]

Riferimenti culturali[modifica | modifica wikitesto]

Scultura di cartapesta di Negro Matapacos durante le manifestazioni in Plaza Baquedano (novembre 2019).

Nel dicembre 2013 è stato rilasciato il documentario Matapaco, realizzato da Víctor Ramírez, Carolina García, Nayareth Nain, Francisco Millán e Sergio Medel di EnMarcha Films, e che ha vinto il premio per il miglior documentario al Festival di San Tomás a Viña del Mar.[3][10]

Durante le proteste in Cile del 2019-2020, l'immagine di Negro Matapacos ha acquisito nuovamente notorietà grazie al suo atteggiamento durante le manifestazioni in strada, infatti appare su vari poster, autoadesivi, murali, sculture di carta pesta, fumetti, videogiochi e riproduzioni tridimensionali. Si chiede persino di installare una statua del cane in piazza Baquedano, situata in Santiago del Cile.[11][12][13][14][15][16] In altre città del Cile, in oltre, sono comparsi numerosi tributi al cane, come ad esempio una statua installata a Iquique e un murale a Temuco, nonché un altare con una statua del cane all'esterno del centro culturale Gabriela Mistral di Santiago.[17][18][19]

Vari omaggi sono stati fatti anche fuori del Cile, come nel caso del Giappone, quando il 14 novembre, sulla statua di Hachikō situata nella stazione di Shibuya a Tokyo, comparve una sciarpa rossa, simile a quella usata da Negro Matapacos.[17] Il 18 novembre, anche la statua di Balto situata nel Central Park di New York si è trovata con una sciarpa rossa.[20]

Durante le evasioni di massa avvenute il 1º novembre dello stesso anno nella metropolitana di New York per protestare contro la repressione della polizia nei confronti di un evasore, apparvero diversi adesivi nelle stazioni della metropolitana di New York con l'immagine di Negro Matapacos mentre salta un tornello.[1][21][22]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b New York come il Cile: "In metro senza pagare". Ocasio Cortez coi ribelli, su Il Giornale, 4 novembre 2019. URL consultato il 27 novembre 2019.
  2. ^ a b (ES) Carlos Martínez, La otra vida del negro matapacos, su TheClinic.cl, 6 novembre 2012. URL consultato il 27 novembre 2019.
  3. ^ a b c (ES) Belén Armand, Murió el legendario “Negro Matapacos”, su LaIzquierdaDiario, 27 agosto 2017. URL consultato il 4 novembre 2019.
  4. ^ (ES) Edgardo Zouza, El Negro Matapacos: el perro que odiaba a los carabineros de Chile, su LaIzquierdaDiario, 25 ottobre 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.
  5. ^ (ES) María Eugenia Salinas, ¿De quién es el perro que no se pierde ni una marcha? (JPG), su Las Últimas Noticias, 9 settembre 2012. URL consultato l'8 novembre 2019.
  6. ^ (ES) Vanessa Vargas Rojas, Negro Matapacos, el revolucionario del año, su El Desconcierto, 24 dicembre 2013. URL consultato il 6 novembre 2019.
  7. ^ (ES) Carlos Vega, ¿Por qué los perros siempre se suman a las protestas?, su Biobiochile.cl, 20 settembre 2015. URL consultato il 4 novembre 2019.
  8. ^ (ES) “Negro Matapacos”, “Pareman” y “Baila Pikachu”: Los íconos del estallido social en Chile, su CHV Noticias, 16 novembre 2019.
  9. ^ (ES) Hermes Domínguez Vásquez, El último adiós al "Negro Matapacos", el perro emblema de la lucha estudiantil chilena, su Biobiochile.cl, 29 agosto 2017. URL consultato il 4 novembre 2019.
  10. ^ (ES) Daniela Toro, Estrenan documental de perro chileno amante de las marchas, su 24horas.cl, 24 dicembre 2013. URL consultato il 4 novembre 2019.
  11. ^ (ES) Pareman y Matapacos: el estallido social llega al cómic en tiempo récord (PDF), su Las Últimas Noticias, 12 novembre 2019. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2019).
  12. ^ (ES) Negro Matapacos: Estudio chileno desarrolla videojuego en honor al querido perro, su Tarreo, 16 novembre 2019. URL consultato il 21 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2022).
  13. ^ (ES) Los homenajes gráficos al “Negro Matapacos”, el perro de las marchas que se convirtió en ícono de estas manifestaciones, su The Clinic, 5 novembre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
  14. ^ (ES) Diego Bastarrica, Negro Matapacos para impresión 3D: Usuario chileno creó este arte para llevar a todas partes, su FayerWayer, 8 novembre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
  15. ^ (ES) Diego Bastarrica, Petición en Change.org quiere hacerle estatua al "Negro Matapacos" en Plaza Baquedano, su FayerWayer, 7 novembre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
  16. ^ (ES) Nathaly Lepe, "El Santo Patrono de las protestas sociales": la lucha viral para instalar estatua del "Negro Matapacos" en Plaza Italia, el corazón del estallido social, su Publimetro, 4 novembre 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.
  17. ^ a b (ES) Martín Calderón, Nacen más homenajes al Negro Matapacos, incluyendo un altar y hasta la estatua de Hachiko en Japón, su FayerWayer, 14 novembre 2019. URL consultato il 14 novembre 2019.
  18. ^ (ES) Felipe Garrido, En Iquique realizan estatua en honor a perro "Negro Matapacos", su FayerWayer, 11 novembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2019.
  19. ^ (ES) Roberto Neira, Temuco: Graffitero levantó mural en honor al Negro Matapaco, su Cooperativa.cl, 10 novembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2019.
  20. ^ (ES) Chilenos intervienen estatua de Balto en honor al Negro Matapacos, su Los40, 19 novembre 2019. URL consultato il 19 novembre 2019.
  21. ^ (ES) Increíble: Evasión masiva e ícono perruno se exportaron de Santiago a Nueva York, su Cooperativa.cl, 2 novembre 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.
  22. ^ (ES) Evasión masiva en el metro de Nueva York: Recordado perro chileno "aparece" en medio de protestas, su 24horas.cl, 2 novembre 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.

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