Nefrusobek in grovacca (14475)

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Nefrusobek in grovacca (14475)
Il frammento di Berlino in una fotografia di Hedwig Fechheimer (1914)
Autoresconosciuto
Dataca. 1800 a.C.
Materialegrovacca
Altezzaframmento del busto e della testa: 14 cm
Ubicazionegià all'Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Berlino

Il busto di Nefrusobek (14475) in grovacca era un'antica statua egizia, oggi perduta, raffigurante la regina Nefrusobek della XII dinastia (ca. 1800 a.C.).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il busto, dal viso intatto (a eccezione del naso e del labbro superiore), è l'unica rappresentazione conosciuta del volto della sovrana. Era conservato all'Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, il Museo egizio di Berlino, ma andò perduto durante la seconda guerra mondiale. Il reperto era stato acquisito nel 1899 e classificato con il numero d'inventario 14475. L'identità della donna ritratta rimase a lungo dubbia, dal momento che il reperto non recava iscrizioni, ma nel 1988 l'egittologa Biri Fay ha proposto l'identificazione con Nefrusobek[1], che regnò per quattro anni (1806 - 1802 a.C.[2]; 1797 - 1793 a.C.[3] oppure 1795 - 1790 a.C.[4]) come faraone dopo la morte del fratello Amenemhat IV

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il busto, scolpito nella grovacca, era alto 14 cm. Il viso della donna presentava i chiari segni dell'età, ed è perciò da ascrivere cronologicamente al tardo Medio Regno, epoca in cui la scultura non rappresentava più le persone sempre idealmente giovani, contrariamente agli stilemi degli altri periodi della storia egiziana. Oggi il busto è visibile solo grazie a fotografie d'epoca[5], sebbene ne siano stati realizzati, in passato, calchi in gesso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ B. Fay: Amenemhat V -Vienna/Aswan, in: Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts, Kairo 44 (1988), 74-75, nota 64
  2. ^ Kim S. B. Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period, c.1800-1550 B.C., Museum Tusculanum Press, Carsten Niebuhr Institute Publications 20, 1997. p.185
  3. ^ Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003 ISBN 88-452-5531-X. p.270.
  4. ^ Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, 9ª ed., Roma-Bari, Biblioteca Storica Laterza, 2011. ISBN 978-88-420-5651-5. pp.222-32.
  5. ^ Hedwig Fechheimer: Die Plastik der Ägypter. Cassirer, Berlin 1914, plates 57–58; B. Fay: Amenemhat V -Vienna/Aswan, in: Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts, Kairo 44 (1988), tav. 29c