Nebbia (antologia)

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Nebbia è un'antologia di racconti, pagine di romanzo, poesie e canzoni edita nel 2009 a cura di Remo Ceserani, professore di italianistica dell'Università di Bologna, e dello scrittore Umberto Eco.

«La nebbia è uterina. Ti protegge. Legioni di esseri umani desidererebbero tornare nell'utero (di chiunque, come diceva Woody Allen). La nebbia ti realizza questo sogno impossibile. Ti concede una felicità amniotica.»

Suddivisione dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

L'antologia, uscita nella collana "I millenni" dell'Einaudi, è divisa in cinque parti e raccoglie numerosi brani, in prosa e in poesia, che hanno come tema la nebbia e che provengono da tutta la letteratura occidentale, da Omero a Eco.

Parte prima[modifica | modifica wikitesto]

La prima parte, intitolata "Esperienza della nebbia, descrizioni di paesaggi nebbiosi", è divisa a sua volta in quattro sezioni:

  • "I classici: presenze numinose, similitudini e quadretti descrittivi" che raccoglie alcuni brani tratti dall'Iliade e dall'Odissea di Omero, dove la "nebbia" assume l'attributo del divino e serve agli dei per scendere sui campi di battaglia in aiuto dei loro eroi rendendosi invisibili ai nemici, da Le opere e i giorni di Esiodo, dove la "nebbia" che viene condotta da Borea diventa una minaccia dalla quale difendersi, dall'Eneide di Virgilio dove Venere accompagna Enea protetta da una spessa coltre di "nebbia", dal De rerum natura di Lucrezio, dove vengono descritti i fenomeni che creano la "nebbia", dalle Georgiche di Virgilio dove viene fatto un elogio della "nebbia" che è fonte di fertilità per l'agricoltore, dalla Divina Commedia di Dante dove nell'Inferno - Canto XXXI i Titani, ribellatisi a Zeus e sconfitti, emergono dalla tenebre e dalla caligine, da Malombra di Fogazzaro tratta dal primo capitolo dell'opera dove lo scrittore Corrado Silla osserva, in uno specchio che si trova nel palazzo d'Ormega, il suo volto che assume tratti inquietanti di dissolvenza, dal Macbeth di Shakespeare, dove attraverso una filastrocca recitata da tre streghe la "nebbia" diventa simbolo di confusione e di caos degli elementi e dello stesso autore, dal Re Lear e dall'Enrico V, dai Le poesie di Ossian di Macpherson dove viene celebrata la Scozia e i fiordi dello Jutland avvolti da "brumosa malinconia" e dal Del sublime di Schiller che sostiene che tutto ciò che impedisce una chiara visione del mondo, come la "nebbia", l'oscurità e la tenebra, si colloca all'interno del bello.
  • "Paesaggi e vedute dai romantici in poi" con brani tratti da Jane Eyre di Emily Brontë, dove la "nebbia", che fa ammalare fino a condurre alla morte molte allieve del collegio di Lowood, è l'elemento costante della descrizione dei paesaggi invernali, da Evangeline o Un racconto dell'Acadia di Henry Wadsworth Longfellow dove il villaggio di Gran-Prè, pur nella sua bellezza, è oppresso da "nubi e vapori del mare", da I promessi sposi di Manzoni, dove, nel Capitolo XXXV, la "nebbia" contribuisce a rendere più triste la descrizione degli appestati, da Carducci in San Martino dove la nebbia risale le colline, in Per Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, martiri del diritto italiano, dove l'"atmosfera nebbiosa" diventa il simbolo dell'oppressione papalina su Roma, in Autunno romantico, dove la "nebbia d'autunno" fa ricordare al poeta l'amore con Jole, da Malombra e da Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro, dove gli incipit descrivono atmosfera e paesaggi nebbiosi, da Nebel di Alfred Lichtenstein, dove la nebbia ha distrutto il mondo, da Senilità di Italo Svevo, che narra come, tra la "nebbia" di Trieste il protagonista perda ogni interesse per la bella Angelina, da L'imbecille di Luigi Pirandello dove la "nebbia" di novembre fa da sfondo alla dolorosa vicenda, alle Tre croci di Federigo Tozzi dove Siena, vista da Lola e da Chiarina, è trasfigurata a causa della "nebbia".
  • "Episodi romanzeschi" dove sono antologizzati passi tratti da Sull'acqua di Guy de Maupassant, racconto ambientato sul fiume molto amato e conosciuto dal poeta, la Senna, pubblicato nel 1876 su rivista e nel 1881 nella raccolta La maison Tellier ("La nebbia che due ore prima fluttuava sull'acqua, a poco a poco, si era ritirata e addensata sulle rive"[2], da Huckleberry Finn di Mark Twain romanzo pubblicato nel 1883 che segue Le avventure di Tom Sawyer ("Ancora tre notti, ci diciamo, e poi si giunge a Cairo, al termine dell'Illinois, dove il fiume Ohio sfocia nel Mississippi... la seconda notte cala su tutto il fiume un nebbione denso e noi ci dirigiamo verso un isolotto dove ammarare e legare la zattera, perché non era prudente viaggiare con quel tempo"[3]), da L'isola del tesoro di Stevenson dove Jim Hawkins, il protagonista, trovata la mappa di un tesoro di pirati, va, nottetempo in cerca della zattera di Ben Gunn per poi tendere un tranello ai pirati ("Mi sedetti ad aspettare le tenebre... Era una notte perfetta per il mio progetto. La nebbia adesso aveva coperto tutto il cielo[4]) e da Una questione privata di Beppe Fenoglio dove la "nebbia", che attornia le colline della città di Alba, "convoglia sensi di agguato, di insidia e sepoltura"[5]
  • "Brumosi haikoi" antologizza alcuni versi di Emily Dickinson tratti da Nostra parte di notte, dove si legge "Nel cielo qua e là stanno le stelle,/ Ma alcuni smarriscono la via;/ Nell'aria qua e là c'è la foschia,/ Ma dopo - verrà il giorno!"[6], una breve lirica di Robert Bridges intitolata I pini sulla collina sospirano dove il poeta scrive che "una bruma adagiata nella valle/ cancellò l'ameno maggio", una poesia di Edward Estlin Cummings intitolata un/der fog della quale è impossibile una traduzione ma è sufficiente vedere la disposizione delle parole,

«"un/der fog/ 's/ touch//slo/ings/fin/gering//wli//whichs/turn/in/to whos// est//people/be/come/un/"»

dove "fog" (nebbia), "people" (gente), "touchings" (toccamenti) e "fingerings" (tastamenti con le dita), per comprendere che esse stanno a rappresentare l'effetto della "nebbia" sino all'annullarsi dell'esperienza verbale[7], alcuni versi tratti da Mattinata di Gabriele D'Annunzio, dove "Nivea come la neve/ la nebbia copre il mare"[8] e la poesia di Sylvia Plath Pecore nella nebbia, dove, come spiega la poetessa stessa in una lettura per la BBC,[9], "In questa poesia il cavallo della persona che parla sta scendendo a passo lento nel freddo, lungo un sentiero asfaltato in fondo al quale c'è la stalla. È dicembre. C'è nebbia. Nella nebbia ci sono delle pecore"[10].

Parte seconda[modifica | modifica wikitesto]

La seconda parte, che riporta il titolo "I luoghi della nebbia", descrive il fenomeno della nebbia in diverse grandi città:

Parte terza[modifica | modifica wikitesto]

La terza parte, divisa a sua volta in due sottosezioni ("Malinconie" e "Nostalgie e tenerezze"), si intitola "Le emozioni della nebbia: la malinconia, la tenerezza, la nostalgia per le nebbie dell'infanzia e dell'adolescenza".

Parte quarta[modifica | modifica wikitesto]

"Incontri misteriosi o angosciosi, la nebbia nelle storie fantastiche" è il titolo della quarta parte e si divide in due sottosezioni: "Folletti, elfi, monaci inquietanti" e "Negli spazi nebbiosi del mistero".

Parte quinta[modifica | modifica wikitesto]

Nella quinta ed ultima parte dell'antologia, intitolata "La nebbia come grande metafora: disorientamenti, obnubilamenti, oblii, la memoria che si cancella, la vita che svanisce...", si trovano tre sottosezioni:

I film brumosi[modifica | modifica wikitesto]

Un saggio di Antonio Costa, dal titolo Vedere nella nebbia: per un repertorio di film brumosi conclude l'opera e passa in rassegna alcuni celebri film che hanno utilizzato l'elemento nebbia per diversi fini come Il porto delle nebbie di Marcel Carné, Dédée d'Anvers di Yves Allégret, Fari nella nebbia di Gianni Franciolini, Re Lear di Peter Brook, Dracula di Tod Browning, Il pensionante di Alfred Hitchcock, Una mano nell'ombra di Hugo Fregonese, Barbara, il mostro di Londra di Roy Ward Baker, Ombre e nebbia di Woody Allen, Ceiling Zero di Howard Hawks, Brigadoon di Vincente Minnelli, Angoscia di George Cukor, Gorilla nella nebbia di Michael Apted, L'uomo lupo di George Waggner, The Fog - Nebbia assassina di Rupert Wainwright, Notte e nebbia di Alain Resnais, Nebbie del passato di Terence Fischer, Don Camillo e Il ritorno di don Camillo di Julien Duvivier, Milano calibro 9 di Fernando Di Leo, Una spirale di nebbia di Eriprando Visconti, Cronaca di un amore, Il grido, Deserto rosso e Identificazione di una donna di Michelangelo Antonioni, La prima notte di quiete di Valerio Zurlini, Amarcord di Federico Fellini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Remo Ceserani e Umberto Eco (a cura di), Nebbia, collana "I millenni", Torino, Einaudi, 2009, p. XL-404, ISBN 88-06-18724-4.
  2. ^ da Racconti e novelle, vol.I, Torino 1968
  3. ^ da Huckleberry Finn, Einaudi, Torino 1953
  4. ^ da L'isola del tesoro, Einaudi, Torino 2006
  5. ^ da Una questione privata, Einaudi, Torino 1963
  6. ^ da Poesie, versione e prefazione di Guido Errante, Mondadori, Milano, 1956
  7. ^ da New poems, Collected poems, 1938
  8. ^ da Versi d'amore e di gloria, ed. diretta da Luciano Anceschi, Mondadori, Milano 1982
  9. ^ Umberto Eco, in Nebbia, Einaudi 2009
  10. ^ in Opere, a cura di Anna Ravano, con un saggio introduttivo di Nadia Fusini, Mondadori, Milano 2002
  11. ^ in Memorie d'Oltetomba, René de Chateaubriand, a cura di Ivana Rosi, introduzione di Cesare Garboli, Einaudi-Gallimard, Torino 1995

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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