Nazionale di calcio dell'Italia

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Uniformi di gara
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
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Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
Federazione
Confederazione UEFA
Selezionatore {{{Selezionatore}}}
Ranking FIFA 12º[1] (17 settembre 2020)
Sponsor tecnico Adidas
Esordio internazionale
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Migliore vittoria
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Peggiore sconfitta
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La nazionale di calcio dell'Italia è la selezione maggiore maschile di calcio della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il cui nome ufficiale è nazionale A,[2] che rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali.

È una delle nazionali di calcio più titolate del mondo: gli Azzurri annoverano nel loro palmarès quattro campionati mondiali (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006, secondi al mondo dopo il Brasile, a pari merito con la Germania) oltre a un campionato europeo (Italia 1968). È inoltre una delle cinque nazionali maggiori (assieme a quelle di Belgio, Svezia, Uruguay e Regno Unito) a potersi fregiare del titolo di "olimpionica", essendosi aggiudicata il torneo a cinque cerchi del 1936 (uno dei sette riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948), mentre nella Confederations Cup, ultimo trofeo internazionale riconosciuto dalla FIFA, vanta come miglior risultato un terzo posto, ottenuto nel 2013. In bacheca infine, annovera anche due Coppe Internazionali, competizione continentale riconosciuta quale ufficiosa antesignana del campionato d'Europa. Al Mondiale si è classificata tra le prime quattro in otto edizioni (sei le finali) e cinque volte all'europeo (tre le finali). Dopo la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di piazzamenti nei primi quattro posti nelle due competizioni. È inoltre l'unica selezione, insieme a quella brasiliana, ad essersi aggiudicata due titoli mondiali consecutivi, nel 1934 e 1938.

Nella graduatoria FIFA, in vigore dall'agosto 1993, ha occupato il 1º posto più volte, nel novembre del 1993 e nel corso del 2007 (febbraio, aprile-giugno, settembre); il peggior piazzamento è stato invece il 21º posto dell'agosto 2018. Occupa attualmente il 12º posto.[1]

Storia della nazionale A

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della nazionale di calcio dell'Italia.
L'esordio assoluto della nazionale italiana nel 1910, in maglia bianca; si noti la non uniformità nel colore dei pantaloncini, cosa non richiesta dai regolamenti dell'epoca.

Le vicende più importanti della nazionale di calcio italiana sono legate alla nazionale A che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie di selezione, era la nazionale unica, che assumeva varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Per fare un esempio, se è normale che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o Campionato del Mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero il torneo calcistico dei Giochi di Berlino nel 1936.

Nel secondo dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni più precise soprattutto per inserire criteri oggettivi e uguali per tutti di selezione dei giocatori, sia per via della progressiva istituzione di tornei giovanili, sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento olimpico prevede infatti che la partecipazione sia riservata solo ad atleti il cui status sia formalmente di dilettante. Ma questo faceva sì che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni i cui atleti avevano lo status di dilettante (ad esempio l'URSS e in generale tutte quelle del blocco dell'Est Europeo) potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.

Non a caso per lungo tempo, nel secondo dopoguerra, il torneo olimpico di calcio fu appannaggio di squadre come la stessa Unione Sovietica, la Cecoslovacchia, la Germania Est e l'Ungheria. Ciò perdurò fino all'edizione olimpica del 1988, a Seul, quando fu deciso che le rappresentative olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le loro selezioni Under-21 (o Under-23), con al massimo tre calciatori fuori quota.

La prima importante vittoria italiana, nel campionato del mondo 1934.

La nazionale italiana vanta 4 titoli mondiali (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006) e un Europeo (Italia 1968). Inoltre ha conquistato un oro olimpico nel 1936 e due Coppe Internazionali conquistate negli anni 1920 e 1930. Il periodo d'oro fu proprio quello degli anni 1930, in cui vennero conquistati due Mondiali (unica nazionale assieme al Brasile ad averne vinti due consecutivi).

Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti l'Italia non ebbe successo ai Mondiali del 1950, né a quelli del 1954, addirittura non si qualificò a quelli del 1958, e di conseguenza rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Ai Mondiali del 1962 usci al primo turno in una spedizione mal gestita, a quelli del 1966 andò peggio perché furono eliminati dai semi-professionisti della Corea del Nord.[3]

La rinascita avvenne con la vittoria del campionato d'Europa 1968 che vide l'Italia di Ferruccio Valcareggi, padrona di casa, superare in finale la Jugoslavia.[4] Due anni dopo, ai Mondiali di Messico 1970, gli Azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3 ai supplementari; in finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo il negativo campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove l'Italia fu esclusa al primo turno, il profondo ricambio generazionale nel frattempo portato avanti da Enzo Bearzot permise alla squadra di ben figurare al Mondiale di Argentina 1978, dove espresse un bel gioco che le valse il quarto posto.[3]

Il trionfo azzurro all'Europeo 1968.

Simile piazzamento venne replicato al campionato d'Europa 1980 giocato in Italia, stavolta accolto come insoddisfacente alle luce delle aspettative della vigilia. Questo ciclo culminò nel Mondiale di Spagna 1982 dove, pur a fronte di un certo scetticismo della vigilia, accentuato dall'incerto avvio sul campo, gli Azzurri uscirono alla distanza battendo in sequenza nella seconda fase i campioni uscenti dell'Argentina e il favorito Brasile, e in semifinale la sorprendente Polonia. Nella finale di Madrid sconfissero infine i campioni d'Europa in carica della Germania Ovest per 3-1, divenendo per la terza volta campioni del mondo.[3]

Dopo la mancata qualificazione all'Europeo di Francia 1984,[3] i Mondiali di Messico 1986 segnarono l'addìo di Bearzot. Gli Azzurri passarono nelle mani di Azeglio Vicini il quale rinnovò a sua volta il gruppo in vista del campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, dove raggiunsero la semifinale poi persa contro l'Unione Sovietica. Una bella nazionale si presentò al campionato del mondo 1990 casalingo, ma in semifinale, dopo i tiri di rigore, ebbe la meglio l'Argentina; nella finale per il terzo posto gli Azzurri sconfissero poi l'Inghilterra.[3]

L'Italia fallì la qualificazione al campionato d'Europa 1992 in Svezia, sicché Vicini fu esonerato a eliminatorie in corso e sostituito da Arrigo Sacchi, il quale qualificò la nazionale per il Mondiale di Stati Uniti 1994. Nel novembre 1993, grazie all'ottimo girone di qualificazione disputato, l'Italia salì al primo posto della classifica mondiale della FIFA (istituita ad agosto di quell'anno), posizione che mantenne per un mese. Al campionato del mondo di USA '94 gli Azzurri inizialmente stentarono, superando la fase a gironi solo tramite ripescaggio, ma poi riuscirono a proseguire il cammino sino alla finale, trascinati dai gol di Roberto Baggio, che eliminarono Nigeria, Spagna e Bulgaria. Nella finale di Pasadena gli Azzurri pareggiarono senza reti contro il Brasile, ma persero nuovamente ai rigori, nella prima finale di un Mondiale decisa dai tiri dal dischetto. L'avventura al campionato d'Europa 1996 in Inghilterra finì già al primo turno e contestualmente quella di Sacchi, a cui succedette Cesare Maldini. Ai Mondiali di Francia 1998, nel difficile quarto di finale contro i padroni di casa, gli Azzurri persero ancora una volta ai rigori.[3]

L'Italia campione del mondo per la terza volta nella storia a Spagna '82.

L'occasione per una rivincita arrivò due anni dopo, al campionato d'Europa 2000, dove gli Azzurri giunsero in finale, proprio contro la Francia. Passata in vantaggio nel primo tempo con una rete di Marco Delvecchio, la squadra di Dino Zoff parve in procinto di condurre in porto il successo, ma i francesi pareggiarono all'ultimo istante dei tempi regolamentari. Demoralizzati dalla rete subita in extremis, gli Azzurri furono sconfitti ai supplementari per via del golden goal di David Trezeguet.[5] A seguito di alcuni sprezzanti giudizi in diretta televisiva di Silvio Berlusconi, sentendosi leso ingiustamente nella sua dignità, per protesta Zoff si dimise tre giorni dopo la finale,[6] lasciando il posto a Giovanni Trapattoni. Peggio andarono i Mondiali di Corea del Sud-Giappone 2002: la squadra alla vigilia era tra le favorite, ma, dopo aver passato a fatica il primo turno esprimendo un gioco difensivista e rinunciatario, fu eliminata ancora al golden goal negli ottavi dai padroni di casa della Corea del Sud (1-2). Fu il risultato peggiore dal Mondiale 1986. Al campionato d'Europa 2004 l'Italia uscì dal torneo al primo turno.

Al campionato del mondo 2006 l'Italia di Marcello Lippi fu grande protagonista. Dopo aver superato brillantemente la fase a gironi, eliminò Australia e Ucraina e, ai tempi supplementari, anche la Germania padrona di casa. In finale trovò nuovamente la Francia, superandola ai rigori: il penalty di Fabio Grosso incoronò gli Azzurri campioni del mondo per la quarta volta.[3]

La festa azzurra per la vittoria del quarto mondiale a Germania 2006.

Lippi lasciò dopo il successo e fu sostituito da Roberto Donadoni, che guidò la nazionale all'Europeo di Austria-Svizzera 2008. L'Italia si spinse fino ai quarti di finale dove pareggiò a reti bianche contro la Spagna, futura vincitrice del torneo, che la sconfisse ai rigori. La vittoria ai Mondiali del 2006 permise agli Azzurri, nel frattempo tornati sotto la guida di Lippi, di partecipare all'edizione 2009 della Confederations Cup, che si svolse in Sudafrica. L'Italia deluse venendo eliminata al primo turno, dopo aver vinto contro gli Stati Uniti, poi finalisti nel torneo, e perso contro Egitto e Brasile, poi vincitore della competizione.[7]

Ai Mondiali di Sudafrica 2010 la squadra azzurra, guidata ancora da Lippi, deluse ancor più classificandosi ultima in un girone composto da Nuova Zelanda, Paraguay e Slovacchia, quest'ultima all'esordio. Con due pareggi e una sconfitta gli Azzurri furono eliminati dal torneo al primo turno per la sesta volta, fatto che non accadeva da 36 anni e inoltre, per la prima volta in 17 partecipazioni, senza vincere alcuna partita.

Nell'estate 2010 l'Italia passò sotto la guida di Cesare Prandelli, il quale rimase in carica per il successivo quadriennio. Durante le qualificazioni al campionato d'Europa 2012 la nazionale, a seguito della vittoria contro la Slovenia del 6 settembre 2011 (1-0), ottenne il record di precocità per quanto riguarda le qualificazione alla competizione continentale, conseguita con due turni d'anticipo grazie a 22 punti in 8 partite.[8] L'Italia si presentò a Euro 2012 superando un girone composto dalla Spagna campione del Mondo e d'Europa in carica, dalla Croazia e dall'Irlanda; approdò ai quarti di finale dove superò contro l'Inghilterra ai rigori, quindi sconfisse in semifinale la Germania per 2-1. In finale la squadra subì tuttavia una pesante sconfitta dalla Spagna (0-4).[9]

La formazione italiana scesa in campo nella finale di Euro 2012.

Il secondo posto maturato nella rassegna continentale permise agli Azzurri di partecipare l'anno seguente alla Confederations Cup. Stavolta ben si comportarono rispetto all'edizione precedente, superando un girone eliminatorio composto da Messico, Giappone e dai padroni di casa del Brasile, e venendo sconfitti in semifinale ancora dalla Spagna, ai rigori; nella finale per il terzo posto, l'undici italiano conquistò la medaglia di bronzo battendo, nuovamente dal dischetto, l'Uruguay.[10] Nonostante questi positivi piazzamenti, la gestione Prandelli si concluse negativamente al Mondiale di Brasile 2014 in cui la nazionale venne eliminata alla fase a gironi, classificandosi terza nel girone dietro Costa Rica e Uruguay; per la settima volta gli Azzurri vennero estromessi dai Mondiali al primo turno, fase da cui per la terza volta nella propria storia uscirono in due edizioni consecutive.

Dopo la débâcle brasiliana, a Prandelli seguì l'interregno di Antonio Conte, il quale rivitalizzò temporaneamente una nazionale in fase calante, lasciandola al termine del campionato d'Europa 2016 dopo un'eliminazione ai quarti di finale contro la Germania campione del mondo in carica, maturata solo ai tiri di rigore. Fallimentare si rivelò, invece, la successiva gestione di Gian Piero Ventura, con l'Italia che per la seconda volta nella sua storia mancò la qualificazione al campionato del mondo 2018 (dopo una striscia di quattordici partecipazioni consecutive alle fasi finali), causa l'eliminazione ai play-off per mano della Svezia.[11] A risollevare le sorti di una nazionale al suo punto più basso da 60 anni a quella parte, venne chiamato Roberto Mancini, con cui l'Italia fece dapprima il suo esordio nella neonata UEFA Nations League, e poi ottenne con tre giornate di anticipo[12] e 10 vittorie su 10 incontri,[13] risultati mai conseguiti prima nella storia azzurra, l'accesso alla fase finale del campionato d'Europa 2020.

Altre nazionali

Oltre alla citata selezione nazionale, l'ordinamento della FIGC ne prevede varie altre, divise per fascia d'età dei propri giocatori. La nazionale maschile Under-21, che partecipa alle competizioni continentali con i propri pari categoria; la nazionale olimpica che rappresenta l'Italia nei tornei olimpici di calcio utilizza generalmente come base l'Under-21 con l'aggiunta di giocatori di un precedente ciclo dato che il limite di età è di 23 anni, viene tuttavia data la possibilità di aggiungere fino a tre fuori quota, ovvero calciatori che superino tale limite; le nazionali Under-20, Under-19, Under-18, Under-17, Under-16 e Under-15.[2]

Una parte della Nazionale Under-23 vittoriosa al Torneo di Tolone 2008.

Rappresentano ufficialmente l'Italia sempre sotto il coordinamento della FIGC: la nazionale femminile, la nazionale femminile Under-23, Under-19, Under-17, Under-16; la nazionale di beach soccer; la nazionale universitaria (che rappresenta l'Italia nel torneo calcistico delle Universiadi), composta da calciatori dilettanti o professionisti della Lega Pro che frequentino l'università; la nazionale militare, riservata formalmente a qualsiasi militare tesserato come calciatore della FIGC in qualsiasi categoria, ma, di fatto, almeno fino all'abolizione del servizio militare obbligatorio, composta dai giovani calciatori professionisti che stessero assolvendo l'obbligo di leva (tale selezione rappresenta l'Italia durante i Giochi mondiali militari e i Campionati mondiali militari di calcio); la Rappresentativa dei Giochi del Mediterraneo, che rappresenta l'Italia nei Giochi omonimi e può essere formata indistintamente da giocatori professionisti o dilettanti di qualsiasi categoria; infine, la nazionale di calcio a 5, la nazionale di calcio a 5 Under-21 e la Nazionale A Femminile Calcio a 5.[2]

Nazionali italiane che sono esistite in passato, ma che (a seguito di ristrutturazioni sia decise per norme federali che per esigenze legate ai requisiti di partecipazione ai vari tornei internazionali) sono scomparse, furono la nazionale B (in genere l'anticamera della nazionale A, costituita dalle seconde scelte di campionato o di giocatori sotto osservazione in vista di un eventuale impiego per la selezione maggiore, e il cui ruolo spesso si è sovrapposto con quello della, scomparsa anch'essa, nazionale sperimentale); soprattutto nel secondo dopoguerra, ci furono inoltre dei saltuari esperimenti circa rappresentative azzurre emanazione di un preciso e limitato bacino geografico (come la nazionale Nord-Ovest), che andavano a sfidare similari compagini dei paesi stranieri.[14][15] È infine sporadicamente attiva anche la nazionale Under-23.

Rappresentative di Lega

Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio di Lega della Serie A e B Italia.
La nazionale di Lega della Serie A scesa in campo nel 1988.

Si fregiano (o si sono fregiate) impropriamente del titolo di "nazionale" anche alcune rappresentative di Lega. Dagli anni 1960 agli anni 1990 è stata sporadicamente attiva una nazionale di Lega, con una propria maglia e stemma, che attingeva dall'intero bacino della Serie A – indistintamente tra giocatori italiani e stranieri.[16] Nel 2011 è nata la cosiddetta B Italia, formata da giocatori con limite d'età Under-21 e militanti nella Serie B, che riprende idealmente la storia della rappresentativa Under-21 di Serie B;[17] anche in questo caso è però improprio parlare di "nazionale", dato che si tratta a tutti gli effetti di una Rappresentativa U-21 della Lega Serie B (infatti sulle maglie non sfoggia lo stemma della FIGC, ma il logo della Lega B[18]) che funge da bacino per le nazionali U-20 e U-21.

Risultati conseguiti

La nazionale A dell'Italia ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (Messico 1970 e Stati Uniti 1994); inoltre, si è classificata terza a Italia 1990 e quarta ad Argentina 1978. Per contro non ha partecipato alla prima edizione (Uruguay 1930) e non si è qualificata in quelle di Svezia 1958 e Russia 2018; inoltre non ha superato il primo turno del campionato del mondo in sette occasioni.[19] Ai mondiali l'Italia non ha mai perso nei tempi regolamentari o supplementari una partita di quarti di finale o semifinale. Le uniche sconfitte in questi turni sono maturate dopo i calci di rigore: contro l'Argentina in semifinale nel 1990 e contro la Francia ai quarti di finale nel 1998.

L'Italia ha conseguito la vittoria nel campionato europeo di calcio per nazioni a Italia 1968 e si è classificata in due occasioni seconda (Belgio-Paesi Bassi 2000 e Polonia-Ucraina 2012) e in una occasione quarta (Italia 1980), giungendo complessivamente cinque volte alle semifinali del torneo (l'altra a Germania Ovest 1988).

Nella Confederations Cup conta due partecipazioni (2009 e 2013). Nel torneo ha ottenuto come miglior risultato il terzo posto nell'edizione del 2013.

Si aggiungono alle suddette vittorie la medaglia d'oro al torneo olimpico di calcio alla XI Olimpiade a Berlino nel 1936 e quella di bronzo alla IX Olimpiade ad Amsterdam nel 1928, in un periodo in cui l'ordinamento olimpico non aveva ancora uniformato, secondo il criterio dell'età massima dei giocatori, la composizione delle squadre. Infine l'Italia ha ottenuto due Coppe Internazionali (torneo centro–europeo nato nel 1927, prima dell'istituzione della UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, poi superato nel 1960 dall'Europeo) nelle edizioni 1927-1930 e 1933-1935, risultando l'unica squadra ad aver vinto due volte tale competizione.

La nazionale italiana Under-21 vanta, invece, la vittoria in cinque edizioni del campionato europeo di calcio Under-21 (1992, 1994, 1996, 2000 e 2004), la massima competizione ufficiale per squadre di tale categoria. Si tratta di un primato europeo. Inoltre la nazionale olimpica ha conseguito la medaglia di bronzo al torneo di calcio della XXVIII Olimpiade ad Atene nel 2004.

La nazionale di beach soccer gioca regolarmente i campionati europei e mondiali. Infine, la nazionale universitaria ha vinto il torneo di calcio della XIX Universiade svoltasi in Sicilia nel 1997.

Impianti e strutture

Gli azzurri a Coverciano nel 1974

La nazionale italiana non ha uno stadio nazionale fisso: gioca le sue partite a rotazione nei vari impianti italiani, scegliendoli di volta in volta a seconda dell'importanza della partita, dell'avversario che si incontra e dell'eventuale affluenza di pubblico.

Le sfide ufficiali o di maggior spessore vengono disputate negli stadi delle principali città della nazione: l'Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, lo Stadium o l'Olimpico Grande Torino di Torino, il Barbera di Palermo, il Ferraris di Genova, il Dall'Ara di Bologna, il Franchi di Firenze, il San Nicola di Bari e il Friuli di Udine. Per le amichevoli o gli incontri di minore importanza, si opta invece per le più svariate località della penisola, a seconda dell'esigenza.

Per i ritiri e le sessioni di allenamento gli Azzurri hanno invece una sede fissa nel centro tecnico federale situato a Firenze, nel quartiere di Coverciano. Come seconda opzione, la nazionale ha un altro luogo di raduno negli impianti sportivi della Borghesiana, a Roma.

Colori e simboli

Colori

Lo stesso argomento in dettaglio: Maglia azzurra.
Nel 1911 la nazionale indossa per la prima volta la maglia azzurra.

La prima maglia indossata dalla nazionale italiana nell'esordio assoluto con la Francia del 15 maggio 1910 era di colore bianco. Tale scelta fu semplicemente dovuta al fatto che non si era raggiunto ancora l'accordo sulla divisa ufficiale, e dunque si decise di non colorarla lasciandola bianca.[20] Al 2014 la seconda maglia della nazionale è di colore bianco.[21]

Dopo due partite, in occasione di un'amichevole con l'Ungheria disputata a Milano il 6 gennaio 1911 la tenuta bianca venne sostituita da quella azzurra: la scelta fu motivata dal fatto che l'azzurro (o meglio, il blu Savoia) era il colore dello stendardo della casa reale dei Savoia (sul quale poi campeggiava lo stemma sabaudo);[22] la divisa prevedeva in abbinamento pantaloncini bianchi e calzettoni neri (col tempo anche questi ultimi diverranno azzurri).[23] È molto diffusa la leggenda secondo cui le divise italiane dei primi decenni fossero di una tonalità di azzurro molto chiara, più vicina al celeste. In realtà, le maglie della nazionale sono state fin dagli esordi azzurre o blu:[24] questo "falso storico" (che ha influenzato anche le divise Kappa dei primi anni 2000, oltreché la maglia celebrativa realizzata dalla Puma per la Confederations Cup 2009) è probabile derivi dalle copertine acquerellate che La Domenica del Corriere dedicava alla squadra (le poche immagini a colori all'epoca disponibili), in cui le maglie venivano rappresentate con un celeste molto chiaro.

L'Italia, con la divisa nera saltuariamente usata nel periodo interbellico, scende in campo contro la Francia per i quarti di finale del campionato del mondo 1938.

Durante gli anni 1930 l'Italia ha vissuto anche una breve parentesi con una divisa completamente nera, voluta dal regime fascista di Benito Mussolini;[25] la maglia nera debuttò il 17 febbraio 1935 in un'amichevole contro la Francia allo Stadio del Partito Nazionale Fascista di Roma,[26] e seppur non abbia mai soppiantato stabilmente la maglia azzurra, questa venne sfoggiata in misura minore dalla nazionale anche al torneo calcistico degli XI Giochi olimpici di Berlino dell'anno seguente,[27] e ai Mondiali di Francia 1938.[28] La divisa nera cadde nell'oblio dopo la caduta di Mussolini; il solo colore, limitato a un inserto sulla manica sinistra, ritornò sulle maglie azzurre all'indomani della tragedia di Superga quando tutte le rappresentative nazionali, in memoria del Grande Torino, scesero in campo per un anno intero col lutto al braccio "compreso" nella divisa: non si trattava infatti di una fascia, ma di una vera e propria diversa colorazione nella trama azzurra.[29]

Per quanto riguarda le maglie dei portieri, le prime divise erano di colore nero; successivamente dagli anni 1950 in poi sono state pressoché stabilmente di tonalità grigia con il colletto e i polsi blu, a partire dagli anni 1980 le maglie erano di una tonalità metallica vicina all'argento, con piccole modifiche legate alle variazioni stilistiche degli sponsor tecnici (ad esempio, la maglia del 1994 aveva le maniche rosse, bianche e blu con disegni zigzag). Solo a partire dalla metà degli anni 1990 hanno assunto altre colorazioni, generalmente rosso o verde, adattandosi anche qui allo stile dello sponsor tecnico.

Gli azzurri con la tradizionale seconda uniforme bianca nella finale del campionato d'Europa 2000

La maglia della nazionale ha visto anche delle varianti cromatiche nel corso della sua storia. Nel 1950 la nazionale B disputò un'amichevole contro l'Inghilterra B indossando, per un'unica volta, una divisa azzurra con fascia bianca, e numeri neri sulla schiena.[30] Sempre negli anni 1950 la Nazionale giovanile scendeva in campo con una maglia verde,[31] colore poi saltuariamente scelto anche dalla Nazionale di Lega[16] e, per un'unica amichevole del 1954 contro l'Argentina giocata a Roma, anche dalla Nazionale A.[32] Nel 1994 l'Under-21, a causa di un disguido tecnico, giocò contro la Croazia U-21 a Caltanissetta indossando una maglia rossa, in realtà la seconda maglia della locale squadra della Nissa.[33] Infine nel 2004, per un'amichevole a Reykjavík con l'Islanda, la nazionale utilizzò un'inedita divisa blu scuro.[34]

Nel 2019, per la prima volta nella sua storia, l'Italia si dotò ufficialmente di una terza divisa, rispolverando nell'occasione il verde visto fugacemente nel secondo dopoguerra.[35]

Divise

Storia

Le maglie delle nazionali, almeno fino agli anni 1970, erano di produzione artigianale, anonime e spartane. A partire dalla metà del decennio fecero ingresso massiccio gli sponsor tecnici, che si accreditarono come fornitori unici di tutto l'equipaggiamento della nazionale (a eccezione delle scarpe, che ogni calciatore sceglieva e tuttora sceglie a seconda della propria comodità e dei propri contratti di sponsorizzazione). Da notare che fino al 1999 gli accordi di fornitura tra la FIGC e i vari fornitori tecnici che si sono alternati negli anni vietavano a questi ultimi di marchiare col proprio logo o con altri elementi estranei la divisa ufficiale della Nazionale, caso unico al mondo.

La classica divisa italiana: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.

Nel 1974 adidas fu il primo fornitore della nazionale (anche se fino al 1978, le maglie erano prodotte dalla ditta Baila, mentre le tute e i calzettoni erano di marca tedesca), a cui nel 1979 subentrò Le Coq Sportif, che rimase fino al 1984. Dopo tre amichevoli giocate con divise fornite da Ennerre, nel 1985 ha inizio il lungo sodalizio con Diadora che si concluderà nel 1994, quando arrivò Nike. Nel 1999, con le prime maglie firmate Kappa, per la prima volta nella storia della nazionale il logo dello sponsor tecnico compare sulle maglie. Dal 2003 il fornitore tecnico dell'Italia è Puma.[23] Da quando la FIGC ha raggruppato sotto il proprio coordinamento tutto il calcio giocato in Italia, anche la situazione-uniformi è stata normalizzata, per cui tutte le nazionali maschili e femminili di qualsiasi categoria e specialità vestono lo stesso marchio e usano lo stesso equipaggiamento dello sponsor tecnico del momento.

Per quanto riguarda invece la foggia delle maglie, essa non ha avuto grossi cambiamenti nel tempo, adeguandosi più o meno blandamente alla moda del momento con periodici mutamenti legati soltanto alla forma del colletto, almeno fino all'inizio degli anni 1980: se infatti sino ad allora la tenuta era sostanzialmente rimasta alla maglia girocollo e pantaloncini bianchi (con alcune variazioni, tipo i pantaloncini e calzettoni neri degli anni 1950 e 1960), nei Mondiali di Messico 1970 e Germania Ovest 1974 la maglia da trasferta era invece bianca con una grande striscia orizzontale blu all'altezza del petto. Nel corso del campionato del mondo 1982 in Spagna venne adottato un collo a V ornato da bordini tricolori, mentre ai Mondiali di Stati Uniti 1994 comparvero minuscoli triangolini tricolori e stemmi stampati su tutta la maglia. Le divise Nike del periodo 1996-1997 erano caratterizzate da orlature inferiori di colore oro e una scritta ITALIA che creò molto disappunto, dato che andava a cadere proprio sulle natiche dei calciatori. Nel campionato del mondo 1998 in Francia, la maglia aveva delle righe orizzontali che correvano dall'ascella fino alla fine della maglia.

L'Italia in totale completo azzurro, una scelta cromatica sovente utilizzata dalla nazionale a partire dagli anni 2000, e già saltuariamente vista in passato.

Durante gli Europei di Belgio-Paesi Bassi 2000, con il modello Kombat di Kappa, la nazionale adottò un modello molto attillato e elasticizzato, che fece moda per un certo periodo. Per il campionato d'Europa 2004 in Portogallo i numeri della divisa passarono da bianchi a color oro. Coi Mondiali di Germania 2006 vennero aggiunte delle vistose sfumature blu scuro sui bordi, mentre sulla maglia bianca vi era un triangolino azzurro che partiva dal collo. In questi anni, sempre più spesso la nazionale inizia a sfoggiare il completo maglia-pantaloncini-calzettoni totalmente azzurri (l'Italia ha disputato la finale del campionato mondiale di calcio 2006 con questo completo).[23] Nel 2007 sulla seconda maglia, quella bianca, sono ritornati i numeri in blu scuro. Al campionato d'Europa 2008 in Austria e Svizzera sono ritornati i numeri in bianco sulla prima maglia. Per quanto riguarda i pantaloncini, storicamente di colore bianco, nei decenni ci sono stati pochi cambiamenti; tuttavia, come accennato sopra, in tempi recenti lo sponsor tecnico ha proposto frequentemente pantaloncini di colore azzurro come la maglia.

Il 2 settembre 2008, in presenza del presidente della FIFA Joseph Blatter, venne presentato il FIFA Champions Badge, stemma celebrativo di campione del mondo in carica, introdotto dall'organismo mondiale, inserito al centro sulla maglia della nazionale; l'Italia è stata la prima nazionale al mondo a fregiarsi di questo riconoscimento.[36]

Per la FIFA Confederations Cup 2009, Puma ha messo a disposizione della nazionale un completo celebrativo, che voleva omaggiare quelli indossati durante gli anni 1930.[37] La maglia era di colore celeste molto chiaro, denominato "Cendre Blue", con inserti tricolori sul lato destro del tronco. Il logo della FIGC era più grande del solito, incorniciato sempre dello stesso colore. I pantaloncini e i calzettoni erano invece marroni.[23] Un altro completo celebrativo è stato realizzato per la sola amichevole con l'Inghilterra del 15 agosto 2012, quando la nazionale è scesa in campo con una speciale maglia che si rifaceva a quella vittoriosa di Spagna '82, celebrando il trentennale del terzo trionfo mondiale azzurro.[38] Infine, per la FIFA Confederations Cup 2013, è stata usata una divisa leggermente diversa da quella usata all'Europeo di Polonia-Ucraina 2012 e nelle qualificazioni mondiali per il 2014, con una striscia verde sulla manica destra e una rossa su quella sinistra, e un azzurro leggermente più scuro.

Evoluzione
1910
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1911
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1934
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1938
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore


Mondiali 1950
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1954
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1962
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1966
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore


Europei 1968
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1970
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1974
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
adidas
Mondiali 1978
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
adidas


Europei 1980
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Le Coq Sportif
Mondiali 1982
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Le Coq Sportif
Mondiali 1986
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Diadora
Mondiali 1990
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Diadora


Mondiali 1994
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Diadora
1995
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike
Europei 1996
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike
Mondiali 1998
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike


Europei 2000
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Kappa
Mondiali 2002
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Kappa
Europei 2004
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
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Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Puma
Mondiali 2006
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Puma


Europei 2008
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Puma
Confederations Cup 2009
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Puma
2009
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Puma
Mondiali 2010
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Puma


Europei 2012
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma
Confederations Cup 2013
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma
Mondiali 2014
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma
Europei 2016
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma


2017
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
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Puma
2017-2019
Casa Trasferta Terza divisa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma
Europei 2020
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
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Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Puma

Simboli ufficiali

Sulla maglia azzurra del periodo interbellico, la croce sabauda del Regno d'Italia era affiancata al fascio littorio del regime fascista.

Detto nella sezione precedente dell'origine dell'azzurro quale colore della rappresentativa nazionale (esteso poi alle altre discipline), bisogna aggiungere che durante il fascismo sulle maglie era visibile un fascio littorio ricamato in oro, che caricava la croce sabauda già presente dal 1910. Questa fu tra l'altro la tenuta con cui gli Azzurri vinsero i Mondiali di Italia 1934 e Francia 1938 nonché il titolo olimpico di Berlino 1936. Non era raro vedere usata, in quegli anni, una tenuta da gara completamente nera quale seconda uniforme di gioco (come avvenne nei quarti di finale del Mondiale del 1938 contro la Francia).

Nel secondo dopoguerra, caduto il regime fascista e abolita la Monarchia, la croce sabauda lasciò il posto a un tricolore originariamente raccolto in uno scudetto (di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina). Nel corso degli anni il tricolore sulle maglie ha cambiato varie volte forma (quadrangolare, trapezoidale, rotondo) e posizione, dal lato sinistro fino al centro, per poi tornare al lato sinistro. Dell'inizio degli anni 1950 è invece l'idea di sormontare lo scudo tricolore con una banda recante la scritta in maiuscolo «ITALIA». Successivamente fu inserita nello scudetto anche la sigla «FIGC» della Federazione, scritta in verticale sulla banda bianca del tricolore.

Dal secondo dopoguerra, pur tra ciclici redesign, lo scudetto campeggia sulle divise azzurre.

Nel 1983, per celebrare la vittoria nel campionato del mondo dell'anno precedente, tre stelle dorate sostituirono la scritta «ITALIA» sopra il tricolore, poi il tutto fu rimpiazzato nel 1984 da un nuovo stemma tondo incorporante le tre stelle, le scritte «ITALIA» e «FIGC», e il tricolore. Dal 1991 al 1998 lo stemma adottato fu una controversa e criticata lettera i scritta in corsivo, con tanto di puntino laterale blu, contenente i soliti elementi (stelle e tricolore) più la denominazione «FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO». Tale stemma ricordava vagamente il logo dello sponsor istituzionale dell'epoca (la IP).

Nel 1999 si tornava al tradizionale scudo tricolore, ristilizzato poi per motivi di marketing nel 2005, adottato dalla FIGC come nuovo logo: uno scudetto dai bordi squadrati con all'interno le tre stelle dei mondiali vinti (quattro dal settembre 2006). Le stelle compaiono su autorizzazione della FIFA, che dalla metà degli anni 1990 permise alle federazioni di portare sulla maglia tante stelle quanti sono i campionati del mondo vinti.

La forma che entrò in vigore dopo il trionfo ai mondiali tedeschi tornò a ricordare lo scudetto originario seppur rivisto alla luce dell'evoluzione del design, anche se non mancano i nostalgici per la vecchia maglia con un semplice scudetto tricolore e la scritta sovrastante «ITALIA» in maiuscolo.[39][40] A ottobre 2017, la FIGC ha nuovamente cambiato il logo, che nasce dal desiderio di creare uno stemma moderno riprendendo elementi grafici del passato: così è stato per la scritta «ITALIA», inserita per la prima volta nel logo del 1952 e rispolverata in quello odierno, e del ricamo in oro, simbolo di forza e successo.[41][42]

Rivalità

Le prime rivalità della nazionale di calcio italiana sono state quelle con Austria, Ungheria,[43] Uruguay e Cecoslovacchia; a queste, nel corso degli anni, se ne sono aggiunte altre come quelle con Francia, Germania, Brasile, Argentina, Spagna e Inghilterra.

Francia

Lo stesso argomento in dettaglio: Rivalità calcistica Francia-Italia.
Marco Tardelli e Michel Platini durante l'amichevole dell'8 febbraio 1978 a Napoli tra gli Azzurri e la Francia.

Quella con la Francia è una delle più sentite tra le rivalità della nazionale italiana. La prima partita ufficiale disputata dagli Azzurri, il 15 maggio 1910 all'Arena Civica di Milano, fu giocata proprio contro i Bleus. Nel corso del periodo precedente alla prima guerra mondiale, le due formazioni si sono affrontate più volte e spesso a prevalere erano gli italiani. Nel campionato del mondo 1938 in Francia, l'Italia affrontò e sconfisse i padroni di casa per 3-1 nei quarti di finale. Ai Mondiali di Argentina 1978 le due nazionali si affrontarono nella prima partita del proprio girone e l'Italia, pur andando in svantaggio dopo soli 44", ribaltò il risultaro imponendosi per 2-1. L'andamento però cambiò dai primi anni 1980, quando la Francia ritornò alla vittoria nel febbraio del 1982, in una gara amichevole. Fino ad allora infatti l'ultimo confronto vincente con gli italiani risaliva addirittura alle Olimpiadi del 1920, pertanto vi fu un'attesa di ben 62 anni. Quattro anni dopo quella storica vittoria i francesi riuscirono a ripetersi in una occasione ben più importante, ovvero gli ottavi di finale del campionato del mondo 1986 in Messico, estromettendo così i campioni del Mondo in carica.

Dal 1986 (se si esclude una gara amichevole nel febbraio del 1994 a Napoli, conclusa con una vittoria francese per 1-0) le squadre non si affrontarono sino a fine anni 1990. La rivalità si fece accesa in questo periodo, dopo il Torneo di Francia, competizione amichevole in vista del campionato del mondo 1998, le due nazionali si affrontarono nella terza e ultima partita del torneo pareggiando 2-2, condannandosi vicendevolmente agli ultimi due posti. Nel giro di breve tempo le due formazioni si affrontarono in due competizioni ufficiali: prima ai quarti di finale del campionato del mondo 1998 (disputatisi proprio in Francia) in cui i Bleus, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, vinsero ai tiri di rigore e due anni dopo, all'Europeo di Belgio-Paesi Bassi 2000, dove le due squadre si ritrovarono in finale a Rotterdam, con la Francia che vinse pareggiando al termine dei tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal.

Le due nazionali schierate prima della finale del campionato d'Europa 2000.

Per un breve periodo le nazionali maggiori non si affrontarono più, per poi tornare a sfidarsi nella finale del campionato del mondo 2006, vinta questa volta ai rigori dagli Azzurri e anch'essa ricca di episodi incandescenti, i cui protagonisti furono per lo più il difensore italiano Marco Materazzi e il capitano Zinédine Zidane. Prima il campione francese segnò su calcio di rigore, provocato da un fallo in area proprio di Materazzi, con un tiro a cucchiaio. Qualche minuto dopo il difensore dell'Inter riuscì a pareggiare con un colpo di testa e i tempi regolamentari finirono 1-1. Poi nei supplementari un triste evento mise fine anticipatamente alla carriera di Zidane: la stella francese infatti diede una testata violenta a Materazzi, che lo aveva provocato verbalmente, e venne espulso.[44] I tempi supplementari si conclusero col risultato di parità, e ai tiri di rigore fu decisivo l'errore del francese David Trezeguet che colpì la traversa della porta difesa da Buffon; l'Italia vinse così il suo quarto mondiale.

Curiosamente, dopo breve tempo dalla discussa finale, l'Italia ha ritrovato la Francia sia nelle qualificazioni (ma il sorteggio avvenne a gennaio) che, a qualificazione ottenuta, nel girone del campionato d'Europa 2008. Anche le due partite di qualificazione per l'Europeo sono state giocate in un clima di accesa rivalità. Quella di Parigi terminò 3-1 per i francesi, ma soprattutto quella di ritorno a Milano, finita 0-0, è stata preceduta da dichiarazioni infuocate del CT francese Raymond Domenech rese a Le Parisien, che sostenne di essere preoccupato di un arbitraggio a favore degli Azzurri. L'UEFA, costretta a intervenire, squalificò Domenech e decise di multarlo.[45] Nonostante i tentativi di distensione dei giocatori italiani e francesi, soprattutto del capitano azzurro Fabio Cannavaro, la sera della partita a San Siro il pubblico fischiò l'inno nazionale francese suonato prima della partita.[46] All'episodio hanno fatto seguito ulteriori aspre polemiche sia in Francia che in Italia, con lettere ufficiali di scuse. Le due nazionali si sono reincontrate per l'ultima giornata del primo turno del campionato d'Europa 2008, il 17 giugno. L'Italia, dopo 30 anni, ha vinto sul campo per 2-0 con reti di Andrea Pirlo e Daniele De Rossi, qualificandosi per i quarti di finale ed estromettendo gli stessi Bleus dalla competizione. La nazionale italiana ha poi perso la prima partita della gestione Ventura per 1-3 contro i francesi, il 1º settembre 2016 a Bari; i transalpini hanno poi confermato il loro andamento positivo battendo nuovamente l'Italia il 1º giugno 2018 a Nizza, in un'altra gara amichevole terminata 3-1.

Germania

Lo stesso argomento in dettaglio: Rivalità calcistica Germania-Italia e Partita del secolo.

Altra forte rivalità è quella con i tedeschi: Germania Ovest fino al 1990, Germania unita da allora, e Italia hanno dato vita a match memorabili della storia del calcio. Tuttavia, la nazionale italiana è una vera e propria bestia nera per la Germania, che ha infatti un bilancio largamente negativo nel computo delle vittorie e sconfitte.

Targa commemorativa all'Estadio Azteca della partita del secolo tra Italia e Germania Ovest ai Mondiali di Messico 1970.

Per quasi quarant'anni le due squadre non si sono mai affrontate in occasioni veramente degne di nota, sicché si deve attendere il primo turno del campionato del mondo 1962 in Cile per avere la prima partita con una posta significativa in palio; in quell'occasione la sfida non fu emozionante e terminò con un tacito accordo di pareggio a reti inviolate che andava bene a entrambe poiché le altre avversarie del girone non sembravano inarrestabili, poi la Germania Occidentale fece il suo dovere, mentre l'Italia perse contro i padroni di casa nella famosa battaglia di Santiago, subendo l'eliminazione.

Le due squadre si ritrovarono di fronte in una occasione ben più importante otto anni dopo, per la semifinale del Mondiale di Messico 1970, dando vita alla cosiddetta partita del secolo che vide l'Italia qualificarsi per la finale, dopo un emozionante 4-3 in suo favore dopo i tempi supplementari. Al campionato del mondo 1978 in Argentina le due squadre si affrontano nel girone di semifinale, l'Italia domina ma i tedeschi riescono a non prendere gol e la partita termina con uno 0-0 che si traduce in una eliminazione con delusione, sul piano del gioco, per i teutonici campioni in carica.

Azzurri nuovamente in festa nella finale del campionato mondiale di calcio 1982 in Spagna, stavolta imponendosi nettamente sulla Germania Ovest per 3-1 a Madrid davanti alle autorità di entrambe le Nazioni. È invece di sei anni dopo la prima sfida europea: è la prima fase del campionato d'Europa 1988 ospitato proprio dalla Germania Occidentale, ma le squadre danno vita ugualmente a una sfida avvincente, che finisce 1-1 e accontenta entrambe le tifoserie; alla fine i padroni di casa vinceranno il girone per differenza reti, e l'Italia sarà seconda, ma entrambe saranno eliminate in semifinale, rispettivamente da Paesi Bassi e Unione Sovietica.

Italia e Germania nell'amichevole del 25 marzo 1992.

Nel campionato d'Europa 1996, in Inghilterra, Italia e Germania sono inserite nello stesso girone. I tedeschi non perdono colpi e sconfiggono nettamente Repubblica Ceca e Russia, mentre gli italiani superano gli ex sovietici, ma perdono con i cechi, arrivando allo scontro diretto con la necessità di vincere contro i tedeschi già qualificati. La partita finisce 0-0 (con Zola che fallisce un rigore nei primi minuti) e l'Italia deve fare i bagagli, mentre la Germania vincerà il titolo battendo in finale i cechi al golden goal.

Le due nazionali tornano ad affrontarsi in una competizione ufficiale nella semifinale dei campionato del mondo 2006, organizzato proprio dai tedeschi. La partita, giocata a Dortmund, dove la nazionale tedesca aveva sino ad allora sempre vinto, termina sul 2-0 per gli azzurri, capaci di segnare due reti negli ultimi minuti dei tempi supplementari con Grosso e Del Piero e poi di vincere il titolo mondiale ai rigori nella finale contro la Francia.

All'Europeo di Polonia-Ucraina 2012 l'Italia ritrova la Germania nelle semifinali; i tedeschi, dati favoriti per condizione fisica e mentale, e sempre vincenti nelle quindici partite precedenti in tornei ufficiali (1 ai Mondiali, 10 nelle qualificazioni agli Europei e 4 nella fase finale della competizione continentale), vengono nuovamente sconfitti dagli azzurri con una doppietta di Balotelli.

Di nuovo di fronte quattro anni dopo nei quarti di finale dell'Europeo di Francia 2016, sebbene la sfida si concluda sul punteggio di 1-1 dopo 120 minuti, ai tiri di rigore per la prima volta la nazionale tedesca ha la meglio sugli italiani in una fase finale di una competizione ufficiale, confermando i pronostici della vigilia e accedendo alla semifinale della manifestazione.

In nove incontri ufficiali tra Europei e Mondiali, il bilancio è quindi di quattro vittorie italiane (tutte in finali o semifinali) e cinque pareggi. Gli azzurri, per questo motivo, rimangono ancora imbattuti contro i tedeschi in una fase finale di un torneo.

Brasile

A differenza di squadre europee, con le quali sussiste una rivalità più accesa, il Brasile è una nazionale sudamericana: ciò limita i confronti all'ambito delle competizioni internazionali, sebbene siano state giocate varie amichevoli (nonostante l'appartenenza a due confederazioni diverse e le difficoltà dal punto di vista organizzativo).

La prima sfida in assoluto fu ai Mondiali di Francia 1938, in semifinale. I sudamericani, già sicuri della qualificazione alla finale, avevano prenotato un aereo per Parigi e tenuto in panchina Leônidas (in vista dell'impegno conclusivo).[47] Il risultato effettivo premiò invece gli uomini di Vittorio Pozzo, vittoriosi per 2-1: a siglare il momentaneo raddoppio fu Meazza su rigore, dopo aver rotto l'elastico dei pantaloncini. Essendo la finale in programma solamente tre giorni più tardi, i giocatori italiani acquistarono i biglietti aerei dagli stessi brasiliani.

Pelé e Sandro Mazzola durante l'amichevole del 12 maggio 1963.

Il successivo confronto in ambito mondiale fu a Messico 1970, durante la finale di Città del Messico. I verdeoro trionfarono per 4-1, dopo aver chiuso in parità il primo tempo: il successo comportò l'assegnazione in via definitiva del trofeo dedicato a Jules Rimet.[48] Otto anni più tardi, ai Mondiali di Argentina 1978, andò in scena un altro incontro valido stavolta per il terzo e quarto posto: il Brasile vinse 2-1, terminando la manifestazione sul gradino più basso del podio. L'Italia si "vendicò" nella successiva edizione di Spagna 1982, allorché si impose per 3-2 nell'ultima gara del secondo turno (in cui era presente anche l'Argentina, già matematicamente eliminata) guadagnando il passaggio alle semifinali. Tra i tifosi della Seleção, la partita è ricordata come «tragedia del Sarriá». È questa l'ultima affermazione azzurra sui rivali, che dodici anni dopo fecero proprio il trofeo battendo la squadra di Arrigo Sacchi nella finale del Mondiale di Stati Uniti 1994, il primo decisosi ai rigori; fu decisivo l'errore di Baggio, che calciò il pallone oltre la traversa.

Dopo la sfida amichevole nel Torneo di Francia del giugno 1997 (conclusasi sul risultato di 3-3), le due squadre si sono ritrovate solamente nel 2009.[49] I verdeoro hanno mantenuto la propria imbattibilità, imponendosi nell'amichevole del 10 febbraio[50] e nella gara del 21 giugno in Confederations Cup.[7] Un'analoga situazione si è ripetuta nel 2013, con un 2-2 in amichevole[51] e un 4-2 in Confederations a favore dei sudamericani.[52]

Argentina

Più che di un'acerrima rivalità, quello con l'Argentina è un derby internazionale, poiché buona parte della popolazione argentina è di ascendenza italiana. Inoltre le due società più blasonate del calcio locale (Boca Juniors e River Plate) sono state fondate da genovesi.

In campo mondiale, tra il 1974 e il 1990 si sono avuti ben cinque confronti (in altrettante edizioni del torneo): mentre l'Argentina ottenne i punti utili alla qualificazione con pareggi, l'Italia sconfisse i sudamericani nel 1978 (in casa loro) e nel 1982. A livello statistico, l'Argentina diventò la seconda squadra (dopo la Germania Ovest nel 1954 - contro l'Ungheria e nel 1974 - contro la Germania dell'Est) a vincere il titolo mondiale riportando una sconfitta nel corso del torneo, in questo elenco si è aggiunta anche la Spagna in Sudafrica 2010 (gli iberici hanno perso con la Svizzera nella gara d'esordio del proprio girone).

L'avventata uscita del portiere azzurro Zenga che portò al pareggio dell'argentino Caniggia nella semifinale del campionato del mondo 1990.

L'unico episodio controverso si verificò nel 1990, quando l'Italia padrona di casa cedette in semifinale ai rivali (perdendo ai rigori, dopo l'1-1 al termine dei supplementari) nella gara giocata al San Paolo di Napoli (teatro delle imprese di Maradona con la squadra partenopea): durante la finale all'Olimpico di Roma la tifoseria azzurra sostenne l'altra formazione, la Germania Ovest (poi vincitrice). Maradona, capitano della sua squadra, insultò in mondovisione il pubblico che aveva fischiato l'Argentina già durante l'esecuzione dell'inno.[53]

Ancora l'Olimpico ha ospitato i due successivi confronti, entrambi amichevoli, del 2001 e 2013: l'Argentina ha riportato due vittorie, sempre con il punteggio di 1-2.[54][55]

Uruguay

Il primo confronto con l'Uruguay fu quello ai Giochi olimpici 1928: in semifinale, i sudamericani si imposero per 3-2. Le due squadre si ritrovarono dopo oltre quarant'anni, nel primo turno dei Mondiali di Messico 1970: l'incontro finì 0-0 ed entrambe accedettero ai quarti di finale.

Nel corso del ventennio successivo, si sono avuti tre incroci (due dei quali amichevoli e uno valido per il Mundialito) con un bilancio di perfetta parità: una vittoria a testa e un pareggio. Il 25 giugno 1990, negli ottavi del Mondiale casalingo di Italia 1990, gli Azzurri hanno ottenuto la loro ultima vittoria in una competizione ufficiale (considerando tempi regolamentari ed eventuali supplementari), imponendosi con il punteggio di 2-0.[56] Prima di tornare a sfidarsi nell'ambito delle competizioni mondiali, le due nazionali hanno disputato due amichevoli tra il 2002 e il 2011: la prima, ospitata al Meazza di Milano, si è conclusa 1-1[57] mentre la seconda, giocata a Roma, ha visto prevalere l'Uruguay di misura.[58] Nella finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, gli Azzurri hanno conquistato il bronzo ai rigori dopo il 2-2 dei supplementari.[59]

Un anno dopo, nel primo turno dei Mondiali di Brasile 2014, l'Uruguay ha sconfitto la squadra di Prandelli (cui sarebbe stato sufficiente un pareggio per qualificarsi) eliminandola.[60] Durante la gara si è verificato il controverso episodio di un morso rifilato da Suárez a Chiellini: il giocatore sudamericano è stato poi squalificato dalla FIFA per quattro mesi.[61]

L'ultimo confronto tra Italia ed Uruguay si è disputato in amichevole in campo neutro, all'Allianz Riviera di Nizza il 7 giugno 2017, e ha visto la vittoria degli Azzurri per 3-0 sulla nazionale sudamericana, con l'autorete di José Giménez e i gol di Éder e Daniele De Rossi su rigore.

Spagna

Più recente la rivalità con la Spagna, sviluppatasi a cavallo tra II e III millennio. Sebbene il primo confronto tra le due squadre sia avvenuto già nei primi anni 1920, gli incontri più sentiti sono stati giocati dagli anni 1990 a oggi: è infatti in questo intervallo di tempo che la rivalità italo-spagnola è aumentata, in coincidenza col periodo più florido delle Furie Rosse.

Durante il Campionato Mondiale del 1934, giocato in Italia e vinto dagli Azzurri, le due squadre si incontrarono a Firenze negli ottavi di finale. La partita, caratterizzata da un gioco assai violento da parte di entrambe[62], terminò col risultato di 1-1, con l'Italia in 10 uomini dopo l'uscita di Pizziolo; gli spagnoli protestarono per un evidente fallo di Schiavio sul portiere Zamora in occasione del pareggio azzurro a opera di Giovanni Ferrari. Nella necessaria ripetizione (allora non si tiravano i calci di rigore in caso di parità dopo i supplementari), il giorno successivo, l'Italia si impose per 1-0 con gol di Meazza. Le Furie Rosse (tra le quali, per i postumi dei falli subiti il giorno prima, era assente Zamora) segnarono due gol, entrambi annullati per presunto fuorigioco.

Nei quarti di finale del campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti, l'Italia (poi finalista dell'edizione) batté la Spagna 2-1 a Boston coi gol di Dino e Roberto Baggio, in una sfida segnata anche dal violento scontro tra Luis Enrique e Mauro Tassotti, che costò all'azzurro una squalifica-record di 8 giornate. Le due nazionali si rincontrarono nel 2004 a Genova, in un'amichevole terminata in pareggio (1-1): questa fu l'ultima partita in azzurro di Roberto Baggio.

Al campionato d'Europa 2008 Italia e Spagna si giocarono l'accesso alle semifinali: la gara di Vienna fu decisa solo ai rigori, dove gli iberici superarono gli azzurri campioni del mondo in carica per 4-2. Le due squadre si affrontarono altre due volte nell'Europeo successivo, quello di Polonia-Ucraina 2012: la prima partita, esordio della fase a gironi, terminò in pareggio (1-1), mentre la seconda, la ben più importante finale di Kiev, vide un successo in goleada delle Furie Rosse per 4-0. La Roja, avendo nel frattempo vinto anche il campionato del mondo 2010, liberò proprio all'Italia finalista un posto per la partecipazione alla successiva FIFA Confederations Cup 2013 in Brasile, dove nella semifinale di Fortaleza fu fermata sempre dagli spagnoli, e ancora dal dischetto 7-6 (dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari).

Agli ottavi di finale del campionato d'Europa 2016 in Francia, l'Italia tornò a battere la Spagna con 2-0 a Saint-Denis che eliminò dalla competizione i campioni uscenti. Gli azzurri e le Furie Rosse si ritrovarono subito contro nelle qualificazioni per il successivo campionato del mondo 2018, inseriti nello stesso girone: il primo incontro, giocato a Torino, termina 1-1, mentre il secondo, a Madrid, finisce con un netto 3-0 per i padroni di casa.

Altre

Sono molto sentite anche le partite contro l'Inghilterra, con la quale c'è forte competizione a livello di club. I suoi campionati nazionali contendevano alla Serie A italiana il titolo di «campionato più bello del mondo» e di meta calcistica più ambita dai fuoriclasse di tutto il pianeta, prima delle crisi e degli scandali che hanno colpito il calcio italiano negli anni 2000.

Scambio di gagliardetti tra Facchetti e Bobby Moore prima di Italia-Inghilterra (2-0) del 14 giugno 1973.

Una minore rivalità, piuttosto affievolita, vi è con la Svizzera, che era sentita principalmente dagli emigranti italiani in terra elvetica ed era dovuta anche alla vicinanza fra i due paesi. Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute piuttosto a motivi storici che non calcistici.[63][64] Sebbene queste rivalità non siano generalmente sentite come quelle verso Francia o Germania, gli incontri con Slovenia e Croazia hanno finora rappresentato gli unici casi in cui i tifosi Azzurri, solitamente tranquilli, siano stati coinvolti in scontri di curva.[65][66] Uno dei casi più emblematici fu rappresentato dall'amichevole del 21 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La gara, giocata a Trieste (dov'è molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), venne principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le due tifoserie, qualche tentata invasione di campo e alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.[65]

Le altre rivalità non sono storiche, ma più che altro segnate da episodi limitati o sporadici. Impossibile non citare il Cile e la famosa Battaglia di Santiago, rivalità sorta e finita in quell'anno dopo un'inopportuna campagna mediatica della stampa italiana nei confronti della città capitale cilena che suscitò aspre polemiche nello Stato sudamericano, accrescendo notevolmente la tensione prima della partita, terminata poi in maniera decisamente poco felice. Le partite successive coi cileni sono tornate ad essere giocate senza problemi.

Un ricordo senz'altro negativo è legato anche alle scandinave Danimarca e Svezia, famose soprattutto per il 2-2 che condannò gli azzurri all'eliminazione dal campionato europeo di calcio 2004; in particolare alla Svezia si deve anche la dolorosa mancata qualificazione al campionato del mondo 2018. Curioso inoltre notare che l'unico precedente nel quale mancò la qualificazione ai mondiali fu in quelli del 1958, giocatisi proprio in Svezia, e la mancò anche agli europei del 1992, sempre svoltisi nel paese scandinavo.

Altri ricordi negativi per la nazionale italiana sono legati alle due rappresentative coreane: la Corea del Nord sconfisse clamorosamente gli Azzurri per 1-0 al campionato del mondo 1966 causandone l'eliminazione al primo turno (partita nella quale l'Italia giocò per circa un'ora con un uomo in meno per l'infortunio occorso a Giacomo Bulgarelli), mentre la Corea del Sud padrona di casa estromise l'Italia al golden goal agli ottavi di finale del campionato del mondo 2002, in una partita segnata dal contestato arbitraggio di Byron Moreno. L'Italia non ha più incontrato queste due nazionali in gare ufficiali.

Record individuali

Gianluigi Buffon, detentore dei record di presenze sia assoluto sia da capitano
Gigi Riva, detentore del record di reti
  • Tabella aggiornata al 14 ottobre 2020. Il grassetto indica giocatori ancora in attività in nazionale.
Record presenze Record reti Record presenze da capitano
Pos. Giocatore Periodo Presenze Reti Pos. Giocatore Periodo Reti Presenze Reti/pr. Pos. Giocatore Pres. capitano
1 Gianluigi Buffon 1997-2018 176 0 1 Gigi Riva 1965-1974 35 42 0,83 1 Gianluigi Buffon 80
2 Fabio Cannavaro 1997-2010 136 2 2 Giuseppe Meazza 1930-1939 33 53 0,62 2 Fabio Cannavaro 79
3 Paolo Maldini 1988-2002 126 7 3 Silvio Piola 1935-1952 30 34 0,88 3 Paolo Maldini 74
4 Daniele De Rossi 2004-2017 117 21 4 Roberto Baggio 1988-2004 27 56 0,48 4 Giacinto Facchetti 70
5 Andrea Pirlo 2002-2015 116 13 4 Alessandro Del Piero 1995-2008 27 91 0,30 5 Dino Zoff 59
6 Dino Zoff 1968-1983 112 0 6 Adolfo Baloncieri 1920-1930 25 47 0,53 6 Giuseppe Bergomi 33
7 Giorgio Chiellini 2004-oggi 105 8 6 Filippo Inzaghi 1997-2007 25 57 0,44 7 Franco Baresi 31
8 Leonardo Bonucci 2010-oggi 99 7 6 Alessandro Altobelli 1980-1988 25 61 0,41 8 Adolfo Baloncieri 28
9 Gianluca Zambrotta 1999-2010 98 2 9 Christian Vieri 1997-2005 23 49 0,47 9 Renzo De Vecchi 26
10 Giacinto Facchetti 1963-1977 94 3 9 Francesco Graziani 1975-1983 23 64 0,36 10 Giampiero Boniperti 24

Capitani storici

Questo elenco comprende i calciatori che per un determinato periodo hanno vestito stabilmente la fascia di capitano.

Commissari tecnici

Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori della Nazionale di calcio dell'Italia.
Vittorio Pozzo, l'allenatore con il maggior numero di vittorie in nazionale, oltreché il più titolato con due Mondiali, un oro olimpico e due Coppe Internazionali.

La nazionale italiana è stata guidata da 27 commissioni tecniche (inizialmente formate solitamente da arbitri, poi anche da allenatori) e da 16 commissari tecnici. La prima commissione tecnica era formata da Umberto Meazza, Agostino Recalcati, Alberto Crivelli, Giannino Camperio e Achille Gama e fu in carica dal 15 maggio 1910 al 6 gennaio dell'anno seguente. Il primo commissario tecnico unico fu Vittorio Pozzo, che guidò la nazionale per la prima volta (seguirono altri due incarichi nel 1924 e dal 1929 al 1948) dal 26 giugno 1912 al 3 luglio seguente.

Confronti con le altre nazionali

Questi sono i saldi dell'Italia nei confronti delle nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.

  • Nota bene: come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari contro Cecoslovacchia (21 giugno 1980, persi), Argentina (3 luglio 1990, persi), Unione Sovietica (16 giugno 1991, vinti), Brasile (17 luglio 1994, persi), Francia (3 luglio 1998, persi), Paesi Bassi (29 giugno 2000, vinti), Francia (9 luglio 2006, vinti), Spagna (22 giugno 2008, persi), Inghilterra (24 giugno 2012, vinti), Spagna (27 giugno 2013, persi), Uruguay (30 giugno 2013, vinti), Germania (2 luglio 2016, persi) sono considerate pareggi.

Saldo positivo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Bandiera della Svizzera Svizzera 58 28 22 8 107 67 +40 30 aprile 2003 5 giugno 2010 1º maggio 1993
Bandiera della Francia Francia 39 18 10 11 82 56 +26 17 giugno 2008 8 settembre 2007 1º giugno 2018
Bandiera dell'Austria Austria 37 17 8 12 49 56 −7 23 giugno 1998 20 agosto 2008 23 marzo 1958
Bandiera della Germania Germania 35 15 12 8 50 41 +9 28 giugno 2012 15 novembre 2016 27 marzo 2016
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 34 16 9 9 63 56 +7 6 ottobre 2001 3 settembre 2000 22 agosto 2007
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 27 10 9 8 31 33 −2 14 giugno 2014 27 marzo 2018 15 agosto 2012
Bandiera del Portogallo Portogallo 27 18 3 6 51 23 +28 6 febbraio 2008 17 novembre 2018 10 settembre 2018
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 26 9 9 8 39 38 +1 19 giugno 1990 7 aprile 1984 16 novembre 1983
Bandiera della Svezia Svezia 25 11 7 7 28 25 +3 17 giugno 2016 13 novembre 2017 10 novembre 2017
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 23 10 10 3 30 22 +8 7 settembre 2020 14 ottobre 2020 9 giugno 2008
Bandiera del Belgio Belgio 22 14 4 4 43 24 +19 13 giugno 2016 29 maggio 1996 13 novembre 2015
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 19 10 7 2 33 16 +17 6 settembre 2015 28 marzo 2015 25 settembre 1991
Bandiera della Norvegia Norvegia 17 10 4 3 22 13 +9 13 ottobre 2015 4 giugno 2005 3 giugno 2000
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 17 8 5 4 24 21 +3 23 settembre 1987 31 marzo 1988 13 giugno 1979
Bandiera della Romania Romania 17 10 5 2 28 14 +14 16 novembre 2003 17 novembre 2015 29 marzo 1989
Bandiera della Polonia Polonia 17 6 8 3 21 10 +11 14 ottobre 2018 11 ottobre 2020 12 novembre 2003
Bandiera della Finlandia Finlandia 15 13 1 1 36 8 +28 8 settembre 2019 27 settembre 1975 29 giugno 1912
Bandiera dell'Argentina Argentina 15 6 5 4 22 15 +7 10 giugno 1987 3 luglio 1990 23 marzo 2018
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 14 8 3 3 20 10 +10 18 giugno 2012 31 maggio 2014 22 giugno 2016
Bandiera della Danimarca Danimarca 13 8 2 3 24 16 +8 16 ottobre 2012 11 ottobre 2013 8 settembre 1999
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 12 8 3 1 33 5 +28 20 novembre 2018 17 giugno 2006 29 febbraio 2012
Bandiera del Messico Messico 12 7 4 1 28 10 +18 16 giugno 2013 13 giugno 2002 3 giugno 2010
Bandiera della Scozia Scozia 11 8 2 1 19 4 +15 29 maggio 2016 3 settembre 2005 9 novembre 1965
Bandiera della Grecia Grecia 11 7 3 1 22 6 +16 12 ottobre 2019 19 novembre 2008 4 marzo 1972
Bandiera della Turchia Turchia 10 7 3 0 18 5 +13 11 giugno 2000 15 novembre 2006 -
  • Nota bene: per «Germania» si contano anche le partite contro la Germania Ovest, ma si escludono le gare giocate contro la Germania Est. Per «Cecoslovacchia» s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi sia gli slovacchi, e per «Jugoslavia» s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.

Saldo neutro

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subìte Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Bandiera della Spagna Spagna 37 11 15 11 43 40 +3 27 giugno 2016 6 ottobre 2016 2 settembre 2017
  • Nota bene: le squadre inserite nel "saldo neutro" sono nazionali che hanno lo stesso numero di partite vinte e perse contro l'Italia.

Saldo negativo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Bandiera del Brasile Brasile 16 5 3 8 23 30 −7 5 luglio 1982 21 marzo 2013 22 giugno 2013
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 11 3 4 4 12 11 +1 7 giugno 2017 30 giugno 2013 24 giugno 2014
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 11 2 5 4 7 9 −2 20 febbraio 1988 12 ottobre 1991 22 giugno 1988
  • Nota bene: per «Unione Sovietica» s'intende la nazionale che ha giocato a livello internazionale dal 1924 al 1991. Sono escluse le partite giocate contro la Russia.

Palmarès

Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982, Germania 2006
Italia 1968
Berlino 1936
1927-1930, 1933-1935

Premi

Premio Laureus World Sports - Squadra dell'anno - nastrino per uniforme ordinaria

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante
1934 Campione
1938 Campione
1950 Primo turno
1954 Primo turno
1958 Non qualificata
1962 Primo turno
1966 Primo turno
1970 Secondo posto
1974 Primo turno
1978 Quarto posto
1982 Campione
1986 Ottavi di finale
1990 Terzo posto
1994 Secondo posto
1998 Quarti di finale
2002 Ottavi di finale
2006 Campione
2010 Primo turno
2014 Primo turno
2018 Non qualificata
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non partecipante
1964 Non qualificata
1968 Campione
1972 Non qualificata
1976 Non qualificata
1980 Quarto posto
1984 Non qualificata
1988 Semifinali
1992 Non qualificata
1996 Primo turno
2000 Secondo posto
2004 Primo turno
2008 Quarti di finale
2012 Secondo posto
2016 Quarti di finale
2020 Qualificata
Giochi olimpici[68]
Edizione Risultato
1912 Turno di qualificazione
1920 Quarti di finale
1924 Quarti di finale
1928 Bronzo
1936 Oro
1948 Quarti di finale
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Rinuncia[69]
2005 Non qualificata
2009 Primo turno[70]
2013 Terzo posto [71]
2017 Non qualificata
UEFA Nations League
Edizione Risultato
Coppa Internazionale
Edizione Risultato
1927-1930 Campione
1931-1932 Secondo posto
1933-1935 Campione
1936-1938 Non terminata
1948-1953 Quarto posto
1955-1960 Quinto posto


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni

  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Campionato mondiale

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non partecipante - - - -
1934 Bandiera dell'Italia Italia Campione 4 1 0 12:3
1938 Bandiera della Francia Francia Campione 4 0 0 11:5
1950 Bandiera del Brasile Brasile Primo turno 1 0 1 4:3
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Primo turno 1 0 2 6:7
1958 Bandiera della Svezia Svezia Non qualificata - - - -
1962 Bandiera del Cile Cile Primo turno 1 1 1 3:2
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Primo turno 1 0 2 2:2
1970 Bandiera del Messico Messico Secondo posto 3 2 1 10:8
1974 bandiera Germania Ovest Primo turno 1 1 1 5:4
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Quarto posto 4 1 2 9:6
1982 Bandiera della Spagna Spagna Campione 4 3 0 12:6
1986 Bandiera del Messico Messico Ottavi di finale 1 2 1 5:6
1990 Bandiera dell'Italia Italia Terzo posto 6 1 0 10:2
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Secondo posto 4 2 1 8:5
1998 Bandiera della Francia Francia Quarti di finale 3 2 0 8:3
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Ottavi di finale 1 1 2 5:5
2006 Bandiera della Germania Germania Campione 5 2 0 12:2
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Primo turno 0 2 1 4:5
2014 Bandiera del Brasile Brasile Primo turno 1 0 2 2:3
2018 Bandiera della Russia Russia Non qualificata - - - -

Campionato europeo

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1960 Bandiera della Francia Francia Non partecipante - - - -
1964 Bandiera della Spagna Spagna Non qualificata - - - -
1968 Bandiera dell'Italia Italia Campione 1 2 0 3:1
1972 Bandiera del Belgio Belgio Non qualificata - - - -
1976 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Non qualificata - - - -
1980 Bandiera dell'Italia Italia Quarto posto 1 3 0 2:1
1984 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
1988 bandiera Germania Ovest Semifinali 2 1 1 4:3
1992 Bandiera della Svezia Svezia Non qualificata - - - -
1996 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Primo turno 1 1 1 3:3
2000 Bandiera del Belgio Belgio / Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Secondo posto 4 1 1 9:4
2004 Bandiera del Portogallo Portogallo Primo turno 1 2 0 3:2
2008 Bandiera dell'Austria Austria / Bandiera della Svizzera Svizzera Quarti di finale 1 2 1 3:4
2012 Bandiera della Polonia Polonia / Bandiera dell'Ucraina Ucraina Secondo posto 2 3 1 6:7
2016 Bandiera della Francia Francia Quarti di finale 3 1 1 6:2
2021[72] Bandiera dell'Europa Europa Qualificata 0 0 0 0:0

Confederations Cup

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
1992 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non invitata - - - -
1995 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non invitata - - - -
1997 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1999 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
2001 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Non qualificata - - - -
2003 Bandiera della Francia Francia Rinuncia[69] - - - -
2005 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2009 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Primo turno 1 0 2 3:5
2013 Bandiera del Brasile Brasile Terzo posto 2 2 1 10:10
2017 Bandiera della Russia Russia Non qualificata - - - -

Nations League

Anno Luogo (fase finale) Piazzamento V N P Gol
2018-2019 Bandiera del Portogallo Portogallo 8º in Lega A 1 2 1 2:2
2020-2021 Bandiera non conosciuta da definire in Lega A - - - -:-

Giochi olimpici

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
1912 Stoccolma Turno di qualificazione 1 0 2 4:8
1920 Anversa Quarti di finale 2 0 2 5:7
1924 Parigi Quarti di finale 2 0 1 4:2
1928 Amsterdam Bronzo 3 1 1 25:11
1936 Berlino Oro 4 0 0 13:2
1948 Londra Quarti di finale 1 0 1 12:5
  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Coppa Internazionale

Anni Piazzamento V N P Reti
1927-1930 Campione 5 1 2 21:15
1931-1932 Secondo posto 3 3 2 14:11
1933-1935 Campione 5 1 2 18:10
1936-1938 Non terminata[73] 3 1 0 9:4
1948-1953 Quarto posto 3 2 3 10:9
1955-1960 Quinto posto 2 3 5 12:21

Tutte le rose

Mondiali

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Europei

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Confederations Cup

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Giochi olimpici

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  • Nota bene: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Coppa Internazionale

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Mundialito

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Rosa attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale italiana.

Lista dei 34 giocatori convocati dal CT Roberto Mancini per l'amichevole contro la Moldavia del 7 ottobre 2020 e per le sfide della fase a gironi della UEFA Nations League 2020-2021 contro Polonia e Paesi Bassi dell'11 e 14 ottobre 2020.[74]

Presenze, reti e numerazione aggiornate al 7 ottobre 2020.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P Salvatore Sirigu 12 gennaio 1987 (37 anni) 25 -18
13 P Marco Silvestri 2 marzo 1991 (33 anni) 0 -0
17 P Alessio Cragno 28 giugno 1994 (29 anni) 1 -0
- P Gianluigi Donnarumma 25 febbraio 1999 (25 anni) 18 -10
2 D Danilo D'Ambrosio 9 settembre 1988 (35 anni) 4 0
3 D Cristiano Biraghi 1º settembre 1992 (31 anni) 9 1
5 D Angelo Ogbonna 23 maggio 1988 (35 anni) 13 0
6 D Emerson Palmieri 3 agosto 1994 (29 anni) 8 0
15 D Francesco Acerbi 10 febbraio 1988 (36 anni) 8 1
16 D Alessandro Florenzi 11 marzo 1991 (33 anni) 36 2
21 D Manuel Lazzari 29 novembre 1993 (30 anni) 2 0
23 D Gianluca Mancini 17 aprile 1996 (27 anni) 4 0
- D Leonardo Bonucci 1º maggio 1987 (36 anni) 97 7
- D Giorgio Chiellini 14 agosto 1984 (39 anni) 104 8
- D Leonardo Spinazzola 25 marzo 1993 (31 anni) 9 0
4 C Bryan Cristante 3 marzo 1995 (29 anni) 9 1
8 C Jorginho 20 dicembre 1991 (32 anni) 23 4
10 C Giacomo Bonaventura 22 agosto 1989 (34 anni) 14 0
12 C Stefano Sensi 5 agosto 1995 (28 anni) 6 2
18 C Manuel Locatelli 8 gennaio 1998 (26 anni) 2 0
- C Nicolò Barella 7 febbraio 1997 (27 anni) 14 4
- C Gaetano Castrovilli 17 febbraio 1997 (27 anni) 1 0
- C Lorenzo Pellegrini 19 giugno 1996 (27 anni) 13 1
- C Marco Verratti 5 novembre 1992 (31 anni) 36 3
7 A Domenico Berardi 1º agosto 1994 (29 anni) 6 1
9 A Kevin Lasagna 10 agosto 1992 (31 anni) 5 0
11 A Vincenzo Grifo 7 aprile 1993 (30 anni) 3 0
14 A Moise Kean 28 febbraio 2000 (24 anni) 6 2
19 A Francesco Caputo 6 agosto 1987 (36 anni) 1 1
20 A Riccardo Orsolini 24 gennaio 1997 (27 anni) 1 1
22 A Stephan El Shaarawy 27 ottobre 1992 (31 anni) 26 6
- A Andrea Belotti 20 dicembre 1993 (30 anni) 28 9
- A Federico Chiesa 25 ottobre 1997 (26 anni) 19 1
- A Ciro Immobile 20 febbraio 1990 (34 anni) 41 10

Statistica partite

Questa è la statistica di tutte le partite ufficiali giocate dalla nazionale di calcio dell'Italia fino al 14 ottobre 2020.

Competizione Partite Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie Gol fatti Gol subiti Dif. reti
Amichevoli 395 190 115 90 48,10% 656 443 +213
Confederations Cup 8 3 2 3 37,50% 13 15 -2
Coppe Internazionali 46 21 11 14 45,65% 84 70 +14
Europei 38 16 16 6 42,11% 39 27 +12
Giochi olimpici 23 14 1 8 60,87% 71 38 +33
Mondiali 83 45 21 17 54,22% 128 77 +51
Nations League 8 2 5 1 25,00% 5 4 +1
Qualificazioni Europei[75] 118 74 30 14 62,71% 224 76 +148
Qualificazioni Mondiali 109 74 26 9 67,89% 221 69 +152
Totali 828 439 227 162 53,02% 1441 819 +622
  • Nota bene: come da regolamento FIFA vengono considerati i soli Giochi olimpici compresi tra il 1908 e il 1948. Per informazioni dettagliate sul regolamento FIFA, visionare questa pagina.

Staff

Lo staff della nazionale si compone dal team manager, dal commissario tecnico, che allena, convoca e schiera in campo gli atleti ed è assistito da quattro vice-allenatori. Ad aiutare gli allenatori, ci sono il preparatore dei portieri, i preparatori atletici, i medici, i fisioterapisti, l'osteopata, il nutrizionista, il match analyst e il segretario.

Staff Nazionale A

Dal sito web ufficiale della FIGC[76]:

Staff Nazionale A
  • Commissario tecnico: Roberto Mancini
  • Team manager: Gabriele Oriali
  • Capo delegazione: Gianluca Vialli
  • Assistente allenatore: Alberico Evani
  • Assistente allenatore: Attilio Lombardo
  • Assistente allenatore: Giulio Nuciari
  • Assistente allenatore: Fausto Salsano
  • Preparatore dei portieri: Massimo Battara
  • Preparatore atletico: Claudio Donatelli
  • Preparatore atletico: Andrea Scanavino
  • Match analyst: Antonio Gagliardi
  • Match analyst: Simone Contran
  • Medico: Carmine Costabile
  • Medico: Andrea Ferretti
  • Fisioterapista: Maurizio Fagorzi
  • Fisioterapista: Luca Lascialfari
  • Fisioterapista: Emanuele Randelli
  • Fisioterapista: Fabio Sannino
  • Fisioterapista: Fabrizio Scalzi
  • Osteopata: Walter Martinelli
  • Nutrizionista: Matteo Pincella
  • Segretario: Emiliano Cozzi
  • Capo ufficio stampa: Paolo Corbi

Note

  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com.
  2. ^ a b c Nazionale A - Nazionali, FIGC, su figc.it. URL consultato il 29-12-2014 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2015).
  3. ^ a b c d e f g Storia - FIGC, su figc.it. URL consultato il 19-12-2014 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
  4. ^ Euro Story: 1968 acuto azzurro, su gazzetta.it. URL consultato il 29-12-2014.
  5. ^ La beffa più amara, k.o. al golden gol, su repubblica.it. URL consultato il 29-12-2014.
  6. ^ Zoff lascia la nazionale, su repubblica.it, 4 luglio 2000.
  7. ^ a b Il Brasile vince, Italia travolta ed eliminata, su tuttosport.com. URL consultato il 29-12-2014 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2014).
  8. ^ Davide Chinellato, Pazzini manda l'Italia all'Europeo Slovenia piegata, festa azzurra, su gazzetta.it, 6 settembre 2011. URL consultato il 7 settembre 2011.
  9. ^ L'Italia si inchina ad una grande Spagna, è 4-0, su it.eurosport.yahoo.com. URL consultato il 19-12-2014 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
  10. ^ Conf Cup, Italia terza: Buffon ferma l'Uruguay ai rigori, su sport.sky.it. URL consultato il 19-12-2014 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2014).
  11. ^ Italia-Svezia 0-0: Azzurri fuori dal Mondiale, su gazzetta.it. URL consultato il 13 novembre 2017.
  12. ^ Italia, 2-0 alla Grecia e record: all'Europeo con 3 turni d'anticipo!, su gazzetta.it, 12 ottobre 2019.
  13. ^ Stefano Silvestri, Italia esagerata: 9-1 all'Armenia! Gli azzurri chiudono a punteggio pieno, su it.eurosport.com, 18 novembre 2019.
  14. ^ Paolo Bertoldi, Al galoppo la "nord-ovest" in Francia: 5-0, in Stampa Sera, 3-4 aprile 1950, p. 4.
  15. ^ Amedeo Cattani, 1950, Rapp. Lionese – Italia Nord-Ovest (foto dell'incontro), su gianfrancoronchi.net.
  16. ^ a b 1971, Giuseppe Savoldi, maglia Lega Nazionale, su gianfrancoronchi.net.
  17. ^ 'B Italia', presentato il programma della stagione e sponsor tecnico, su lapresse.it, 26 settembre 2011. URL consultato il 29 settembre 2011.
  18. ^ Le nuove divise della Rappresentativa B Italia fornite da Puma, su passionemaglie.it, 18 luglio 2012.
  19. ^ Brasile 1950, Svizzera 1954, Cile 1962, Inghilterra 1966, Germania Ovest 1974, Sudafrica 2010 e Brasile 2014, cfr. Partecipazioni e prestazioni nelle fasi finali.
  20. ^ Chiesa, p. 41.
  21. ^ La raccolta completa degli album Panini 1960-61 p. 70 Franco Cosimo Panini Editore 2005
  22. ^ Biagio Angrisani, Italia, la maglia azzurra compie cento anni, su corrieredellosport.it, 5 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  23. ^ a b c d La maglia azzurra nei suoi 100 anni di storia: tutte le divise dell’Italia, su passionemaglie.it, 17 gennaio 2011.
  24. ^ Eraldo Monzeglio, maglia Nazionale 1934, su gianfrancoronchi.net.
  25. ^ Eraldo Monzeglio, maglia nera Nazionale 1935, su gianfrancoronchi.net.
  26. ^ Eraldo Monzeglio, Maglia nera Nazionale 1935 (formazione dell'Italia schierata e altri momenti dell'incontro), su gianfrancoronchi.net.
  27. ^ La raccolta completa degli album Panini 1962-63 p. 75 Franco Cosimo Panini Editore 2005
  28. ^ Francia 1938, l'Italia fa il bis a Parigi, su adnkronos.com.
  29. ^ Amedeo Cattani, 1950, maglia Nazionale lutto post-Superga, su gianfrancoronchi.net.
  30. ^ Renzo Burini, 1950, Maglia Nazionale B (Partita vs Inghilterra B), su gianfrancoronchi.net.
  31. ^ Gino Pivatelli, 1954, Maglia verde Nazionale Giovanile, su gianfrancoronchi.net.
  32. ^ Filmato audio Cinecittà Luce, I grandi incontri internazionali di calcio: Italia - Argentina, su YouTube.
  33. ^ Le maglie dell’ultimo minuto: quando da una distrazione nasce una casacca da collezione, su passionemaglie.it, 20 gennaio 2011. URL consultato il 26 febbraio 2012.
  34. ^ Pessimo esordio per Lippi, Italia sconfitta in Islanda, su repubblica.it, 18 agosto 2004. URL consultato il 15 giugno 2014.
  35. ^ Matteo Perri, Rinascimento Kit, la terza maglia verde dell’Italia 2020-2021, su soccerstyle24.it, 7 ottobre 2019.
  36. ^ (EN) First 'FIFA World Champions Badge' presented to Italy, su fifa.com, 2 settembre 2008.
  37. ^ Fabio Licari, Per la Confederations Cup maglia azzurra stile Anni 30, su gazzetta.it, 4 febbraio 2009.
  38. ^ La maglia Puma dell’Italia in edizione limitata per celebrare i 30 anni dal mondiale 1982, su passionemaglie.it, 13 agosto 2012.
  39. ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (1) (JPG), su vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 142.
  40. ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (2) (JPG), su vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 143.
  41. ^ Nuovo logo per la FIGC: ecco come è cambiato lo stemma nella storia, su calcioefinanza.it, 30 ottobre 2017.
  42. ^ Nazionale italiana, la Figc si rifà il look: ufficializzato il nuovo logo, su calcioefinanza.it, 3 ottobre 2017.
  43. ^ Ungheria - Calcio, treccani.it.
  44. ^ Zidane, carriera chiusa con una testata, su corriere.it, 7 settembre 2006. URL consultato il 31 maggio 2008.
  45. ^ Squalificato Domenech, niente Italia-Francia, su corriere.it, 28 agosto 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
  46. ^ San Siro fischia la Marsigliese, su lastampa.it, 9 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2009).
  47. ^ Da Leonidas a Montpellier, 70 anni di Italia-Brasile, su tuttosport.com, 9 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2012).
  48. ^ La FIFA aveva deliberato che la versione originale della coppa venisse assegnata alla nazionale che raggiungesse per prima le tre affermazioni. Sino a quel momento, l'Italia e il Brasile potevano vantare due vittorie a testa.
  49. ^ Buffon "Lutto col Brasile? Una misura esagerata", su gazzetta.it, 29 gennaio 2009.
  50. ^ Riccardo Pratesi, Il Brasile è uno spettacolo Italia ko: Lippi si ferma a 31, su gazzetta.it, 10 febbraio 2009.
  51. ^ Riccardo Pratesi, Italia-Brasile 2-2, azzurri sono da applausi. Show di Balotelli, su gazzetta.it, 21 marzo 2013.
  52. ^ Riccardo Pratesi, Confederations, Italia-Brasile 2-4: gol di Dante, Giaccherini, Neymar, doppio Fred e Chiellini, su gazzetta.it, 22 giugno 2013.
  53. ^ Roberto Saviano, Lo scrittore e il campione Saviano e Lionel Messi, su repubblica.it, 15 febbraio 2009. URL consultato il 27 giugno 2010.
  54. ^ Italia-Argentina 1-2, su www2.raisport.rai.it, 28 febbraio 2001 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  55. ^ Italia, non basta Insigne. All'Olimpico fa festa l'Argentina, su sport.sky.it, 14 agosto 2013. URL consultato il 22 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  56. ^ Un Serena per amico, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 2 aprile 2014.
  57. ^ Italia, pari e infortuni Pessotto ko, mondiale in bilico, su repubblica.it, 17 aprile 2002. URL consultato il 4 giugno 2015.
  58. ^ Riccardo Pratesi, La Celeste spegne gli azzurri Italia battuta dall'Uruguay: 0-1, su gazzetta.it, 15 novembre 2011. URL consultato il 30 settembre 2013.
  59. ^ Riccardo Pratesi, Confederations, Italia-Uruguay 5-4 dopo i rigori, Buffon ne para tre, azzurri terzi, su gazzetta.it, 30 giugno 2013. URL consultato il 18 gennaio 2014.
  60. ^ Stefano Cantalupi, Mondiali addio: Italia-Uruguay 0-1, gol decisivo di Godin, espulso Marchisio, su gazzetta.it, 24 giugno 2014. URL consultato il 9 settembre 2014.
  61. ^ Mondiali 2014, Suarez, 9 turni di stop, 4 mesi in Premier, cacciato dal ritiro, su gazzetta.it, 26 giugno 2014. URL consultato il 27 giugno 2014.
  62. ^ Scrisse Vittorio Pozzo sulle colonne de La Stampa: “Fu la più furiosa battaglia che si sia mai vista in campo internazionale, una lotta senza quartiere, un combattimento senza esclusione di colpi”.
  63. ^ Antonino Palumbo, L'Italia sfida l'eterna rivale Croazia 'Da Bari vogliamo il tutto esaurito', in la Repubblica, 23 marzo 2013. URL consultato il 4 marzo 2016.
  64. ^ Italia-Slovenia, poco calcio tra cariche e scontri, in Il Corriere della Sera, 22 agosto 2002. URL consultato il 4 marzo 2016.
  65. ^ a b Guerriglia e botte in campo L'Italia è ancora piccola, su repubblica.it, 21 agosto 2012. URL consultato il 4 marzo 2016.
  66. ^ Calcio, dopo Italia-Croazia 17 arresti per i disordini a San Siro, su corriere.it, 17 novembre 2014. URL consultato il 4 marzo 2016.
  67. ^ Celebrati al Quirinale i 120 anni della FIGC. Mattarella: “Fiducioso per il futuro della Nazionale”, su figc.it.
  68. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  69. ^ a b La FIFA Confederations Cup 2003 si svolse in Francia: la Francia era qualificata di diritto in quanto nazione ospitante e inoltre aveva vinto il campionato d'Europa 2000, quindi l'Italia aveva diritto di partecipare in quanto finalista del suddetto europeo, ma decise di rifiutare. Dopo il rifiuto dell'Italia, la FIFA invitò alla competizione la Germania in quanto finalista al campionato del mondo 2002, ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare la Turchia che nel suddetto mondiale si classificò al terzo posto.
  70. ^ Qualificata come vincitrice del campionato del mondo 2006.
  71. ^ Qualificata come finalista al campionato d'Europa 2012 essendo la Spagna, vincitrice del suddetto torneo europeo, già qualificata alla FIFA Confederations Cup 2013 in quanto vincitrice del campionato del mondo 2010.
  72. ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 a causa della pandemia di COVID-19.
  73. ^ La competizione venne interrotta a causa dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista il 12 marzo 1938. Al momento dell'interruzione la prima classificata era l'Ungheria mentre l'Italia si trovava al secondo posto.
  74. ^ Trentaquattro convocati per i match con Moldova, Polonia e Paesi Bassi: prima chiamata per Silvestri, su www.figc.it, 2 ottobre 2020. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  75. ^ Inclusa la partita contro la Serbia del 12 ottobre 2010 (qualificazioni al campionato europeo di calcio 2012), gara sospesa dopo 6' di gioco e il cui risultato finale di 3-0 è stato assegnato a tavolino, cfr. Decisione UEFA sul caso Italia-Serbia, su it.uefa.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 19 novembre 2010.
  76. ^ Staff, su figc.it. URL consultato il 23 maggio 2018.

Bibliografia

  • AA.VV., Azzurri 1910-1983 - Storia della nazionale di calcio tre volte campione del mondo, Milano, Rizzoli-Corriere della Sera, 1983, ISBN 88-17-24206-3.
  • Almanacco Panini 2003
  • Carlo Chiesa, La grande storia del calcio italiano, Guerin Sportivo, 2012-
    • 1.a puntata: 1898-1907, pp. 1–16, in Guerin Sportivo #4 (aprile 2012), pp. 83–98.
    • 2.a puntata: 1908-1910, pp. 17–32, in Guerin Sportivo #5 (maggio 2012), pp. 83–98.
    • 3.a puntata: 1910-1912, pp. 33–48, in Guerin Sportivo #6 (giugno 2012), pp. 83–98.

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