Nautilo (sommergibile)

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Nautilo
Sava
Descrizione generale
TipoSommergibile
ClasseTritone
In servizio con Regia Marina
Marina militare iugoslava
CantiereCRDA, Monfalcone[1]
Impostazione3 gennaio 1942
Varo23 febbraio 1943
Entrata in servizio21 giugno 1943
Destino finaledemolito nel 1971
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione1058 t
Dislocamento in emersione866 t
Lunghezza63,15 m
Larghezza6,98 m
Pescaggio4,87 m
Profondità operativa130 m
Propulsione2 motori diesel da 1.200 CV
2 motori elettrici da 400 CV
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 16 nodi
Autonomiain superficie: 5.400 miglia a 8 nodi; in immersione 80 miglia a 4 nodi[2]
Equipaggio5 ufficiali 44 sottufficiali e comuni
Armamento
Artiglieria1 cannone da 100/47 Mod. 1938 per smg
4 mitragliere singole Breda Mod. 31 da 13,2mm
Siluri4 tubi lanciasiluri da 533mm a prora
2 tubi lanciasiluri da 533mm a poppa
dati tratti da [3] e [2]
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Il Nautilo è stato un sommergibile della Regia Marina, appartenente alla classe Tritone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Subì la sostituzione delle eliche a passo costante con quelle a passo variabile per via di serie problematiche che affliggevano il funzionamento delle prime[4].

Nonostante fosse entrato formalmente in servizio nel giugno 1943, all'armistizio era completo ma ancora in allestimento e non in grado di prendere il mare per lunghi periodi[5].

L'8 settembre da Monfalcone riuscì a portarsi a Venezia. Salpato disarmato dal porto l'11 seguente, assistette all'affondamento del cacciatorpediniere Quintino Sella da parte della motosilurante tedesca S 54. Tornato a Venezia a causa di alcune avarie, fu catturato dai tedeschi[6][5][7].

Ribattezzato U. IT. 9 si spostò a Pola ma in quel porto, il 9 gennaio 1944, affondò nel corso di un bombardamento aereo[6][5].

A fine guerra, con l'occupazione jugoslava di Pola, fu recuperato e, riparato, tornò in servizio nel 1949[8] con il nome Sava, per la Marina jugoslava; rimase in servizio sino al 1967 e fu demolito nel 1971[5][6]. Fu radiato nel 1971 e comprato da un privato, che lo trasformò in una discoteca galleggiante chiamata "Yellow Submarine" e ormeggiata a Dubrovnik, in Croazia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Informazioni relative al cantiere di costruzione, all'impostazione, al varo, all'entrata in servizio e alla sorte finale: Regio Sommergibile Nautilo.
  2. ^ a b A. Turrini, Almanacco dei sommergibili, Tomo II, Rivista Marittima, 2003.
  3. ^ I serie da Navypedia.
  4. ^ Giorgio Giorgerini, p. 350.
  5. ^ a b c d Regio Sommergibile Nautilo, su xmasgrupsom.com.
  6. ^ a b c Museo della Cantieristica, su archeologiaindustriale.it (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013)..
  7. ^ Giorgio Giorgerini, p. 365.
  8. ^ Navi tedesche nella Francia mediterranea, su netwargamingitalia.net.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.
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